Vivida
Essere l’etere erbaceo tra le gonfie
parabole della strada. Dove resta
alacre il tentativo di rinascere nettare
ai bordi incontaminati degli apici spogli,
quelli dalle lunghe criniere d’argento
dove piovendo il respiro delle ore
indosso l’abito della madre, quella che
asciuga il primo dolore delle camole fattesi
mature, e poi tornando ad essere larva,
in preghiera le osserva.
Perché anche le anziane farfalle tornano
ad essere del cielo -il monile che suda
e ricompare vergine. Anche quando le
scarpe diventano carta.
Come crisalidi sul prato, ondeggiando
-senz’agonia di vento.
Maria Grazia Vai
sulle note di Richard Hawley “ The Ocean”
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