Translate

domenica 10 febbraio 2019

ETERNITY’S CLOCK






Ritorni in quel tossire di parole

che stringe a catena le labbra

fin dentro le pieghe

del tuo foulard più bello.


La voce stanca della neve

si sdraia tra le poche carezze lasciate

spazzando via la fame

e il pronunciar di quelle mani

come fossero screpolatura d’occhi.


Ruvido è il tempo. E annega

le suole pastose di certi giorni

colmi d’assenza. E in lontananza

di vento, restituisce l’ombra salina

dei tuoi sandali rossi


Accompagnandomi gli inverni.




~ · ~

Maria Grazia Vai

10febbraioduemila19



Sulle note di “ Eternity's Clock “ - by Gianluca John Attanasio







DONNE DI MAESTRALE (Simona Carboni)




Una poesia di SIMONA CARBONI


Voce narrante: Rodolfo Vettor in duetto con Maria Grazia Vai

Sulle note di Beyond the veil - Lindsey Stirling
Traduzione dall’italiano allo spagnolo: Giovanni Shardana
Regia e montaggio video: ImmagineArte






DONNE DI MAESTRALE



Strappi di ciglia al vento

più belle per mirare ai
rivoli di burrasca.

Danze sul filo del
sospiro, aspettando
inchiostro da spargere.

Siamo echi d’incanto e
di ritorno, come i
tacchi di montagna nel
cielo che tace.

Sottigliezze di polsi
ricamano
processione di grani.

Rocce intarsiate di
smeraldi tra i marosi.

Siamo i risvolti dei passi sulle ombre del vento.

· ~


MUJERES DE MISTRAL 




Desgarro de pestañas al viento

más hermosas para mirar 
regueros de tormenta.



Danzas arriba el hilo del 
suspiro, esperando 
tinta para extender.


Somos ecos de encanto y 
de retorno, como los 
tacones de las montañas en el 
cielo que está mudo.


Sutilezas de muñecas
bordan
procesiones de trigo.


Roccas incrustadas de
de esmeraldas entre las olas.


Somos las solapas de los pasos arriba las sombras del viento.






© SIMONA CARBONI

domenica 3 febbraio 2019

IL RUMORE DELL'ACQUA (videopoesia)



una poesia di Maria Grazia Vai

tratta dalla silloge OBLIVION

voce narrante RODOLFO VETTOR


in un video di Immaginearte

sulle note di I Wonder As I Wander - Lindsey Stirling






Anche il giaggiolo attende
oltre la brina
la nuova fioritura
Se fossi stata pioggia
e tu mi avessi chiesto un suono
come fanno – coi sogni,
le piume di un cuscino
t’avrei increspato i giorni
Oltre un filo d’orizzonte
Nei rumori che trasporta la corrente
e la notte, senza peso
nel frinire delle onde, affonda
Quella mano di carezze
e azzurro d’occhi,
che di te si ricorda perfino
tra la neve – che asciuga,

ma non si muove…


in copertina " LA PREDILETTA " del Maestro Sergio Riviera




Copyright © 2017 Maria Grazia Vai
Tutti i diritti riservati
OBLIVION, il rumore dell’acqua
BookSprint Edizioni, 2017

www.booksprintedizioni.it