TRA LA CORNICE E LA TUA BOCCA
Di tutto il cuore che vestiva le pareti
abuliche della mia gola resta un rumore
fioco di lancette sconosciute. Lo stesso
che mi narra la meccanica del tuo silenzio
-mentre ti penso accovacciato all’angolo
tagliente di un respiro-.
Di quella voce avevi masticato la dolcezza
come un sasso incide il morbido quadrante
di un sorriso, sfumando in verticale dentro
i neri bendaggi delle ciglia. Simulando la
dolcezza della neve che si scioglie sulla bocca
di un pensiero. Prima ancora di addentare il
primo fiato della sera.
Fin oltre il palpito salino di un profumo,
spingendo l’aria sopra un quadro senza
tela. Lì, dove sei -drappo di luna senza volto
e solo vento. Qui dove emergo -porosa
dal precipizio delle tue parole mancate.
Di sola pietra e argento. A labbra disegnate.
Maria Grazia Vai
…sulle note di “Clubroot - Physicality “
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