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sabato 6 luglio 2013

ispirata da “ Ritratto di Signora” attribuito a Gustav Klimt)

 


Li senti urlare i miei occhi?
 
Per te, ho vestito di rosso
le viole e i miei bottoni,
slacciando di poco
le inquiete parole
del mio giardino

 
Vedessi quanti giorni
conosce il vento
Quel suo camminare
malinconico e stanco
dentro i passi del mio
risveglio,

 
nel silenzio di un’anfora
colma d’inverni
Niente di più
che una fiammella
muta e di spalle
alla vita.

 
Eppure, mi hai dipinta
d’inchiostro per tutta
una vita. E per te, ho
annerito di rosso
tutti i viali che recano
il tuo nome

 
Ora che il labbro del cuore
-è del sorriso
quella tela rovente d’amore
tra le chiome dei miei
sordi colori,

 
dove ancora ritorno
Dove ancora mi spoglio

 
Qui, dietro l’ombra sfuggente
degli occhi
Partorendoti la felicità,

o anche solo il sangue della
mia voce

 
dove -ancora una volta
o per sempre, mi stringi
la solitudine
alla placenta di un sogno-
 
…sussurrandomi.


 

Maria Grazia Vai
(ispirata da “ Ritratto di Signora” attribuito a Gustav Klimt)
 
 
 

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