ERI D’AGOSTO
Null’altro. O altrove,
forse una nuvola soltanto
ti raccolse tra i capelli dell’estate
mentre il bianco di una stanza -come il nero
dei miei occhi, ancora piove
Furono i gesti, la neve
o forse le crepe sul muro
di un acquerello,
a riempire il silenzio delle parole
ma non il vuoto delle tue canzoni
Eri d’Agosto
Tra le risposte in cerca
d’una ragione, nel mio cercarti tra i passi del nulla
Quel rimanerti avvolta, come la lana
di una carezza -che nevicando ti aspetta
sull’uscio del natale.
Anche adesso, mentre l’acqua distorce
i contorni ma non la voce
che pur -non ti vede, ma scrive
Come quando il dolore non sa tacere,
e grida -maiuscolo, il Tuo nome.
Maria Grazia Vai
10agostoduemila13
dedicated …..a Giacomina, mia Madre (il mio unico agosto)
sulle note di
sulle note di
Nessun commento:
Posta un commento