SGUARDI D’ACQUA
Ci sorprende ancora
la bellezza della pioggia che tutto copre
lasciando ai nostri pianti
la tenerezza del tempo
che fa più grandi gli occhi e ci commuove
Dove nulla rimane
tranne quelle parole che non sai trattenere
e come noi, cantano sottovoce
Il mio tempo scandisce i silenzi
di un cuore che mi fu -utero e stanza,
tra le rotondità di un pensiero
e una vestaglia a fiori, troppo corta
Dove il silenzio parla più di un abbraccio
Più del vento che muove e disperde ogni ricordo
Più degli occhi, che prima ci accarezzano
poi, come nebbia d’Agosto, innamorandoci
ti uccidono
Divenne un calice ingiallito,
quello sguardo color mogano
che -come un sorso troppo breve-
si spegne ogni sera sulle tue lentiggini
lasciandomi sul fondo
di un’alba che torna a stupirmi
col dolore della tua tenerezza
disciolto, nei miei occhi d’acqua.
Maria Grazia Vai
24settembreduemila12
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