PASSAGGI D’OLTRE
Fu necessario abitarti i silenzi
le foglie e i giorni
Eterna malinconia
che non passa
né dagli occhi né dalla terra che li ricopre
e come un solco di bruciatura
contiene tutta la pioggia
che una grondaia non sa trattenere
della mia vita
quando ancora sembrava estate,
quando l’erba cresceva
sui nostri passi
e iniziava ogni giorno,
scansando voci e rumori
l’incontro vero tra le parole
e un vaso colmo di semi
Quando ancora sembrava estate
e il glicine chiedeva di esistere
Nient’altro.
Solo passaggi d’altre stanze
attraverso i giorni brevi del
non ritorno
in questi giorni che camminano le strade
dove tu non passi.
fiato corto del Silenzio
e nell’impossibilità di esistere,
mi abiti la vita.
Maria Grazia Vai
26settembreduelima12
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