RITORNI
L’incedere dei giorni,
seppur feriti dall’autunno
si ribella a un cuore stanco
e all’ingiallire di un sorriso, che sembra
non avere tempo
Solo l’inquieto camminare
dei ricordi, sposta le foglie
stuprate dal vento
in un silenzio mai taciuto
che sembra non avere fine, ma succede
Di tanti passi, il bisogno di andare
- riaffiora -
con la forza di un filo d’erba
tra le radici delle parole
E quel bisogno ritarda
solo ciò che non siamo
Ma le foglie non hanno storia,
e nemmeno voci di coccinelle
da raccontare. Eppure se ne vanno
Oltrepassando le stagioni
per poi tornare pioggia
sulle corolle impavide dei girasoli
puntuali, come la primavera
-anche a Novembre.
Maria Grazia Vai
20settembreduemila12
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