ACCOMPAGNANDOMI LE SERE
Ti abitai la vita, i minuti, gli anni
con la dolcezza del mare in fiore
La sondai, facendomi strada
fra meraviglie e macerie,
amandoti gl’inverni
perché dentro la pioggia
ci trovai stelle illuminate
dai grappoli del melograno
Quel colore che ti esiste,
resiste e odora già d’eterno
Perché dai suoi riflessi
prende forma ogni silenzio
mentre le cose ci guardano
senza avere memoria del domani
Lasciando alla vita
la sola possibilità di vivere
E ti abitai la voce, lo sguardo,
e il cuore. Senza saperlo.
Ogni volta
- che tornando a cercarmi -
ti respiravo dentro il fumo
d’una sigaretta
che non ho mai acceso
Inafferrabile come l’aria,
come un raggio d’Agosto
la tua voce ingannò l’inverno
e divenne il bastone che ogni notte
mi accompagna a sera.
Maria Grazia Vai
18settembreduemila12
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