IL PULSARE DELLE ONDE
E ancora mi torni
come arriva la notte a coprire le ombre
in un silenzio che fruga oltre lo sguardo
in cerca di un ramo che sbatte
come il vento dentro una finestra rotta
E ancora ti vedo cadere
come allora, come un sasso abbandonato
tra le onde del mio stagno
come cadono certe foglie in autunno
riecheggiando dal fondo senza fondo
di questi occhi troppo grandi
Senza mani, senza dire niente
come ruscello nel pulsare della notte
come ruscello nel pulsare della notte
in cerca di una traiettoria
Tra i nodi del vivendo, mi esisti senza nome
come un volo di anatre fra gli argini
dei miei piccoli paesaggi di neve
dove innocenza e amore
sono i soli confini dentro cui il vento
proteggendomi, ti disperde.
Maria Grazia Vai
11novembreduemila12
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