sfocia da lontano il porgermi a te,
dal movimento di carezze vuote
dove è pienezza quel solo pensarti
dove mi sei più che mai necessario
-e chiedo sia pioggia, distesa infinita
di salici e viole-
adesso che sei paesaggioamore
e tutte le rose spostano le spine
e liberano lucciole, perché
sia primavera a condurre l’incontro
qualcosa di noi, toujours et pour toujours
nasce al buio. Tra le erbe selvatiche
di una vecchia canzone d’amore
~·~
maria grazia vai
(sulle note di Francesco De Gregori “Sempre e per
sempre”)
aprileduemilaventi
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