lettera di un'amata al suo soldato
di VINCENZO DITOMA
ti scrivo, totò,
di ripensamenti sui miei passi
tra i pomari e la luna
che per quanto strizzi gli occhi,
per dio! non ti assomiglia
ed ho quel dolce orrore
di femmina davanti ai lampi
sai? io dico che mi torni
tra le siepi e porterò una gonna
a fiori quella che rovinava
in un altare d'erba le sere
di balera tra le vigne
e avrai la prospettiva delle gambe
mie dal basso; mi ritornassi vento
ti farei posto, fiore, tra i capelli
il fatto è che ti scrivo
e non ascolti: hai troppo fango
tra le unghie e agli occhi
e dicono che ridi sempre -
ridi - in questo foglio
di medaglie e statue
che scriverti non mi rimane altro
(vincenzo ditoma)
voce narrante e video di maria grazia vai
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