RISONANZE
Quello che vedo è l’impaziente
follia
di un desiderio, seduta sulle
labbradi un’infanzia troppo nuda per -raccontare
il sudore mai benedetto di questi scogli.
Quelle stagioni che arrivano a cercare
lo sguardo tra i segreti di lenzuola
mai sparecchiate, o quelle croci senza
storie che somigliano a un portone di
farina e baci dove l’uomo immagina l’amore
un cenacolo di stelle, da ritrarre sulla
parete più timida delle preghiere.
E’ un fiato dai passi lisi, questa bocca
dove la Luna sorge e risuona della tua
assenza, dentro la notte dei miei seni
scoperti, oltre la cruna d’un cielo di
neve e granito.
Vorrei dirtelo, con le ginocchia scavate
nel riflesso di tutte le maniglie che non
potrai bruciare. Oltre le strade incomprese
di quella stanza segreta, dove insegnasti
la religione dei pazzi, salvandomi fra le
righe di fogli ancora vivi.
E sfamarti il cuore degli stessi coralli
sulla nuca dei figli che abbiamo
dimenticato, dietro la tela dell’attesa
e il suo miracolo -color di malva e oro.
Stringendoti ai fianchi, come l’aria nei
tacchi del tuo profilo -vorrebbe danzarti.
Maria Grazia Vai & Paolo Amoruso
sulle note di No Clear Mind
- Alone and Together
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