Per
la Personale Presso Artegioia107
Antonio MOLINARI
Vernice
01/10/2013 ore 19.00
Espone opere informali degli anni 60...
Presenta: Dr. Silvano Battistotti
Intervengono i poeti :
Maria Grazia Vai, Nunzio Buono, Gianluca Regondi
con un contributo poetico ispirato ciascuno ad un'opera dell'Artista
Espone opere informali degli anni 60...
Presenta: Dr. Silvano Battistotti
Intervengono i poeti :
Maria Grazia Vai, Nunzio Buono, Gianluca Regondi
con un contributo poetico ispirato ciascuno ad un'opera dell'Artista
La mostra rimarrà aperta fino al 26/10/2013
Da Martedì a Sabato dalle 16:00 alle 19:00
In altri orari su appuntamento
Via M. Gioia, 107 – 20124 Milano (MM3 Sondrio)
Tel. - Fax. 02 67075024 – Cell. 338 3421624
www.artegioia107.it info@artegioia107.it
Catalogo disponibile in Galleria.
“ IL PERCORSO INFORMALE “
Antonio Molinari ha attraversato tutto il ventesimo
secolo vivendo la sua attività principale di scenografo alla Scala di Milano.
Attraverso la sua poliedrica attività artistica ha prodotto acquerelli e
dipinti che spaziano dalle prime produzioni antropomorfe all’informale, con
qualche opportunità nell’ambito dell’arte geometrica.
L’amore
per il colore lo ha portato a comporre dipinti espressionisti in cui
l’esuberanza cromatica conferisce un tocco vitale e sensoriale alle sue opere.
Se pensiamo che i suoi acquerelli informali, le sue tecniche miste, i suoi oli, i suoi collages sono in gran parte eseguiti dopo il secondo dopoguerra, bene si accordano con il mondo distrutto che lo circondava.
Se pensiamo che i suoi acquerelli informali, le sue tecniche miste, i suoi oli, i suoi collages sono in gran parte eseguiti dopo il secondo dopoguerra, bene si accordano con il mondo distrutto che lo circondava.
I
bombardamenti distruggevano l’ordine costruttivo dell’uomo riducendo tutto in
macerie, che rappresentavano un ritorno all’entropia, al disordine,
all’informale. Ecco perché trovo coerenza nella scelta estetica adottata da
Antonio Molinari nelle sue opere, esperienza che l’artista ha adottato fino
alla fine.
I rapporti empatici che intercorrono fra le varie parti dei suoi dipinti (siano essi tra superfici cromatiche, fra linee spesse in nero, fra trasparenze acquerellate o tra densità materiche), conferiscono alle opere una coerenza logica, anche quando gli elementi di razionalità espressiva tendono a scemare.
Sempre viva rimane l’accensione cromatica che in qualche misura ci attira verso i suoi dipinti, volendo Antonio Molinari mostrarci una realtà diversa da quella delle sceneggiature teatrali cui era abituato per lavoro; fondali che fungevano da supporto realistico alle attività canore e interpretative che si svolgevano sul palco.
I rapporti empatici che intercorrono fra le varie parti dei suoi dipinti (siano essi tra superfici cromatiche, fra linee spesse in nero, fra trasparenze acquerellate o tra densità materiche), conferiscono alle opere una coerenza logica, anche quando gli elementi di razionalità espressiva tendono a scemare.
Sempre viva rimane l’accensione cromatica che in qualche misura ci attira verso i suoi dipinti, volendo Antonio Molinari mostrarci una realtà diversa da quella delle sceneggiature teatrali cui era abituato per lavoro; fondali che fungevano da supporto realistico alle attività canore e interpretative che si svolgevano sul palco.
Una
volta trovata questa sua nuova realtà creativa egli vi si è dedicato con grande
onestà intellettuale, raggiungendo risultati interessanti e meritevoli.
(Silvano Battistotti)
Nessun commento:
Posta un commento