S’incontrano le parole,
quasi fossero mani di gesso
a lavorare i sorrisi di una stessa stoffa,
a lavorare i sorrisi di una stessa stoffa,
tra la credenza di un sogno
e la maniglia gelida di un desiderio
che ha smesso di cucire i nostri occhi,
su un telaio imbrattato di vita
su un telaio imbrattato di vita
che si scava nelle fosse segrete,
mentre, ruvido
mentre, ruvido
come la forza che scivola
il mio respiro ti arriva
il mio respiro ti arriva
nel suono di un ricordo sgretolato,
riconsegnato al vento
dai rimandi delle stelle
Qui, dove l’inverno copre
quello che gli occhi già sanno
e il silenzio si scioglie
in un solo, breve distillato di noi
Lì dove spegne la notte
e ci feriscono i tizzoni ardenti
della penultima sigaretta
Mentre piove sulla leggerezza
di un pensiero che mi sveglia.
E ancora non so, se ti sto immaginando
oppure vivendo.
Maria Grazia Vai & Paolo Amoruso
tratta da “ Aldebaran “
Rupe Mutevole editore, maggio 2013
Nessun commento:
Posta un commento