Ancora. Accendimi le caviglie
sopra gli sguardi stropicciati
di questi rossi viticci. Accendimi
con un filo di buio, quello che
solo la tua voce sa tossire.
sopra gli sguardi stropicciati
di questi rossi viticci. Accendimi
con un filo di buio, quello che
solo la tua voce sa tossire.
E d’ogni palmo di nettare sfiorami,
con il pizzo lucente dei tuoi bianchi
tizzoni, traducendomi in labbro
sudato -le radici, prima che soffochi
la danza della penultima sigaretta.
con il pizzo lucente dei tuoi bianchi
tizzoni, traducendomi in labbro
sudato -le radici, prima che soffochi
la danza della penultima sigaretta.
E senza colpe, scoprirmi -vestita di
sola luce.- Mentre il cielo zampilla
il tuo nome nelle maniche ancora
vuote, di questo lungo -e necessario
bruciare nel fuoco che di Te rimane
sola luce.- Mentre il cielo zampilla
il tuo nome nelle maniche ancora
vuote, di questo lungo -e necessario
bruciare nel fuoco che di Te rimane
per inseguirti il vento sul nascere.
Sfumandoti in sangue l’azzurro delle
mani -fin oltre la consapevolezza
dello sprofondare le pieghe del sole,
nel derma rovente dell’attesa. Quel
guscio sempre acceso tra le tue -lanterne
d’Amore.
Maria Grazia Vai & Paolo Amoruso
sulle note di “ call off your storm “
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