ALDEBARAN
الدبران
Cronaca di un incontro
"ALDEBARAN" è la quattordicesima stella più importante
del cielo notturno, 500 volte più luminosa, e circa una quarantina più grande
del sole.
Ma cosa centra il nome di una grande stella che di notte corre tra le vie del
nostro universo?
"ALDEBARAN" è il titolo della sillogi scritta a quattro mani dagli autori Paolo Amoruso e Maria Grazia Vai. Accolta nella collana editoriale "Poesia" della casa editrice "Rupe Mutevole".
"ALDEBARAN" è una raccolta corale di poesie, circa un
centinaio che, come dice il poeta Gianluca Regondi, curatore della prefazione
"...è la cronaca di un incontro, è la meraviglia di un incontro con la
scrittura fluida tra due anime che hanno incontrato la poesia..."
"Aldebaran" è proprio questo un inno all'importanza della Poesia, quella vera, che scandaglia le ossa pesanti del silenzio, e permette all'individuo che l'accoglie di spogliarsi al mondo che cammina, e al mondo, oltre il mondo "darsi".
"Aldebaran" è una sillogi poetica rara, preziosa, di
grande spessore letterario. Un baule dove ognuno di noi può incontrare, anche
solo uno scorcio, di quello speciale percorso che osservandoci, nascosto tra i
rami vagabondi ci cammina l'esistenza.
"Aldebaran" è un libro forte. Le pagine che lo compongono ci descrivono un "vivere la parola" a 360°. Ed è raro incontrare autori come Paolo Amoruso e Maria Grazia Vai, che non solo vivono la Poesia, ma sanno raccontarla, straordinariamente.
Inoltre, questa preziosa raccolta di poesie sembra abbracciare
l'eco profondo della notte. Quassi la maggior parte delle poesie vogliano
trattenere il sorriso di un momento, senza che questo si disperda nel nuovo
giorno. O molto probabilmente, trattenendo la meraviglia di un momento,
scrivere ogni nuovo giorno.
In quarta di copertina, alcuni versi si presentano come la
traduzione dell'intero libro:
"Come non fossi mai stato individuo
ma, l'anima adulta delle tue labbra
libere. E tu l'unica corda di violino
a struggermi le ali. -E le maree tutte-"
ma, l'anima adulta delle tue labbra
libere. E tu l'unica corda di violino
a struggermi le ali. -E le maree tutte-"
(poetarecensore)
Paolo
Amoruso nasce il 17
luglio 1995 a Bari, dove studia e tutt’ora risiede. Nel gennaio 2011 viene alla luce “Piccole Storie Indaco" sillogi poetica
edita da “Edizioni La Gru”, che segna il suo esordio letterario. La raccolta di poesie è dedicata alla grande
poetessa Alda Merini. Nel novembre dello stesso anno
pubblica “La signora dei tulipani”, un romanzo ambientato nella sua città
natale, nel quale viene tratteggiato il tema dell’incontro e quello degli
affetti, quelli che ci cambiano la vita e ci mettono di fronte a delle scelte
importanti. Nel 2012 è
selezionato finalista al concorso letterario “Scrittura e Immagine” e un suo
racconto dal titolo “Indaco e Diaspro” viene inserito in
un’antologia che porta lo stesso titolo del concorso, pubblicata dalla casa
editrice “Edizioni Amande”. E’ vincitore del concorso nazionale di Poesia 2013
“Sognando L’infinito - Tributo a Giacomo Leopardi” nella sezione poesia per
studenti delle scuole superiori con la lirica “ L’infinito di un sorriso
“ inserita poi nell’omonima antologia SOGNANDO L’INFINITO edita dalla casa
editrice Rupe Mutevole. A breve la
pubblicazione di un altro romanzo e di una sillogi: “Fuggo per amore”, la cui
prefazione è a cura dell’amica poetessa Maria Grazia Vai. E' stato recensito
dal noto giornalista del “Corriere Della Sera” Andrea Salvataci, che quando ha
letto il suo libro “Piccole Storie Indaco” ha detto: <<Il libro di debutto di Paolo Amoruso è quello di una giovanissima voce
poetica potente e destabilizzante! Complimenti! I poeti Mario Luzi e Alda
Merini avrebbero letto volentieri le poesie di Paolo. Adesso dobbiamo solo
proteggerla questa necessaria e meravigliosa allodola. Ci sono troppi
cacciatori invidiosi del suo volo poetico. Sono grato di avermi fatto scoprire
un talento simile. Peccato, Alda non c’è più altrimenti le avrei presentato
volentieri Paolo.>> Inoltre di lui
hanno detto che la potenza delle sue parole travolge tutto e tutti e che la sua
energia lascia spiazzati. E’ perdutamente innamorato della Poesia. Scrive da
quando ne ha memoria. Scrive perché scrivere è vita. Vive per scrivere.
Maria Grazia dice di lui
<< Paolo
Amoruso, un grande autore in una felpa -ormai- troppo piccolina. >>
Maria Grazia Vai, di padre Veneto e madre Siciliana, nasce il 5
Agosto 1964 e tutt’ora vive in una piccola provincia del Pavese all'interno del
parco del Ticino.
Ama la musica, inizia a scrivere proprio ascoltando brani musicali. Le sue note variano dai classici Einaudi, Marradi,
Yuruma, per poi spaziare dai Pink Floyd a Leonard Coen, da Katy Melua a Nora Jones. Determinante
è l'incontro con altri autori ad un raduno poetico nella primavera del
2009 dove, poco dopo nasce la sua prima silloge “Piume d'Anima” Edizioni NarrativaePoesia scritta
insieme ai poeti Nunzio Buono, Tiziana Mignosa e Rita Minniti. Una raccolta di
120 liriche ispirate ciascuna a un brano musicale a cui fa seguito, nel
dicembre del 2010,” Esserti “ la sua prima silloge a solo (edizioni NarrativaePoesia).
Una raccolta di poesie dai toni riflessivi, introspettivi, malinconici; tipici
dell’anima di questa poetessa che raccoglie i suoi versi tra i rovi sparpagliati
delle sue emozioni. Nel maggio 2011 bissa la collaborazione artistica con
Tiziana Mignosa pubblicando “trentatresospiri “ silloge
poetica, sul tema della sensualità in
italiano e in francese (edizioni Miele) Traduzione a cura della poetessa Gilda
Massari. Da quel momento molti passi letterari vengono affiancati dall’amica
poetessa. Nel settembre 2011, infatti, danno vita alla prima edizione di Poesia
sotto le stelle una manifestazione culturale che vede coinvolti poeti
da tutta Italia selezionati per l’omonima antologia, pubblicata da Edizioni
NarrativaePoesia e presentato al pubblico in uno scenario alternativo e molto
suggestivo: sulla spiaggia di Roma e rigorosamente al tramonto. Nel 2012
pubblica Verdeimperfetto una raccolta poetica che si completa con Rossocosì scritto da Tiziana Mignosa; due
libri in uno dove si intrecciano le emozioni e i turbamenti delle autrici,
simili eppure profondamente diverse tra loro. Sempre dello stesso anno la prima
edizione di Sfumature in Jazz una raccolta di racconti rouge/noir, Edizioni
NarrativaePoesia, scritti da 14 autori selezionati da Eventi Poetici che verrà
presentato al pubblico dalle poetesse in una romantica sera di metà estate.
Nella stessa estate del 2012 è la volta della seconda edizione di Poesia Sotto
le Stelle. Nel marzo 2013, nella giornata mondiale della poesia è curatrice e
presentatrice dell’evento “Sognando L’infinito - Tributo a Giacomo Leopardi” cui segue l’omonima antologia SOGNANDO L’INFINITO edita
dalla casa editrice Rupe Mutevole.
Paolo dice di lei:
<< Maria Grazia Vai, luce atipica e
inesauribile >>
In
copertina:
Lorenzo
Maria Bottari, “ INNO ALL’AMORE” 2012,
olio
su tela, cm. 70 x 70
Lorenzo
Maria Bottari
nasce a Palermo il 29 agosto 1949 e dal 1968 a Firenze inizia il suo incontro
con l’Arte. Vive e opera a Pioltello (Milano). Vanta più di 500 mostre in
Europa e oltre oceano (New York, Londra, Vienna, Parigi, Milano, Stoccolma,
Copenaghen). Significativi gli incontri e frequentazioni con De Chirico, Guidi,
Guttuso, Cagli, Lam, Kodra e altri che oggi fanno parte della Storia dell’Arte
Contemporanea. Di lui hanno scritto tra gli altri Walter Schönenberger, Renato
Guttuso, Leonardo Sciascia, Brian Sewell, Franco Solmi e Alda Merini.
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