SNOW
Pioggia d’orchidea, nel passo
più sordo del giorno, fiorisce
l’asfalto degli occhi in drappi
di malinconia, e voci di silenzio
E’ rumore dei miei giorni di
neve, di quelli arsi dal gelo,
in cui stelle e papaveri urlavano
-dal fondo di una pozzanghera-
la sete rauca di un’eclissi di cuore
Luce incolta che ancora sogna
di migrare aldilà delle risaie,
oltre i grappoli di sale e la
vendemmia prematura di parole
o -semplicemente, farsi innesto
tra le magnolie delle le tue farfalle
Quell’intarsio tra le grondaie,
a camminarti il bianco dell’inverno.
Maria Grazia Vai
nelsecondogiornodiaprile2013
...sulle note di “Snow” di Frida Sundemo…
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