Ecco la novità di maggio: Ed. Rupe Mutevole
ALDEBARAN
الدبران
la silloge di
PAOLO AMORUSO & MARIA GRAZIA VAI
Collana POESIA
ISBN 978 88 6591 286 7
Euro 10,00
Immagine di copertina
“INNO
ALL’AMORE”
olio su tela, cm. 70 x 70, 2012
© Lorenzo Maria Bottari
(dalla
prefazione di Gianluca Regondi)
La
poesia è un sedimento millenario. Viene trasportato da una corrente
inaccessibile, corre, ruzzola come una
trottola da un’ anima all’altra, senza nessuna possibilità che questa si disperda in gorghi infernali, o peggio ancora, che venga tacitata da un tempo
più forte di tutto.
La poesia, la forza della poesia, sta proprio qui, nel suo
accadere inconscio e non cercato. Quando si accende, splende nella volta
celeste, come una stella, e in ricordo di questo suo splendore inizia un
dialogo, un susseguirsi nella meraviglia d’aver scalfito un muro…
Questa
silloge è la cronaca di un’ incontro, è la meraviglia di un’ incontro
con la
scrittura fluida tra due anime che hanno incontrato la poesia ….
Sembra
quasi che vi sia una specie di entità che si diverta, che giochi con le parole
per poi trasformarla in ciò che noi umani l’abbiamo definita poesia, è una
convulsa riscoperta della purezza, della speranza di poter incontrare qualcosa
che non sia una vita fatta...
...“dell’odore triste dei lampioni spenti” ….
...“in
questo colare di stanze ferite, a picco sul mare”....
Marie
e Paolo, appunto, affrontano tutto questo, con il cipiglio di un bimbo che
vuole ri-scoprire la purezza che li ha generati,la meraviglia che provano nel
aver trovato una specie di
“linguaggio segreto delle stelle”,
perché sanno del
“sudore delle comete”.
E
se è poesia ciò che sentiamo non siamo i soli e soprattutto non siamo soli, la
poesia può essere una madre, o una stella … la più grande … la più luminosa.
Aldebaran è una stella appartenente alla
costellazione del Toro, è la stella più luminosa della costellazione, nonché la
quattordicesima stella più luminosa del cielo notturno. Distante circa 65 anni
luce dalla Terra è una gigante arancione di classe spettrale, circa 500 volte
più luminosa del Sole e una quarantina di volte più grande. Si tratta in realtà
di una stella doppia in quanto la principale possiede una piccola compagna…
Il suo nome deriva dalla parola
araba الدبران al-Dabarān, "l'inseguitore", in riferimento al modo in cui la stella
sembra seguire l'ammasso delle Pleiadi nel loro moto notturno.
Astrologicamente, Aldebaran era una stella fortunata, che portava ricchezze e
onori. Era, insieme ad Antares, Regolo e Fomalhaut, una delle quattro
"stelle regali" dei Persiani.
Aldebaran, la nostra chiave di violino in sol di poesia, e d'intarsi -e antico,
ricamata. Due occhi che viaggiano senza il peso delle valigie, e al posto delle
stesse l'inchiostro del cielo che ci ha trovato e unito con le parole, le
nostre mani.
Paolo Amoruso Maria
Grazia Vai
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