DALLO SCRITTOIO NASCOSTO
Frugando, ritornano dalla neve al deserto
quelle voci che sembravano fiorire
anche l’inverno,
quelle che bruciano e si lasciano bagnare
dalle impronte del silenzio
Quelle cadute, come per uno sparo
sotto il peso di un calamaio spento
E chissà se ci ricorderanno,
o con quale solitudine ci scalderanno i giorni
E non importa se di nuvole o -Amore;
è lì che scrivono, tenendosi per mano,
i fili rossi dei nostri acquazzoni,
piuttosto che l’aridità di un volo
che costeggia, senza nemmeno attraversarlo -il cielo
Mi resta il Pensiero, i risvegli alla vita,
le viole e una preghiera.
In questa che è l’attestazione
e accettazione di tutto ciò
che -mancando, mi circonda
Maria Grazia Vai
9ottobreduemila12
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