A PASSO DI DANZA
Piove dai nodi del gelso
districando quel poco che indosso
senza nulla avere in cambio
che la carezza
d’un riflesso luccichio di neve
Piove, come quei giorni
ch’esistono quasi per caso
e si scrivono -come cresciuti da sempre
sulle labbra di uno sguardo
che s’incontra solo inciampando
Piove sempre, più volte
dove la cecità non ritrova
l’equilibrio né il passo di un bastone,
ma insiste la tenerezza degli occhi
come le scritte d’amore
sulla corteccia di un fiore
E mentre piove si fa risacca
quel tempo che sottovoce
ritorna in altre stanze a fiorire,
noncurante del glicine che passa e si fa polvere
d’un tramonto che non teme sconfitta
né abitudine
Né la betulla, il vento e l’autunno
che la circonda
dietro e oltre il muro che la nasconde
dalla dolcezza o i vetri rotti
degli anni.
Maria Grazia Vai
19ottobreduemila12
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