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mercoledì 31 ottobre 2012

GRONDAIE DI NEVE (videopoesia)

 
 
GRONDAIE DI NEVE

  poesia e video di Maria Grazia Vai
voce Gianluca Regondi
sulle note di Ludovico Einaudi " Love is a mistery "

   
Nuovi scenari aprono il tempio alla vita
in questi giorni che piangono
come solo noi donne sappiamo amare
 
Fitte maglie riscrivono il vento
0gni volta che il cielo s'intrufola nei letti
e ci rimbocca, con timidezza di gesti
i nostri fianchi scoperti
mentre la giovinezza passa
e come polvere che evapora dalle onde
tutto di noi, urlando l'Amore -resta
Come non fosse l'istante che scade
ma la certezza che da lontano
-o per sempre-
ritornerà a gonfiare la veste dei tuoi  risvegli
 
Amore mio, tu non lo sai
quanto vorrei
dormirti accanto a un sogno
e dipingere la mia tristezza con te -dentro
come non fosse l'inverno che accade
ma la certezza della magnolia
che torna a dissetare la tua vestaglia scura
 
O piuttosto l'ebbrezza di germogliare
come le viole in autunno, tra le grondaie
Come non fosse di neve
la nostra vita. O la mia storia.

 

Maria Grazia Vai

domenica 28 ottobre 2012

Sul fianco sbagliato del cuore - Poesia di Maria Grazia Vai (Amore)

 
SUL FIANCO SBAGLIATO DEL CUORE
 
 
Si fa silenzio tra i rintocchi dell’autunno
e torna a farsi più profondo
di un solco tra la neve
 
Tutto di te, seppur taciuto
diventa quel fragore che non dorme
S’insinua sempre più forte
dall’altra parte della pioggia
e ti raccoglie più delle parole
più del silenzio che sciogliesti
nevicando tra le mie mani.
 
In questo vederti piovere
dove il sole, incurante del vento
ritorna a fioccare
Dove piango la fragilità dei vetri
e la pienezza della tua assenza,
al di là di questo tempo
chiuso stretto intorno ad occhi
che non trovano e mi cercano
rifugio.
 
Dove l’accento di uno sguardo
si fa rumore vuoto, e Tu
dai fianchi innevati dei miei paesaggi
sempre più distante.
 
Maria Grazia Vai

giovedì 25 ottobre 2012

E non lo spegne il vento di Maria Grazia Vai (Amore)

E NON LO SPEGNE IL VENTO
 
 
Si lascia cadere dove accade l’Amore
come il vento fra i tigli
ch’è sguardo che muove
i filari del tempo
 
e necessita solo di altro vento.
Altro fiato. E paesaggi
di mare attraccati agli occhi
che colorano di rosso le vie del sale
 
da cui torna, ogni giorno
sazio di vita,
come fosse del melograno
un cesto carico di frutti.
 
Della vita è il vento lieve
tra gli ulivi e le parole. E il tempo
 non lo spegne.
 
 
Maria Grazia Vai
25ottobreduemila12

martedì 23 ottobre 2012

Il silenzio dei fossi di Maria Grazia Vai (Riflessioni)

 
IL SILENZIO DEI FOSSI
 
 

 
 
Ci siamo arrivati
come fosse già Novembre
in quel tempo in cui le foglie
c’innamorano la fuga della pioggia
Siamo stati la sua eco
pronti a mordere la sete e la sua voce,
senza nemmeno sfiorarla
 
In quest’autunno che non piove
ci accompagnano i silenzi delle cose
Il canto distante degli anni
che si posa sui riverberi del tempo,
in anfratti capovolti
che sembrano rami di tiglio
a primavera
Vita inattesa esonda, zittisce
e mai ricopre
i giorni delle fragole,
dei germogli che sembrano bacche
e di tutti quegl’istanti
che anticipano il passo degli abbracci
 
E ancora vive in noi
quel frusciare d’acqua
che ci trasporta al suo passare
come se abitare il vento
non fosse soltanto un mormorio di finestra
 
Piuttosto l’altro colore vivo
di una stagione
che si lascia cadere, nel silenzio
dei fossi.

Maria  Grazia Vai

sabato 20 ottobre 2012

Al calare d'un respiro di Maria Grazia Vai (Amore)

 
AL CALARE D’UN RESPIRO
 
 
In un passo a due con la musica
nel silenzio
ogni cosa è nuda, e si veste d’infinito
ingannandoci
la brevità delle foglie
 
Al calare d’un respiro
che c’insegue fin sotto le parole
e lì s’abbandona
come di vecchie canzoni d’amore
incise sul cuore di ciliegio
 
di un leggio.
 
  
“ in concerto “
Nini Ferrara e Maria Grazia Vai

venerdì 19 ottobre 2012

A passo di danza di Maria Grazia Vai (Amore)

 
A PASSO DI DANZA
 
 
Piove dai nodi del gelso
districando quel poco che indosso
senza nulla avere in cambio
che la carezza
d’un riflesso luccichio di neve
Piove, come quei giorni
ch’esistono quasi per caso
e si scrivono -come cresciuti da sempre
sulle labbra di uno sguardo
che s’incontra solo inciampando
 
Piove sempre, più volte
dove la cecità non ritrova
l’equilibrio né il passo di un bastone,
ma insiste la tenerezza degli occhi
come le scritte d’amore
sulla corteccia di un fiore
E mentre piove si fa risacca
quel tempo che sottovoce
ritorna in altre stanze a fiorire,
noncurante del glicine che passa e si fa polvere
d’un tramonto che non teme sconfitta
né abitudine
 
Né la betulla, il vento e l’autunno
che la circonda
dietro e oltre il muro che la nasconde
dalla dolcezza o i vetri rotti
degli anni.
 
 
 
Maria Grazia Vai
19ottobreduemila12

mercoledì 17 ottobre 2012

Quel silenzio che mi sveglia - Poesia di Maria Grazia Vai (Amore)

 
 
QUEL SILENZIO CHE MI SVEGLIA
 
 E’ la vita che piove
la libertà della cenere
 
E noi qui a disegnarla senza
la rete -sotto. Senza fogli
da rubare, piuttosto
la forma di un giaciglio
già bagnato dalla patina della malinconia
 
La dismisura -prima che tu
la colga, di un’anfora già ebbra
in cui tutto, prima
di ricomporsi sembra
disperdersi sul lato morbido dell’assenza
 
Si accende così, più vivo di una
bugia, quel respiro che ti scrive
quasi a memoria,
tra le impronte digitali del silenzio
lasciando ai rimandi del tempo,
 
nei tuoi fiori
l’autunno e l’Amore
E inspirarlo con te -dentro, dentro un calice di sguardo.
 
Maria Grazia Vai
17ottobreduemila12

giovedì 11 ottobre 2012

Stelle cadenti di Maria Grazia Vai (Famiglia)

 
STELLE CADENTI
 
 
Altro rumore prende forma
Risuona come di antiche voci
dalla ripa dei Navigli
fino ai rovi d'un cespuglio
cresciuto per amore piuttosto che per necessità
in mezzo ai ciottoli di Porta Cicca
 
E al centro esatto c’è un dolore
 intrappolato fra le catene, sotto i portici
Come di vecchie bici, quelle nere dei postini.
 
T’incontrai dove s’incrocia il Quindici
col Ventinove, sulle rotaie della distanza
che si muovono dove tu vai.
Nel silenzio ch’è già tramonto
e come lacrima d’inverno -piove
 
Si sveglia ogni sera quel giorno
che divenne motivo d’esserci
E scrisse la vita, come fosse la storia
sulle colonne di San Lorenzo
in una notte d’Agosto, tra i gelsi e le viole.
  
Maria Grazia Vai

 a mio padre…quel giorno in cui decise
che invece di consegnare buone novelle,
era giunto il momento di averne una
“tutta sua”
(lettere a mia madre)

mercoledì 10 ottobre 2012

Grondaie di neve di Maria Grazia Vai (Amore)

 
GRONDAIE DI NEVE
 
 
 Nuovi scenari aprono il tempio alla vita
in questi giorni che piangono
come solo noi donne sappiamo amare
 
Fitte maglie riscrivono il vento
ogni volta che il cielo s’intrufola nei letti
e ci rimbocca, con timidezza di gesti
i nostri fianchi scoperti
mentre la giovinezza passa
e come polvere che evapora dalle onde
tutto di noi, urlando l’Amore -resta
 
Come non fosse l’istante che scade
ma la certezza che da lontano
-o per sempre-
ritornerà a gonfiare la veste dei tuoi  risvegli
 
Amore mio, tu non lo sai ancora
quanto vorrei
dormirti accanto a un sogno
e dipingere la mia tristezza con te -dentro
come non fosse l’inverno che accade
ma la certezza della magnolia
che torna a dissetare la tua vestaglia scura
O piuttosto l’ebbrezza di germogliare
come le viole in autunno, tra le grondaie
Come non fosse di neve
la nostra vita. O la mia storia.
 
 
Maria Grazia Vai
  “sulle note di Most Beautiful Chinese NEW AGE Instrumental Music “

martedì 9 ottobre 2012

Dallo scrittoio nascosto di Maria Grazia Vai (Introspezione)

 
DALLO SCRITTOIO NASCOSTO
 
 
Frugando, ritornano dalla neve al deserto
quelle voci che sembravano fiorire
anche l’inverno,
quelle che bruciano e si lasciano bagnare
dalle impronte del silenzio
Quelle cadute, come per uno sparo
sotto il peso di un calamaio spento
 
E chissà se ci ricorderanno,
o con quale solitudine ci scalderanno i giorni
 
E non importa se di nuvole o -Amore;
è lì che scrivono, tenendosi per mano,
i fili rossi dei nostri acquazzoni,
piuttosto che l’aridità di un volo
che costeggia, senza nemmeno attraversarlo -il cielo
Mi resta il Pensiero, i risvegli alla vita,
le viole e una preghiera.
In questa che è l’attestazione
e accettazione di tutto ciò
che -mancando, mi circonda
 

Maria Grazia Vai
9ottobreduemila12

Quell'andare di foglie - Poesia di Maria Grazia Vai (Amore)

 
Omaggio a Salvatore Quasimodo
poesia
I RITORNI
 
sulle note di Ludovico Einaudi
"Alexandria"
 
Gianluca Regondi : voce narrante
Maria Grazia Vai : immagini e video
 
 
Piazza Navona, a notte , sui sedili
stavo supino in cerca della quiete,
e gli occhi con rette e volute di spirali
univano le stelle,
le stesse che seguivo da bambino
disteso sui ciotoli del Platani
sillabando al buio le preghiere.
 
Sotto il capo incrociavo le mie mani
e ricordavo i ritorni:
odore di frutta che secca sui graticci,
di violaciocca, di zenzero, di spigo;
quando pensavo di leggerti ,ma piano,
(io e te, mamma, in un angolo in penombra)
la parabola del prodigo,
che mi seguiva sempre nei silenzi
come un ritmo che s'apra ad ogni passo
senza volerlo.
Ma ai morti non è dato di tornare,
e non c'è tempo nemmeno per la madre
quando chiama la strada,
e ripartivo, chiuso nella notte
come uno che tema all'alba di restare .
 
E la strada mi dava le canzoni,
che sanno di grano che gonfia nelle spighe,
del fiore che imbianca gli uliveti
tra l'azzurro del lino e le giunchiglie ;
risonanze nei vortici di polvere,
cantilene d'uomini e cigolio di traini
con le lanterne che oscillano sparute
ed hanno appena il chiaro di una lucciola.
 
Salvatore Quasimodo


domenica 7 ottobre 2012

Quell'andare di foglie di Maria Grazia Vai (Amore)

 
QUELL’ ANDARE DI FOGLIE
 
 
Nella dolcezza del pianto
allentasti la vita
restituendo aria al cuore
Il cielo, poi
t’avrebbe voluta nel suo presente
crescendomi intorno
nell’incapacità di viverti
la dismisura di un ricordo
 
Fu il mare e i suoi coralli
piuttosto che un pungitopo
e le sue bacche
a piovere sui vetri di un maglione
nato già grande
In un giorno che ancora
sa di qualunque, di quiete e dolore
E di silenzio
 
Silenzioso
come il vento che accade
tra le foglie del tuo andare.

Maria Grazia Vai
7ottobreduemila12
 
sulle note di Andrea Gherardi "MEMORY"

giovedì 4 ottobre 2012

Dove si alza la neve di Maria Grazia Vai (Riflessioni)

 
Dove si alza la neve
 
Questi giorni hanno la forma
d’un volo d’acqua
 
li guardo cadere
come un albero spoglio,
con la fatica di una foglia
che non so trattenere
 
Mi ricordano il morire
di un’estate troppo breve
Quel tempo che rinasce
senza vita, senza che
lo vedessimo arrivare
 
Quel tempo che sta già
succedendo
 
Questa solita paura
di vivere o cadere
dove si alza come la neve
-semplicemente piovendo-
 
un’altra sera.
 
Maria Grazia Vai
4ottobreduemila12

martedì 2 ottobre 2012

Negli angoli di Maria Grazia Vai (Amore)

 
NEGLI ANGOLI
  
Si fa certezza il giorno che non passa
e scava in cerca di noi
fin dentro la leggerezza della luna
Parlano di noi anche di notte
quelle storie che coprono
le nudità del vento
e senza chiedere -tornano
a rimboccarci le ferite degli occhi
 
Parlano in cerca del fuoco
di un girasole o della pioggia
mentre tutto di noi si scoglie
come piccole navi di carta in tempesta
sulla tela di un ragno
o un paesaggio di neve
 
Pesano più di noi, delle parole
più dell’inchiostro sui calendari
e scrivono le briciole sulla tappezzeria
quei giorni che rimangono
tra le pareti di un calamaio spento
Così siamo noi, l’inverno, la polvere e la vita
 
Piccole barche tatuate
sull’innocenza del bucaneve
col vezzo di credere di stare a giocare
-ancora.

 
Maria Grazia Vai
2ottobre2miladodici
e le note di Leonard Cohen “ Show Me The Place “

lunedì 1 ottobre 2012

Tra le viole, i miei pensieri di Maria Grazia Vai (Impressioni)

 
TRA LE VIOLE, I MIEI PENSIERI
(ispirata dal dipinto di Carlo Cordua)
 
 
 Nasce dal fiato ceruleo di Marzo
questa pioggia fresca e sottile
che mi bagna di quiete
e m'inebria di silenzi
 
Che stinge i colori dell'anima
annegando i pensieri
tra le ciglia del cuore
Pioggia sottile
- di verde rame sapore -
e l'odore di foglie
tra le vene del mare.
 Così mi perdo
tra una riflesso e uno scorcio
paglierino di cielo
immaginando colori e viole
a delimitare i passi
-e il volo-
Sentieri e pensieri bagnati
Effimera bellezza.
 
Solitudine infinita.
 
© Maria Grazia Vai
30marzoduemila10

ispirata dal dipinto di Carlo Cordua
sulle note di
”Rain On My Eyes” Gianluca Attanasio