FINO A MATTINO
A guardarmi diresti
che nelle pietre sta il mio respiro
Non come fiore
ma trasparente di neve
Ho per te solo un rumore
d’acqua a scolare
trai polsi e scavarti la bocca
d’acqua a scolare
trai polsi e scavarti la bocca
che oggi, ancora temo.
Ascolta. C’è vento,
e i gelsi depongono le foglie
sopra il comò, l’alba
si veste di pane - e la mia voce
ti indossa fino al mattino -
Eppure a guardarmi
-mi chiameresti d’amore
Non per amore, ma di più. Forse
per sempre, fino a domani.
Maria Grazia Vai
14settembreduemila14
Nessun commento:
Posta un commento