IL TEMPO DELLE ROSE
è stata dipinta la vita, stasera
è piovuta la voce di maggio
dall’orizzonte subito dopo il ciarlare del fiume
-colando- non come lacrime
dalle fessure che schiudono finestre al sole.
Eppure, restiamo appese -stelle
senza più carne- cresciute come i fiori all’orizzonte strada
Neppure il vento, potrebbe
che stanco insegue come comete, parole accese
-sentirci
Di questo muto dolore, soltanto un breve ricamo di cielo
e l’omertà centenaria di qualche parola,
unica voce a pitturarci di bianco gli occhi
E tra le cosce, albe e rubini
a disciogliersi in neve
Sanguinando pioggia e dolcezza
dentro una pozza di terra e silenzio
Maria Grazia Vai
30settembreduemila14