A RICORDARMI CHI SEI
Di un rumore sei l’ascolto
che sveglia la notte e il sangue
L’unico verbo che inchioda
l’argento
alle parole del legno
Il freddo che alimenta l’acqua
e il mio respiro
bruciando, silenzioso
tra le costole e la fronte
d’altri occhi
Sei la profondità di un giorno
che irrompe
-tra le rotaie in fiamme-
d’una candela senza ossa
e spine
E mi porta -di nascosto
la forma impalpabile
del tuo nome.
Quel fiato senza sosta che dona alle mie notti
l’insonne veste della tua lingua
vestita d’ira e
violento -dolcissimo miele
Maria Grazia Vai
20dicembreduemila13
sulle note di " Oh Love " Ane Brun
Nessun commento:
Posta un commento