VELI SCURI DI MALINCONIA E TRASPARENZE SCALZE
Mi somigliano i silenzi del mattino,
le nuvole azzurre in bianco e nero
e le parole selvatiche dei tigli.
Le piume e la vita sfiorita degli angeli,
quelle che tu coloravi di rosso
con indosso poco più che un’ombra di luna
lasciando ai risvolti dei miei pensieri
le sfumature blu notte del tuo maglione
Una conca di cielo, tra i voli che dividono
il fango dalle stelle
Per soffermarsi al filo d’acqua
di queste labbra senza nome
Dentro un fuori che si perde
tra le rincorse d’uno sguardo da carezzare
O semplicemente un passo d’occhi
dove la mano separa -scrivendo
la tenerezza, dalla poesia.
16gennaioduemila13
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