TI ASCOLTO MENTRE ACCADI
Raccontami con quale sguardo
si afferra l’infinito,
quegli azzurri di pensiero
che appannano senza volerlo
gli specchi d’un respiro,
scrivendo senza mani
l’Agosto ch’eravamo
Ora che il giorno è maturo
e la tua mano raccoglie nuvole
dalla mia vigna,
con quale destino giocheremo
a mosca cieca? lasciando all’inverno
la sola possibilità di aggirarsi
-curioso, tra le zolle in tempesta
della mia terra
Raccontami la neve.
Con quale voce
carezzerà i velluti del mio mare
Ora che il tempo
ricopre il fianco d’un respiro
E lentamente, come pioggia
ti ascolto cadere.
Maria Grazia Vai
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