RESPIRANDOCI D’ASSENZA
Mi arrivi
tra i profili della malinconia
In quella tenerezza che abbraccia
le lacrime gioiose di un tramonto
Dove s’alzano più alte
le mie radici, e Tu
sei nuvola tra i piedi scalzi delle stelle
Esserti fiato
è respirare la tua assenza
vivendoti le mille forme della pioggia
E’ cadere fra la neve
come il passo lieve delle capinere
Come fosse la terra che ti cerca
al di là d’ogni mio esistere
E’ vivere
Lentamente
nel volo fragile dell’orizzonte
vivendoci l’accettazione
di un cielo disseminato della nostra assenza
In quel fiorire d’ali su ali
che è il nostro frusciare d’aria
sull’asfalto.
Maria Grazia Vai
ventinovedicembreduemila12