TUTTO MI TACE
Ed è silenzio che non passa
quell’aria greve che spezza questo cielo morto
Pensiero che torna a cullarsi
fra le corde bambine
di un giorno che sembra ancora notte
Tanto breve da sembrare timido
Così spavaldo d’apparire vagito d’infinito
Un silenzio che giace ai piedi
del salice più triste
che grida come un temporale
nel mezzo della quiete
Credevo fossero conchiglie
quei fiati di corallo
che tingevano di rosso
tutte le righe di un libro nato bianco
Credevo fosse cielo
quella macchia d’azzurro
che dipinge anche gli occhi più neri
Le maglie di una sciarpa
che non trovano riparo
da questo lungo inverno di sorella
e figlia
Tutto mi tace,
sul fondo di un foglio senza righe
dietro gli occhi
rossi di fumo
e dell’odore di ginepro
senza nemmeno una poesia
cui attingere un respiro.
Maria Grazia Vai
ventiseiagostoduemila12
sulle note di “ Monti di Mola “ di Fabrizio De Andrè
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