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domenica 4 febbraio 2018

ALMENO IL MARE






Lascia che sia di Maggio
e dei suoi temporali,
la luna sulle cortecce
e le foglie, nel mare

Del cielo, che spiove
oltre il buio del fiume,
ci penserà il vento

Adesso c’è un rumore
in ogni pietra, nella voce
che schiara sopra i muri
restituiti al sole

nei suoni dell’acqua
che mettono radici
per la pioggia che sale

Conosco quel fragore
e di tutti i silenzi l’orizzonte.
Lascia che sia di Maggio
quel fragore

L’inverno, poi -migrando
farà il resto.

˜ ˙ ˜

Maria Grazia Vai
4febbraioduemila18


sulle note di Ludovico Einaudi - Life

  


2 commenti:

Unknown ha detto...

come le luci nel lunapark ...le tue parole vibrano significati sempre nuovi ...... grazie per le emozioni ...come panni candidi di farfalle al sole.......Sergio

Maria Grazia Vai ha detto...

grazie maestro, hai dipinto di parole ogni più piccola sfumatura del mio sentire

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