Venni
a schiarirti il cielo.
Bagnando tutto intorno
fino all’ultimo lascito d’acqua
dove poter cadere
Portavo neve fresca ai piedi
ed erano conchiglie -le mie mani
venute a domandarti un bacio
per volare
Così, pioveva il mare la sua voce
A tratti il blu, alle volte quieta
E più di così neppure il vento
seppe sgolare le sue note. Là,
dove sciolte le braccia e le stelle
non rimase che un telo
di gusci e di sillabe vuote
impigliate così -e perdutamente,
poco prima del silenzio,
al becco di un gabbiano. Ferme
In attesa della luna le tue. Le mie,
del passo lieve dell’aurora.
Bagnando tutto intorno
fino all’ultimo lascito d’acqua
dove poter cadere
Portavo neve fresca ai piedi
ed erano conchiglie -le mie mani
venute a domandarti un bacio
per volare
Così, pioveva il mare la sua voce
A tratti il blu, alle volte quieta
E più di così neppure il vento
seppe sgolare le sue note. Là,
dove sciolte le braccia e le stelle
non rimase che un telo
di gusci e di sillabe vuote
impigliate così -e perdutamente,
poco prima del silenzio,
al becco di un gabbiano. Ferme
In attesa della luna le tue. Le mie,
del passo lieve dell’aurora.
Maria Grazia Vai
25aprileduemila15
sulle note di “ Again“ Archive
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