DI VANIGLIA E LILLA’
di pioggia e di lillà
mentre scorrevi piano tra
i fogli
e le parole
Eri quel segno bianco sulla pelle
Qualcosa d’impigliato alle bordure di un
tramonto
appena sopra il volo di un gabbiano
che -come me, si stava innamorando
Eri del glicine l’inverno,
un davanzale acceso tra i cespugli di
novembre
Eppure
grondasti dentro un bacio
-come neve sulla sabbia,
qualcosa di dolcissimo tra i clivi delle rose
tu, appena sotto i rami del mio salice
dove la notte ti ritrova e il sogno diventa
il liquido
colore di un abbraccio
Un solco variegato dentro il petto
proprio sotto la curva dei tuoi occhi
che come me -si fa foresta d’usignoli
e di vaniglia, ci colora il volo.
Maria Grazia Vai
sulle note di Bliss - "Silence"
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