SENZA ALTRO DIRE
Albeggia dai rami
sgomitolando sogni d’acqua
che mi bagnano
strusciandomi la bocca
dove la notte -non vista,
si insinua
tra le radici e le candele accese
fino
al calare del pensiero
dove le rose
di rigagnolo in ricamo - spiaggiano
e il silenzio
-di pioggia in pioggia-
dorme ancora il
bianco sonno d’altre lenzuola
in questo mare in cui ti affacci
e sembrano poesie le stelle che mi accadono
qui,
dove scricchiola una vela
ed è soltanto uno sfiorire d’aria
tra noi
la dura madre e la corteccia morbida
del cielo
tra le ginestre spalancate
e la mia bocca
-Senza riparo, sopra l’azzurro mare.
Maria Grazia Vai
25gennaioduemila15
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