NELL’INVERNO DEI GIORNI
La luce che non vedi
riemerge in altro mare sconosciuto
e distante
Lì, t’avremmo taciuto, fine fine
nascosto nel sangue -fitto fitto di una preghiera
Altra pioggia in altre piogge
sotto la lingua di una parola che incespica
e poi cade
E ci spezza
come il silenzio vuoto sui vetri bagnati
quando il buio acceca l’orizzonte
e la paura di vivere
da soli
da soli
si sgrana tra i chicchi dell’estate
oramai perduta
E lì, in assenza di noi
-mentre tutto ancora dorme-
rimane.
Maria Grazia Vai
4dicembreduemila14
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