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MI TACE IL MARE
Strane forme assume il cielo
come lucciole al calar del volo
-o il passare dell’inverno sopra i fossi-
Qui, dove il mare ti riporta ai piedi
del granaio, tra le nuvole d’Agosto
e questi fiori di candela
Come il tempo avesse in me la casa
e potesse
tra le cose che io vivo
o che ridendo
mi passano accanto
attraversarti.
E’ il mare che ti inghiotte e ti risputa
a me
-tra la sabbia e le radici selvatiche dei pioppi-
dove
lento si espande
basso
dentro il cuore
come un ramo di ciliegio nella gola
come se –davvero, mi esistessi
Strane voci han le cicale, questa sera
rannicchiate nel silenzio
che si aggira tra le case
mentre il crescere dell’erba nel cortile
sale in alto
Come l’acqua sul fondo del cielo, che
in lontananza
piove, mi tace
addosso, e poi scompare.
Maria Grazia Vai
25dicembreduemila14
sulle note di “ Solitude - Buddha Bar “
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