NOCCIOLI DI SEPPIA
Telline colorate,
quelle bianche armature di sale
accartocciate come pietre
di solitudine -e grano
Senza fondo riemergono dal nulla
scavando fossati e silenzi
alti fino all’orlo dell’orizzonte mare
Mentre ancora qui c’è vento
e nei cortili
piovono già le prime luci di novembre.
Resta solo uno sbuffo di pensiero
e tu, veliero
in cerca di una scia
prima che la notte scriva la sua resa
ed io, l’ennesima poesia
Quel riparo che mi scava
al limitare del paese
quando scivoli dalle conchiglie
alle risaie
E annega
tutto ciò che il cuore piange
e l’orizzonte -spiaggia,
ma non consuma-
Maria Grazia Vai
13ottobreduemila14
sulle note di Yann
Tiersen – Esther
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