POICHÈ NIENTE, É PIÚ DI TE
una poesia di Maria Grazia Vai
voce narrante Gianluca Regondi, Poeta
sulle note di “ IL MURO DI ALDA “ di Stefano Ottomano
Neanche il cielo può comprenderlo,
questo volermi consumare dove la
tua bocca è una stanza immobile.
Dove ogni affetto è una pretesa per
non smettere di ascoltare il tuo dolore.
Niente, più di te, è capace di spogliarmi così a lungo.
Di rubare la voce a quello
che continua a bruciare e non sa leggere
dentro i pozzi ruvidi dei desideri. E poi
esplodere, sulla fronte sudata, in cui le
mie stesse mani scappano.
Solo gli occhi lo sanno. Per questo
annegano ciò che guardano, quando
non ci sei. Sciogliendo persino il tempo
e il suo lamento, che t’immaginava sordo
Poiché di tutti i sogni che ho indossato
soltanto tu m’hai resa un verbo.
come fossi -di un bosco- l’appiglio tra i fiori del ciliegio
non vivo, e di sole radici non disseta
la ruga che ho nel petto. Poiché
bramo l’Amore e la tua bocca
fra le braccia delle mie
giovani -erranti betulle.
Maria Grazia Vai
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