D’ARDESIA E ARCOBALENI ( e le nubi di Manhattan )
E’ in questo
commiato d’ali
dove i passi trattengono
l’acqua
e tu, l’aria che
sfocia in parlare
Quel turbinio di labbra, di fiati
e senza volto
ch’è sanguinarmi accanto e dentro
senza una meta.
Essermi viaggio, magnificenza e foce
E cigolio tremante d’arcobaleni e
aghi
La siepe di un bacio tra
cioccolato e ardesia
E sillaba inconsueta, marchiata e
superba
Sei tu, nei miei riccioli d’Amore
l’ostaggio delle mie guance
l’azzardo peccaminoso
di un gesto senza freni
e il calco di porcellana
sulla mia vita che sfuma in bianco
-pronta allo schiudersi-
come uno schianto di corolla
tra il palato del glicine
e la gola.
venticinquegennaioduemila14
sulle note di Piano
Magic “ You never loved this city “
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