D’INCHIOSTRI E DIAMANTE
E’ dove manca il cielo
In questo colore immobile
che brucia lontano dal tuo palmo
Un solco privo di respiro
Un chiodo che sbriciola il mio tempo
e soffoca le mani
come un laccio di vento, improvviso e fermo.
Grigia la luna, sull’uscio dell’ultimo verso
scompare tra i nastri e l’inchiostro delle parole
evaporando in neve
E nello scrivere l’unico battito
la vita s’innalza dove gli occhi si nudano
e il mare lambisce ogni spiffero del cuore
Lontano dal tuo petto
dal calore di un altare
dalla pioggia di un cassetto vuoto
che di polvere e malinconia
s’acuta tra le vene e
la memoria
prorompendo -come fosse un diamante di fango,
tra le rose screziate e le perle
di un piccolo, bianco,
delicato filo di spine.
Maria Grazia Vai
3gennaioduemila14
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