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giovedì 24 ottobre 2013

E NON CHIAMARLO PER NOME

 
 

 
  
E’ una storia dalle sembianze colme
di segrete genesi da riempire, questo
nostro domandarci -il criterio di un futuro
che ritarda il pianto tra le medesime attese
o le più folli scelte, che un giorno ci resero
obbedienza mentre l’amore recitava nudo
la sua parabola.
 
E da allora mi lascio colmare senza nulla
dire dalle sue giovani rime, dalle parole arse
al buio sul derma di fuoco del tuo guardare.
Da allora scrivesti le notti in un solo giorno,
di quel colore -come il silenzio sottovento,
bagnando le irregolari cuciture di un bacio.
 
Distante mille vite -improvviso e perso.
Ma vicino -oggi, come i sorrisi che la vita
continuando a pregare, senza timore di
respirare l’ultimo desiderio, mendica nel
verso delle più antiche placente.
 
Mi accettasti il tempo, e d’ogni suo demone
spogliasti il silenzio, come solo il sangue delle
croci è capace. Salvandomi -della voce la più
sincera fame di Poesia. E l’apatia fu solo un’eco
debole, innamorato di altri confini e senza più
sogni da violentare.
 
Poi, tornò a correre il gergo delle stagioni, e mi
regalasti spazio nel seno mai sfiorato delle tue luci.
Dove tutto tace -e l’innocenza, consumandomi la carne
resta la più grande felicità
 
Dove arrivi a transitarmi gli occhi, i fogli tesi e le mie
lune gocciolanti. Ma non sai dirmi di che colore -nevica
la pioggia.

 
 
 
Maria Grazia Vai & Paolo Amoruso
22ottobre2013
…mentre la stella Aldebaran si accende, affianco alla Luna….
sulla scia di Trees Of Eternity - Black Ocean 

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