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domenica 21 marzo 2021

GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA



 

GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

Proclamazione dei vincitori della 5a edizione 

Premio Internazionale d'Arte 

LA COULEUR D'UN POEME, per poesia, vernacolo, pittura, haiku e fotografia, Memorial Antonio Regondi 2020

L'evento gode delpatrocinio culturale e la raccomandazione di VikiPoesia

Iniziativa a sostegno della “FONDAZIONE GAIA” a favore del progetto " Villa Gaia, un luogo per accogliere donne in stato di fragilità: VILLA GAIA, il nome di questo progetto, ideato da Isa Maggi, mamma di Gaia, ventiquattrenne, scomparsa nel pieno della sua giovinezza, studentessa di scienze politiche all'Università di Pavia che lavorava allo Sportello Donna e si occupava di donne in difficoltà, senza lavoro, con fragilità psico-sociali, con bambini. In questa continuità d'intenti, la Fondazione nasce infatti per aiutare le donne in difficoltà a causa di condizioni di emarginazione, povertà e discriminazione sociale promuovendo e sostenendo progetti nazionali e internazionali che favoriscano il superamento di tali barriere e la piena espressione di sé. L'obiettivo concreto di Villa Gaia è aiutare donne di ogni età, in cerca di un riparo, in un contesto fuori dalla più formale casafamiglia. Isa Maggi, mamma di Gaia e presidente della fondazione, sogna un ambiente interno ed esterno che permetta loro di respirare aria di libertà e possibilità di ritrovare una strada per loro stesse e i figli, che possono portare con sé. “Villa Gaia, un luogo per accogliere donne in stato di fragilità “

A Isa Maggi e Simona Carboni, madrina del premio, il conferimento di una targa a simboleggiare i nostri più sentiti ringraziamenti


21 marzo 2021

La tanto attesa cerimonia di premiazione della quinta edizione del Concorso Internazionale d’Arte "La Couleur d'un Poème" 2020, vista l'attuale emergenza sanitaria e le restrizioni legate alle disposizioni in materia di pandemia, non ha avuto luogo. Tutti i premi, le antologie, le medaglie e le pergamene sono stati spediti al domicilio di tutti gli autori. Tante le loro manifestazioni di affetto che posteremo tra le immagini dei premi e i testi delle poesie vincitrici. Siamo convinti che la poesia non si fermerà, così come l'arte...e questa voglia di riscatto che ci unisce. Abbraccio virtualmente ciascuno di voi con la speranza di poterlo fare in viva voce quanto prima...e vi lascio alla lettura.














PREMI SPECIALI 

PREMIO DELLA PRESIDENZA 
assegnato a VALERIO DI PAOLO per l'opera " La casa"


La casa 

                     

Era il tempo in cui solo la pioggia

lavava le ciliegie.

Dalle finestre di quella casa 

si vedevano passare i treni e le vite.

C’erano voci piene di colori.

e sul tavolo c’era un pane

tagliato per quattro a mani nude.


Ora che tante cose sono passate,

i treni i colori e le vite,

ogni silenzio siede al suo posto

guardando le briciole del pane rimasto.

Dei presepi di allora rimane solo il muschio.

Dalla corda del bucato pendono solo mollette,

in silenzio, con le bocche vuote.


A volte tra quelle mura

le ultime due mani cercano …

cercano un punto dove spegnere il silenzio,

ma non trovano che gli echi corti dei passi

nelle stanze vuote.


Ora che la casa ha gli occhi chiusi

forse sogna ma non aspetta più:

ha imparato che da troppi viaggi 

tornano solo i ricordi

magri e con gli occhi grandi della fame.

Allora rimane sola in fondo a quella via,

stringe in grembo i suoi Natali 

mentre nevica un silenzio fitto,

a fiocchi grandi 

dentro la cornice vuota.



Valerio Di Paolo  


il video realizzato da ImmagineArte in collaborazione con Rodolfo Vettor (voce narrante)


PREMIO SPECIALE GAIA 
assegnato a FADI NASR per l'opera " La terra bolsa"



la terra bolsa


 fui la sposa di mille gioiosi passi  

il grembo per Maometto e Cristo

fui il cuscino degli Autunni lassi

e la sedia di un sole mai più visto

 

e non mi riconosco più

 

immacolata fui come tutte le mie pietre

che non fecero mai del male a nessuno

fui un cedro che buongiornava finestre 

del passato gongolante ed ormai bruno

 

fui felice sinceramente

 

invogliante fui indossando i tramonti

ed i quali d’addosso mi hanno levato

fui l’azzurro sopra porti, orti e ponti

fino allo sbarco del loro fiele malato

 

e mi sento straniera ora

 

bruciano me perché meno civile sono

ed io mai bramato ciò che non è mio

pestano me ché non rispondo a tono

menomano me perché temo solo Dio 

 

fui Beirut 

ed ora sono 

la terra bolsa.


Fadi Nasr



il video realizzato da ImmagineArte in collaborazione con Rodolfo Vettor (voce narrante)


PREMIO Memorial Renata Beccalli Regondi
assegnato a ANGELO TAIOLI per l'opera "Mi siedo, accanto"


Mi siedo, accanto


Mi siedo, accanto ad un quieto,

domestico discorrere di onde…

 

E imparo il trascorrere 

del tempo, dalla sabbia da scavare

per trovare il tiepido del giorno;

quel che rimane della luce,

dalle acrobazie dei balestrucci

nell’alta festa del tramonto

(quando sul balcone iniziavano  

a schiudersi i tuoi fiori -un affollarsi

di occhi colorati sulla sera).

 

E imparo la vita dalle stelle,

che lentamente ricominciano

a morire, e mi bruciano d’amore.

 

E imparo la speranza dalle lucciole,

che ridono sul lungomare

ai piedi dei bambini.

                                                       

Angelo Taioli



SEZIONE POESIA 

PRIMO CLASSIFICATO
 
Vincitore assoluto ANGELO TAIOLI con l'opera "Mi siedo, accanto"


Mi siedo, accanto


Mi siedo, accanto ad un quieto,

domestico discorrere di onde…

 

E imparo il trascorrere 

del tempo, dalla sabbia da scavare

per trovare il tiepido del giorno;

quel che rimane della luce,

dalle acrobazie dei balestrucci

nell’alta festa del tramonto

(quando sul balcone iniziavano  

a schiudersi i tuoi fiori -un affollarsi

di occhi colorati sulla sera).

 

E imparo la vita dalle stelle,

che lentamente ricominciano

a morire, e mi bruciano d’amore.

 

E imparo la speranza dalle lucciole,

che ridono sul lungomare

ai piedi dei bambini.


    Angelo Taioli 


in premio la pubblicazione della silloge

Tempo del vervo vivere 



(edizioni Accademia Barbanera. In copertina l'opera " Il dio dei venti" del Maestro Lorenzo Maria Bottari)



il video realizzato da ImmagineArte in collaborazione con Rodolfo Vettor (voce narrante)

SECONDO CLASSIFICATO
 
MARIA TERESA INFANTE con l'opera "La quarta sedia"

   

     La quarta sedia  
              

       Ci sono stata in quella casa

in cui le geografie cambiavano direzione

e il giorno non sapeva da che parte entrare.

 

La tavola apparecchiata per quattro, invano.

Io che sedevo ogni volta su quella sedia

rimasta vuota fino al mio ritorno

 

mio fratello chiedeva che nome avessi

io recitavo il suo nome a memoria.

 

Mia madre diceva

- Figlia mia, mangia ogni cosa

che non ti faccia andar via,

io ci sono morta tra i binari

della vecchia ferrovia

dove le tratte sono ferme ai boschi

e le cortecce si fanno tronchi.

 

Mi avrebbe vista crescere

dalla finestra che dava sul lago

pensando che le mareggiate

fossero solo cose di mare e sale.

 

Io mangiavo, mangiavo

così mi avrebbe trovata già grande

e avrei potuto asciugarle gli occhi

che non hanno visto il mio canto soprano

ma l’ultima danza del cigno

ostinato a restare umano.

 

Le onde d’acqua

lasciano segni che fanno male.

 

Mia madre è di là che apparecchia…

la sedia ha una gamba rotta.       


Maria Teresa Infante

TERZO CLASSIFICATO
 
PIETRO CATALANO con l'opera "L'aria blu"


L’aria blu
Regina Coeli, Roma


C’è una zona chiamata aria blu
in questo spazio ristretto, dove 
ritrovo il colore del mare e del cielo
e il dondolare lieve di mia madre.
Adesso ho una finestra chiusa davanti
e guardo le stelle riflesse nello specchio
rotto dai sassi lanciati per fare rumore
in questo silenzio che soffoca 
la memoria, perduta nei giorni uguali
a ubbidire alla conta della sera.
Nell’aria blu respiro ancora l’odore 
di zagara e gelsomino, sento il frinire
dei grilli e danzo a piedi nudi
nell’erba bagnata dalla brina del mattino.
Passi cadenzati e tintinnio di chiavi
annunciano la fine del viaggio,
il fischio del treno è un ricordo lontano,
il rumore secco della porta di ferro
chiude il giorno delle notti a venire.


Pietro Catalano

MENZIONE D'ONORE 
quarto classificato 
 
SARA FERRAGLIA con l'opera "Antropocene"


Antropocene

Forse hai dimenticato che ero bella
quando mi hai vista per la prima volta.
Liberamente pura respiravo
dai pori aperti di una fresca pelle.
Limpida e trasparente d'acqua avvolta
lussureggiante a te io mi donavo.

Il mio dolore come canto sale
dal mio corpo violato e depredato,
dal cuore ardente che mi pulsa al centro.
Tutto ti lascio fare, tutto il male
da secoli, da quando ti ho ospitato
e sempre più mi sei entrato dentro.

Nelle mie vene scorre sangue nero
che tu, vampiro, succhi avidamente.
Preziosa la mia carne che perfori,
ne fai diamanti e oro del tuo impero.
Mi prendi tutto e non t'importa niente
se insieme a me, col tempo, anche tu muori.

Livido il corpo mio non si rassegna
alla violenza tua dura e costante,
al quotidiano insulto della tua presenza.
Esplode il pianto e dentro tutto trema
in un sussulto, un grido devastante.
Amami per salvare la tia assenza.


  Sara Ferraglia

MENZIONE D'ONORE 
quinto classificato 
 
LUCA CAMPI con l'opera "Il giorno dopo"


Il giorno dopo 


Qui nel vento ascolto indifferenti voci
omologa vulgata
dirimpetto le imposte abbandonate

e un giallo di zolfo i ferri cotti a ricordar bestemmie sottaciute
nemmeno le pensavi siffatte canute rive
di cielo e di ginestre tanto avare

non si passava mai da questa parte
non misuravi tempo di qua dai monti
che nell’ora giusta d’un lampo li bucavi

s’andava per mare, s’andava a consegnare
ora tocca buttarsi giù nel cavatappi di tornanti
che rimettono a Ponente

sul limitar dei fossi e cupe sabbie di nerofumo
è salvo Javier, è salvo l’autista
all'odiata  e superba io chiedo perdono


Genova - Ponte Morandi, 15 Agosto 2018

                            
Luca Campi

MENZIONE D'ONORE 
sesto classificato 
 
RIBERTO COSTANTINI con l'opera "Vacilla ancora"


Vacilla ancora


Vacilla ancora
una luna a brandelli
masticata dal mare,
sono i volti che ho perso.


Roberto Costantini

MENZIONE D'ONORE 
settimo classificato 
 
FRANCA DONA' con l'opera "Raccontami le mani"



   Raccontami le mani   


Raccontami le mani
le dita, i sensi al tatto
raccontami l’ascesa, il volo
disegnami il filo dei contorni 
poi fermati al respiro, al fiato

la mano, il palmo aperto ad ascoltare
a cogliere l’intensità di un soffio 
ricordami il calore della pelle - il tocco -
poiché non basta amarti con lo sguardo
amarti come io ti amo immensamente 
mentre consumo gli occhi e non ti so spogliare
non so inseguir le reni, stendermi nel fianco
tenerti stretta e poi tremarti dentro
come se io potessi davvero amarti (ancora)


(a Matteo, prigioniero della sclerosi multipla)


Franca Donà

MENZIONE DI MERITO 
ottavo classificato 
 
FLAVIO PROVINI con l'opera "Ho cercato le parole"


Ho cercato le parole


Ho cercato le parole per dirti
un mondo che mi abita il costato
i respiri dei fiori, le feste delle rondini
sui tetti che si scrollano la grandine,
la pazienza dell’erba dopo il taglio
la forza delle idee sullo scoglio
che oppone la grettezza della pietra,
la carezza fuggente della risacca
che sempre torna dov’è patria,
lo sconforto di ogni caducifoglie 
quando il vento denuda delle fronde,
la nebbia che assale la pianura
e cancella mappe di certezze,
il sole che si sfoglia nelle ombre 
per lasciare un’impronta sulla terra,
la malizia del randagio di campagna
il suo ritrovo fisso ai piedi della gattara.
Ho rovistato nell’alfabeto degli sguardi
parole di lana per scaldarti,
le più belle in raso per arricchirti
quelle colorate sulla seta dei ricordi
ché ti fossero pezzuole per le lacrime.
Non ho saputo dirti nulla del mio mondo
scivolato sulla curva del tuo sorriso:
i fiori, le rondini, la grandine, l’erba,
lo scoglio, la risacca, le piante, la nebbia
il sole e le sue orme nere della morte.
Ma come un randagio di campagna
tornato senza parola alcuna
ti ho dato un bacio, ai piedi della luna.


Flavio Provini

MENZIONE DI MERITO 
nono classificato 
 
UMBERTO DRUSCOVICH con l'opera "Velario di stelle"


Velario di stelle  

 

Ricordi?  Le sere sul muretto

ad ascoltare delle rondini il garrire

spensierato, a seguirne il volo allegro

nella luce del tramonto mentre, intorno a noi,

fra cuscini di pervinca e rosmarino in fiore,

saliva forte l’umore dell’estate,

il frinire incessante delle cicale,

il profumo acre dell’erba tagliata

e l’incanto inaspettato

delle lucciole avvinghiate ai muri.

Se ne andavano così le nostre estati

a sognare il mare, mentre tu intrecciavi serti

di edera e speranza, aspettando il buio

e l’apparire lento del velario di stelle

che ad agosto hanno luce corusca

e, leggiadre, fanno giochi di bambine.

Che sarà di noi tra una vita,

mi chiedevi, e fantasticavi sul nostro domani,

immaginavi l’andare dei giorni

in un tempo che, allora, appariva lontano.

Siamo rimasti qui, ora,

ad inseguire i sogni, oggi come ieri,

in un futuro che già è andato,

ma ci basta guardare il volo dei rondoni

anelando come loro ad una terra d’oltremare,

ora che di lucciole

non scorgiamo più il bagliore

e delle voci del mondo ascoltiamo soltanto

il canto umile dei grilli e, nascosto nel vilucchio,

un rosario di cicale.

                        

Umberto Druschovic

MENZIONE DI MERITO 
decimo classificato 
 
GIUSEPPINA ROMANELLO con l'opera "Cercami"

Cercami  

              

Se vuoi, cercami davvero,

mi troverai nelle trasparenze

delle mie finestre,

mi troverai fiduciosa

sull' affaccio di nuovi orditi,

negli sguardi veri

dei miei giorni e delle mie sere,

o sola, tra la folla

intenta a vedere

se qualcuno mi offre da bere

calici di polvere e di luce.

Cercami davvero

su strade che non conosci,

o nelle simmetrie dell'aria,

nel punto in cui varia

il suono del vento.

Mi troverai lì,

tra le mie parole,

senza cenci, senza reti,

senza corde, senza suole,

alla ricerca di specchi

alle mie furie e a miei rifugi.

Mi troverai lì, dove forse

sono sempre stata,

dove forse

non voglio essere trovata,

per non svelare agli altri

il mio possibile.



Giuseppina Romanello 

 


SEZIONE FOTOGRAFIA


PRIMO CLASSIFICATO 
PATRIZIA PARADISO con l'opera "Mentre tutto scorre"





SECONDO CLASSIFICATO
 
DOMENICO SEVERINO PAOLINO 
con l'opera "Sensualità"





TERZO CLASSIFICATO
 
MASSIMO SPAGNA 
con l'opera "Potrò un giorno regalarti un sorriso"




MENZIONE D'ONORE
quarto classificato 

FRANCESCO PINZI
con l'opera "Spiragli di memoria"




MENZIONE D'ONORE
quinto classificato 

LOREDANA LOCCI
con l'opera "I ricordi di una vita"




MENZIONE D'ONORE
sesto classificato 

DAVIDE RUDONI
con l'opera " Hommage A Horst"




MENZIONE DI MERITO
settimo classificato 

ROSY POZZI 
con l'opera "Consumata dal mercurio"





MENZIONE DI MERITO
ottavo classificato 

ANTONIO BARRACATO 
con l'opera "U Zu Vanni"




MENZIONE DI MERITO
        nono classificato 

FEDERICA GRASSI
con l'opera "Prospettive -Tibet 2017"






MENZIONE DI MERITO
        decimo classificato 

ADRIANO RUZZENE
con l'opera "Giovani mani che lavorano"





Tutte le opere pervenute al premio, in un video di ImmagineArte




SEZIONE HAIKU

PRIMO CLASSIFICATO 
Vincitore assoluto MARIA TERESA SISTI



 confinamento -

quanti semi di arancio

sto conservando 



Maria Teresa Sisti



in premio la pubblicazione della silleoge


Piccoli semi di arancio



(edizioni Accademia Barbanera. In copertina l'opera " Il  cuore" del Maestro Lorenzo Maria Bottari)


il video realizzato da ImmagineArte in collaborazione con Rodolfo Vettor (voce narrante)




SECONDO CLASSIFICATO 
CARMELA MARINO



fiore di luna-

il resto di un sogno

sul davanzale




Carmela Marino



TERZO CLASSIFICATO 
MAURO BATTINI


i primi freddi -

sempre più breve il volo 

delle farfalle


Mauro Battini


MENZIONE D'ONORE
quarto classificato

ELISA BERNARDINIS


vento notturno -

si gira e torna in posa

la gru di carta


Elisa Bernardinis




MENZIONE D'ONORE
quinto classificato

MARIA TERESA PIRAS


disgelo lento -

il suono singhiozzante

della fontana
 



MariaTeresa Piras


MENZIONE DI MERITO
sesto classificato ex aequo

ROSA MARIA DI SALVATORE


spighe di grano -

tanto azzurro l'azzurro

dei fiordalisi


Rosa Maria Di Salvatore



MENZIONE DI MERITO
sesto classificato ex aequo

GIOVANNI ODINO


la libecciata

rimescola i ricordi

tra onde e nuvole


Giovanni Odino



MENZIONE DI MERITO
sesto classificato ex aequo

GINO GHIONI


lente nel vento

lente cadono foglie

perdute amiche


Gino Ghioni



MENZIONE DI MERITO
sesto classificato ex aequo

ROSARIA LO BONO


le stanche fronde-

quell’ultimo autunno

di mia nonna


Rosaria Lo Bono



MENZIONE DI MERITO
sesto classificato ex aequo

ANTONELLA SEIDITA


Il vecchio glicine

All’ombra di un ricordo

fiorisce ancora


Antonella Seidita



MENZIONE DI MERITO
sesto classificato ex aequo

MARIELLA ZOPPI


sul mare mosso

s’incrociano i venti

di primavera


Marilla Zoppi



MENZIONE DI MERITO
settimo classificato ex aequo

MASSIMO BALDI


vibra un salice -

mosso appena dal vento

nel crepuscolo


Massimo Baldi



MENZIONE DI MERITO
settimo classificato ex aequo

MARIA PERRELLA


Foglie cadenti.

Gocciola dai pioppi

il crepuscolo


Maria Perrella



MENZIONE DI MERITO
settimo classificato ex aequo

ALBERTO TOMASINI


Alba di gelo -

il pianto di un clochard

toglie il respiro


Alberto Tomasini

 


MENZIONE DI MERITO
ottavo classificato ex aequo

DANIELA MISSO


un fontanile…

ora lascio alle nuvole

il mio riflesso


Daniela Misso


MENZIONE DI MERITO
ottavo classificato ex aequo

MARIANGELA RUGGIU


scrivere haiku -

scivoloso il sentiero

dopo la pioggia


Mariangela Ruggiu



MENZIONE DI MERITO
nono classificato

DAVID DI TOMASO


Notte stellata -

il silenzio del bosco

rotto dal vento


David Di Tomaso



MENZIONE DI MERITO
decimo classificato ex aequo

ANITA BARBAGLIA


Volano foglie

ballerine danzanti

nel maestrale


Anita Barbaglia



MENZIONE DI MERITO
decimo classificato ex aequo

CLAUDIO GUARDO


Ancora il pruno

si prepara a fiorire:

divento vecchio.


Claudio Guardo



SEZIONE VERNACOLO e LINGUA STRANIERA

PRIMO CLASSIFICATO
HAHMAD YACOUB (Gaza - Palestina) 
con l'opera "Love" qui riprodotta anche nella versione in lingua originale
 

nell'antologia è presente anche il testo  تمارين في خيمياء المكابدات

    Essays with the alchemy of desolation   Saggi con l'alchimia della desolazione


Love      Amore

 

Sono la farfalla della fatica e della polvere

sei la foresta di luce viola

ogni volta che dipingo i tuoi occhi

Sul pavimento,

non so quanti cuscini

di cotone vergine abbraccio.

Stagioni vuote

nonostante la polvere e la canfora

 

La mia donna ha le sembianze del mare,

il sapore della rugiada

e i capelli del vento.

I suoi occhi sono gli occhi degli zingari

che rapinano l'anima

verso una danza nello spazio.

Le sue labbra sono due fiumi

di sangue invecchiato

Invecchiato dalle ferite

e le risate dell'uva.

Di quanto marmo aveva bisogno Dio

in modo che i tuoi denti fossero

due rive innevate e segrete?

 

La mia donna ha la calma di una colomba,

un nitrito autentico che dichiara

il piercing della diaspora

e tira fuori, dal regno della fame,

stagioni primaverili per la giovinezza dell'amore.

 

Perché gli asfalti non mi evitano?

E quella polvere, perché non è separata da me?

 

E tu, mia signora,

sei ancora gardenia

sul seno infinito del sonno,

mentre io intesso l’ottavo colore

dell'arcobaleno 



Ahmad Yacoub

 

فراشةٌ من تعبٍ وغبارٍ أنا.. وأنت

خمائل الضوء والبنفسج

كلما رسمت على الرصيف عينيك

لا ادري

كم وسادة من قطنٍ عذري أعانق

 

فصولٌ خاويةٌ إلا من غبارٍ وكافور

ولفتاتي :

شكل البحر، طعم الندى، وشعر من رياح

عيناها

آهاتٌ غجريةٌ تسرقان الروح إلى

رقصةٍ في فضاء

شفتاها

جدولا دماءٍ تعتقت ما بين الجروح

وقهقهات العنب

كم من عاجٍ احتيج

لتكون أسنانها ضفتي ثلج وأسرار..؟

لفتاتي هديل، صهيل مطهم

يعلن: اقتحام الشتات

ينتزع من مملكة الرمادة

ربيعا لشباب العشق

لم لا تنفضّ الأرصفة عني..!

لم لا يطلقني هذا الغبار..!

أبقي فتاتي على صدر الحلم الشاسع

زهرة غاردينيا.

وأنا أنسج لونا ثامنا لقزح...


Ahmad Yacoub 


  il video realizzato da ImmagineArte in collaborazione con Rodolfo Vettor (voce narrante)


SECONDO CLASSIFICATO
   Barceló I Bauçà Joan Josep - Spagna  
con l'opera contorns distants   

                                

contorns distants 

brollar de l’aigua 
com una essència fluïda 
en relació amb totes les altres essències.

brollar de la terra 
com un nombre múltiple 
transformant-se en l’oposat.

brollar de l’aire 
com una significació immutable 
movent-se cap amunt del temps.

brollar del foc 
com un símbol invisible 
acostant-se a la llum.

situar-se simultàniament 
en el moviment de la unitat de les coses.

contorni distanti

spuntano dall’acqua 
come una essenza fluida 
in relazione a tutte le altre essenze.

spuntano dalla terra 
come un numero multiplo 
che si trasforma in contrario.

spuntano dall’aria 
come un significato immutabile 
che si sposta verso l’alto del tempo.

spuntano dal fuoco 
come un simbolo invisibile 
che si avvicina alla luce.

mettersi simultaneamente 
nel movimento dell’unità delle cose.


Barceló I Bauçà Joan Josep 

       

TERZO CLASSIFICATO
   Alexandra Firita, Romania
con l'opera Mă așez aici

  

Mă a
șez aici


Sunt o femeie roșie, una dintre multele femei,

care a iubit un bărbat.

Mă așez aici, pe această banca roșie

să mă odihnesc, să ascult tăcerea pe care odinioară

o trăiam, adorand în ea să mă cufund

fără dorința reîntoarcerii.

Privește-mă, așîmbrăcată în roșu sunt o flacără

sunt un foc ce freamătă, ce a fost.

Roșul este culoarea femeilor ce trăiesc mereu

cu dorința de a fi vii în crearea unei lumi mai senine,

de a-și pune în joc minunata lor inimă,

libere de a visa o rochie albă de mireasă.

Mă așez aici și mă gândesc la ele, care au iubit,

au dansat pe undele vieții aidoma lebedelor,

la câtă candoare aveau în ochii închiși pe vecie.

Femei înroșite de sângele lor vărsat

în dorința de a fi oprite, reduse la tăcere, ignorate,

inrobite, călcate în picioare…pentru ce?

Femei roșii cu pantofi roșii

se așează aici, alături de mine, pe bancă

să povestească despre rănile lor mortale.

Îmi amintesc.

Sunt o femeie cu pantofi roșii

care a avut curajul să evadeze din colivia de aur

în care iubitul sau o intemnitase.

 

Mi siedo qui

 

Sono una donna rossa, una delle tante donne,

che hanno amato un uomo.

Mi siedo qui su questa panchina rossa

riposarmi ricordarmi il silenzio che un'altra

volta vivevo adoravo mi ci tuffavo

senza voglia di ritornare.

Vestita di rosso guardami sono una fiamma

un fuoco che freme che fu

il rosso colore delle donne che vivono sempre

con il desiderio di essere vive nel creare un mondo sereno

di mettere in gioco il loro incantevole cuore

libere di sognare un vestito bianco di sposa.

Mi siedo qui e penso loro che hanno amato

hanno ballato come i cigni sulle onde della vita

e quanto candore negli occhi loro chiusi per sempre.

Le donne rosse del loro sangue sparso

de la voglia di essere fermate zittite ignorate

sottomesse calpestate...per cosa?

Le donne rosse con le scarpe rosse

si siedono qui vicino a me sulla loro panchina

raccontare le loro ferite mortali...

Ricordo.

Sono una donna con le scarpe rosse

che ha avuto il coraggio di uscire dalla gabbia d'oro

in cui il suo amato uomo l'aveva chiusa.



Alexandra Firita

  


MENZIONE D'ONORE

quarto classificato Angla C. Broccoli

con l'opera La luna l'è di gatt


La luna l'è di gatt

(L’òmm sù la Luna in del 1959)

 

Hoo toccaa la luna

in di tò oeugg pien de nòtt

lagh di mai cognossuu arlii

misteri di comett sbarlusent.

La luna l'è di gatt, di coeur vagabond

trasportaa da la ziffolada de on trèno

vèrs echi de conchili, profumm de armandola

pass de bissa scudellera, impression sensual d’estaa.

La lùna la giuga cont el mar e i gugg di pìn

tra ona finèstra e l’asfalt, la rid e la fa ombrii

e la scoeud la set in del rifless d’on biccer; 

la illumina i freguj di ona zena

e i biòtt emozion, penser desmentegaa dal dì.

Inscì mì in la sira, on poo stria e on poo follett

me perdi in del formigheri de la città,

voo adree cont on did al sentee scarlighent de la vìta

sul percors ordinaa de la filovia

e anca mì compagn de lee

me moeuvi taccada sù a quell fìl d'amor

che la sarìa illusion o realtà

l’è istèss lughera o ciar de on incendi.

La luna la fa capì i segrett ma la proteg i moros

e ògni anema distràtta e sperduda

che anmò la disegna on futur

de sabbia de desèrt, de s’cena calda de luserta

camp de papaver e camamella

e cittaa grand de solitùdin;

immagin de stòri tatuaa sora al leger de fata

e i ricòrd d'on passaa imperfètt

sòtt on sorris giald de mezza luna.



Angela Broccoli Cristina


  


MENZIONE D'ONORE

quinto classificato Lorenzo Scarponi

con l'opera Senza ‘vdòit




Senza ‘vdòit


A t’amnirò a zarcàe

duvò ch’a sò

ch’a n ti putrò mai truvàe

tra taji ad fén

tèra bagnàeda 

crèsti duràedi

l’aqva ch’la cr dinzò

tr’al mi màeni, il tuo viso

dalòngh da mè

l’à pérs la su belèza

piò ta t’invèc

piò la pèla la gvénta fòina

ferite che non si rimarginano

t la tu vòusa ò santéu

senza ‘vdòit

i tu pas ch’i s sluntanàeva

senza far rumore, da zét

sòura l’érba d’un pràe

s’un vèc ch’e’ sòuna la tròmba

   l’è ‘rvat e’ silénzi.  

 

Lorenzo Scarponi

 


  


MENZIONE D'ONORE
sesto classificato Enrizo Giavomelli
con l'opera Nostro aprìl   

Nostro aprìl   


L'odor che gà
questo mio aprìl,
scampà de casa
ligado a una cadena
de pasi zinquezento,
xe quel dolze
profumo de l'acazie,
che gà inpinìdo ciare,
a zento e zento, le ombre
dei boschi de roveri
e querce e tuto torno
de le vide i pàstini,
piene de foie al sol.
Color de questo
april mio, col muso
ligado in t'una straza,
xe e sarà sempre
el zàlo e nero de
le salamandre che
lente camìna nel
fil de acqua, su piere
grigie e muscio,
che 'l potòk pianzi.
Cusì deso fazo
l'esplorator, drio l'angolo
de casa rente,
per man con tì,
e tuto novo
me ridi el giorno

Enrico Giacomelli


  


MENZIONE DI MERITO
settimo classificato Otto Kediff
con l'opera Armanda Mea 


Armanda Mea

 

Sul fil dei lavri na ruga

a scolpir la clesidra

che n'doman l'sia timbro

a chi che gnen a vardarme

Man consumade

che le ha scavà cor e tera

bassa, scura tera de bosc

e de sventura, mea

Lampo de n'istà

cavada da rento i bosc vita,

la ha an nome tenero

come an fior

Oci de Muran

e vent nei cavei

man sula boca

a frenar parole che scampa

sdrusse anfanade invirgolade

 

Me speta de polsar calma,

a sera, dopo aver vivest

tut in premura,

anca sperantha e dolor,

anca lagreme

misciade al sudor


Otto Kedif


 


MENZIONE DI MERITO
ottavo classificato Adriana Scagliola  con l'opera In su la riva

In su la riva

 Come lughér lusent color del lagh

‘pèna increspaa de on’onda de sorrìs

me inonden i tò oeugg con fà gentil,

quand per sfioramm te slonghet i tò man  

e tra i mè did te infilet i tò did:

l’è el mè, l’è el tò, l’è on did cont on anèll,

se conoss pù de chi l’è quèst ò quèll. 

El tò vardamm ‘l se quatta de velù,

e ‘na scuriada de metall giazzaa

la me infoghiss e corr longh el firon.

Tutt duu ne tocca vardà via lontan

per quattà quèll che pòdom minga scond

e el ne scorliss come on stralusc d’estaa.

Te smòrzet l’emozion con ‘na ridada, 

ma a chi te voeuret daghela d’intend?

l’è on streng ch’el ne tripilla de passion

e de pudor antich mai trapassaa:

voeuja e paura de volà ancamò. 

….

Fa citto el lagh intant ch’el cala el sô

dedree di nivol ròsa faa a bindèi.

Restom domà mì e tì chì in sù la riva,

e duu uselitt a basottass, là, in fond.


Adriana Scagliola



 


MENZIONE DI MERITO
nono classificato Antonietta Siviero  con l'opera A gevenétte e 'u viulïne


A gevenétte e 'u viulïne

  

Selènzie ndù teätre.

Pù, lüce.

Na gevenétte abbracce 'u viulïne,

móve l'archette...

A museche e a gevenétte, a mènde e 'u viulïne,

rìtme e córe aūenite ndà l'univèrse.

 

Sol, La. Si' àrie, àlbe du mùnne,

da vïte respïre,

vìnde lundäne che ddòre de jenèstre e ièrve de scùjje.

 

La, Si. Si' àcque vïve

che nàsce putènde di vìscere di mundàgne,

àcque che zómbe e resóne sòp' i préte di fiüme,

acquarécce di präte,

lacrème d'ùcchie pe 'mbreiacä' l'amande.

 

Mi, Fa. Si' füche,

fiàmme de passiòne che 'bbrusce l'àneme,

füche ch'arelüce e rescalle,

füche du Sinai che 'ngiä strùjie mäie.

 

Sol, Re. Si' tèrre ndò 'rradecäme,

tèrre ùmede e sulagne, füte de chiande,

tèrre de sùnne e chiàgne.

 

Sol, Re, La, Mi. 

Hï e tè, sïme àrie e àcque,

füche e tèrre,

meràcuele e poesì',

 strumènde e sendimènde,

cungèrte d'amóre de 'univèrse.

 

Antonietta Siviero


MENZIONE DI MERITO
decimo classificao Salvatore Gazzara  con l'opera  'Nnari 'vanti


'Nnari ‘vanti


Rispirai ’u to’ rispiru

avia ’u sapuri

di stagiuni passati,

di palori nun ditti,

di tempu chi nun ci fu.

’U cugghia cu li mani

e comu un ciatu ’i ventu,

vulau…

’U strincia cu passioni

’ntra li pugna comu un trisoru

pi nun perdurlu, ma iddu

’u stissu si ni vulau.

Ristaru vacanti li me’ mani,

comu li to’ occhi senza lacrimi,

lu to’ cori spizzatu

e la to’ vita senza rumuri…

Chissu lu mumentu d’annari ’vanti

e cuntinuari a campari

ripigghiannu ’a strata

chi ’ssemi aviumu pigghiata.

 

Salvatore Gazzara



SEZIONE PITTURA

PRIMO ASSOLUTO
MIGUEL ANGEL FOLLENTE (Madrid)

con l'opera " The Hunter "



THE HUNTER   olio su tela 250x200 cm

in premio la pubblicazione in copertina dell'Antologia


il ricavato delle vendite, in ragione del 50%, pari alla somma di 800 euro, è stato devoluto alla Fondazione Gaia per il progetto Villa Gaia "un luogo per donne in difficoltà"




SECONDO CLASSIFICATO
VOLKER KLEIN (Germania - Roma)

con l'opera " La gonna gonfia di sole d'autunno"



la gonna gonfia di sole d’autunno – olio su tela – 80x100 cm




TERZO CLASSIFICATO
NELLY MARLIER (Belgio - Siracusa)

con l'opera " Venezia "



Olio su Tela montata su telaio con bordo anch’esso dipinto, 50 x 70 x 3




MENZIONE D'ONORE
quarto classificato

SERGIO RIVIERA con l'opera " Controluce"


Acrilico foglia d'oro, cm 80 x 70




MENZIONE D'ONORE
quinto classificato

GINA BONASERA con l'opera "Le mal du fleur"


Digitale e mista, 50x50




MENZIONE D'ONORE
sesto classificato

GHEORGHE PINTILIE (Romania)
con l'opera "Tornando a casa"


Olio su tela, 60 x 50 cm.




MENZIONE DI MERITO
settimo classificato

NADIA LATILLA
con l'opera "LA BAMBOLA DI PEZZA"


acrilico su tela, 70 x 100 cm.




MENZIONE DI MERITO
ottavo classificato 

OSVALDO CROTTI  con l'opera "Solitudine"


olio su tela, 50 x 60 cm.



MENZIONE DI MERITO
nono classificato 

CATIA DESTEFANI  con l'opera "L'anima e la luce"


olio su cartoncino telato,  30 x 40 cm.




MENZIONE DI MERITO
decimo classificato ex aequo

SARA CONGIU  con l'opera "Amor nostri"


disegno digitale



MENZIONE DI MERITO
decimo classificato ex aequo

NINA ESPOSITO  con l'opera "Tra oggi e ieri"



olio su tela, 90 x 90



tutte le opere pittoriche pervenute al premio
in un video di ImmagineArte

Con un particolare ringraziamento ai membri della Giuria, per la competenza, la cura e la serietà messa a disposizione del Premio per la valutazione delle Opere pervenute al la 5a edizione del concorso

 

Sezione Letteraria:

- poesia -

 Gianluca Regondi (Presidente di Giuria)

 

Nunzio Buono

Virginia Murru

 

Patrizia Stefanelli

 

Dario Marelli

 

 - hailu -

 Eufemia Griffo

Valetina Meloni (nanita)

Nazarena Rampini

 

- vernacolo - 

Stefano Baldinu

 

Giuseppe Guidolin

  

Enrizo Sala


Sezione artistica:

- pittura -

Lorenzo Maria Bottari

sue le immagini, per gentile concessione, in copertina delle sillogi vincitrici del Premio

“sezione haiku Piccoli semi di arancio” - M.T. Sisti

“ sezione poesia Tempo del verbo vivere “- A .Taioli

 

 - fotografia - 

Nicola Calì


Testimonianze...



Grazie. 

Per l'erogazione liberale a favore della Fondazione Gaia a conclusione del concorso culturale La Couleur d’un Poème

...La cultura insieme alla solidarietà...

 Un estratto delle opere selezionate e pubblicate nell'Antologia Artistica del Premio (photopoesie e video a cura di ImmagineArte)

La couleurd’un Poème

arrivederci alla prossima edizione

 

Maria Grazia Vai

(presidenza del premio)

21 marzo 2021

to be continued...


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