Il fiore che sei
stata
mi ritorna alla terra
Alle rocce
Al cielo
con quella pienezza che implode di luce
ogni volta che una madre rinasce
Così
ti stringo ancora tra le mani
come l'odore buono dell'estate
Come a proteggerti
da strappi e teli di dolore
che non hanno più stagioni
Flebile voce,
mi ritorni silenzio
sul dorso di questo giorno
sovrapposto
a sguardi senza meta
pieni di vento
Non più tempeste
Non più cancelli ricoperti dall'inverno
mi ritorna alla terra
Alle rocce
Al cielo
con quella pienezza che implode di luce
ogni volta che una madre rinasce
Così
ti stringo ancora tra le mani
come l'odore buono dell'estate
Come a proteggerti
da strappi e teli di dolore
che non hanno più stagioni
Flebile voce,
mi ritorni silenzio
sul dorso di questo giorno
sovrapposto
a sguardi senza meta
pieni di vento
Non più tempeste
Non più cancelli ricoperti dall'inverno
Sarai, saprà la pioggia
lenire i
domani che adesso non vedo
Maria Grazia Vai
16agostoduemila11
«alla mia mamma, nel
giorno in cui saluto il suo viaggio»
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