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venerdì 28 settembre 2018

CERIMONIA DI PREMIAZIONE 3° EDIZIONE CONCORSO NAZIONALE D’ARTE LA COULEUR D’UN POEME





Sabato 13 Ottobre 2018 
  presso la Casa Museo Galleria d’Arte SPAZIO TADINI 
Via Niccolò Jommelli 24, Milano





si è svolta la Cerimonia di premiazione del Premio Nazionale d'Arte
La Couleur dun Poème
3° edizione 2018




Comitato di accoglienza 
 Maria Grazia Vai presidente del Premio




Ospite d’onore 

 il Maestro internazionale d’arte Mario Salvo, presidente della sezione artistica del Premio, con le opere raffigurate in copertina dei libri vincitori del Concorso


In apertura cerimonia 
 intervento di Melina Scalise, fondatrice e presidente della casa Museo



Spettacolo teatrale 
a cura dell’Associazione Socio Culturale HELIANTO 
con interpretazione delle poesie vincitrici del Concorso






Consegna targhe e diplomi:
 premiazione degli artisti da parte dei Giurati del Premio


 


















    











VINCITORI



Sezione A 
Poesia tema libero



 


1° CLASSIFICATO
vincitore assoluto

  Valerio Di Paolo

con l'opera
 " Quello che resta - per Anna "



in premio la pubblicazione della silloge

" D'Amore e di Vita " 

in copertina l'opera " SORGENTE"
su gentile concessione
del Maestro Intestazionale d'Arte Mario Salvo

edita da Edizioni Accademia Barbanera  
 I.S.B.N. 978-88-99692-48-3

silloge poetica VALERIO DI PAOLO 



(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)




Non ci sarà più l’acciottolio dei piatti
in quei dopopranzo d’estate,
né ci sarà l’ultima fetta di anguria
sul tavolo della cucina.
Sarà inutile dire ai ricordi di mettersi in posa e sorridere ancora.
Spenti i papaveri non crescerà più neanche il grano.
Dopo il fischio del treno che passa
rimane il suono che man mano si spegne
poi, resti sola.

Sarà come abitare il destino, passerai le giornate
a incartare quel che resta dei sogni
nel giornale di ieri.
Sarà come guardare un vassoio di frutti di cera
posato sul tavolo della cucina
là, dove c’era la fetta di anguria.
La voce non troverà più la bocca
nemmeno per mettere un “mio”
dopo una parola o un pensiero d’amore.
Il silenzio che resta non possiamo dividerlo mai
con nessuno, ognuno avrà il suo.

Rimarrai in quelle vecchie stazioni
dove i treni non fermano più,
con i ricordi che ronzano in testa,
segmenti di voli di mosche
sotto una lampada spenta da tempo.
Ti farà compagnia solo un vento di treno
che trascina davanti ai tuoi oggi
le pagine del giornale di ieri,
dentro un dialogo fitto
tra la neve e la neve.


2° CLASSIFICATO

Dario Marelli

con l'opera
Sillaba di eterno


(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)

 
Sapessi io discendere i meriggi

allungati come ombre scure sulle case

al riparo da spigoli di vento,

fermare l’inesorabile incedere del tempo

e ritrovare quegli angoli di pace

chiusi a chiave e abbandonati in un camino

colmo di cenere e ricordi

di fossette rosse e baci sulle guance.

Sapessi dar voce alla luce dei silenzi

che mi parlano e mi abitano e mi vegliano,

pioggia gentile sui fili d’erba dei cortili

intorpiditi nel mattino

e disvelare il segreto del tuo sguardo,

quel sorriso luminoso di bambina

che emana verità e non chiede nulla in cambio.

E infine liberare il cielo dalle nuvole,

volteggiare come un falco nell’azzurro

e poi lanciarmi nel muto vortice dei sogni

per fugare ogni paura.

Solo cosi riuscirei ad abbracciare

lo splendore del tramonto che declina

e cesellare i contorni della notte.


C’è troppa vita, sai, per restare appena uomini

appesi come nubi a un brivido di cielo.


Sapessi arrestare lo sfilare dei miei giorni

e indovinare la parola in fondo al cuore

sceglierei di essere con te

sillaba di eterno.


 


3° CLASSIFICATO
(pari merito)

Anna Maria Deodato

con l'opera:  
Quei gerani rossi sul balcone


(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)


Mai lasciai quella casa padre mio,
il divano consumato delle sere
la tovaglia a fiori gialli
il profumo del pane di burro, di scuola,
piccole mani a tingere quaderni
e l’odore del mare.

Qui ancora fioriscono le siepi
solcati dai ricordi
vive la zagara al respiro del vento
che ha disperso le tue orme.
All’ombra dei salici rivedo noi, come allora,
ad ascoltare insieme il nostro fiato.
Era il tuo sguardo radice forte
che segnava la via per non smarrirmi
la pacca sulla spalla, la mano
nella mano mia fanciulla
e le parole.

Mi manca la tua voce, riva fedele
ad aspettarmi sulla soglia
nell’aria salmastra della sera.
La ritrovo nel tuo inchiostro ora
su pagine sgualcite con l’odore di passato
nel soffio dei ricordi dal sapore dolce amaro
nel mormorio delle preghiere
a inventare il mio cammino.

Sapessi almeno dove sei!
Ti cercherei in mezzo al tuo infinito
come aquilone accarezzerei il tuo vento
ritroverei quegli occhi tuoi
che mai mi hanno lasciato
e nel limite di luce che divide
ti parlerei di quella casa
e dei tuoi gerani rossi sul balcone.

 

3° CLASSIFICATO
(pari merito)

Marco Marra

con l'opera:  
Follia


(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)



In quei luoghi solitari,
fra le stanze anguste senza suono,
il cuore è spento;
come in un naufragio di sentimenti,
come scivolasse dalla carne all’anima.
Soltanto vite disarmate, schierate a resa,
tra le pieghe di volti pallidi e smunti,
bianchi come angeli,
persi nell’assenza di uno sguardo vitreo;
vite che risalgono una linea scura,
arrivando fino a una soglia livida…
Il punto di non ritorno.
La Morte risuona fra quelle stanze:
sorda come un passo appesantito
vibra nell’urlo del suo silenzio spettrale.
Se ne sta sui letti, su materassi sfatti,
logori di sporcizia e blatte nere;
attende guardinga,
poi d’improvviso sputa nauseabonda
impregnando le lenzuola.
Quei letti viaggiano verso un posto
dove la pace li attende vestita d’angelo.



4° Classificato
MENZIONE D'ONORE

Vincenzo Mancinelli

con l'opera:  
Fummo le occasioni di Novembre



(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)



Credo d’aver nascosto i tuoi sguardi
nella luce
del tempo che si ferma,
in un restauro silenzioso di dolore.
A nulla è valso il ricordo,
durato meno di un tramonto, appena l’autunno.
E poi, la mente,
mi ha strappato via il pensiero.
Eravamo l’ultima piuma del vento
in un cielo di pioggia.
Siamo andati altrove, volando
dove la terra non si arrende alle stagioni.


Ti cerco
in un treno che mi aspetta.
Ora,
la valigia pesa del nostro addio.
Ti conservo, qui
nel suono di una parola
che non ho mai scritto
- amandoti
nella mia voce.

 

5° Classificato
MENZIONE D'ONORE

Edoardo Firpo

con l'opera:  
Astratto 


(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)




Ha un suono diverso,

la carta che si strappa

sulle bizzarre vie

d’un incontro casuale.

E fa sempre troppo presto

a scadere,

una lettera d’amore.

E chissà se sarà il caso

o qualcosa di già deciso

che, tra distese di volumi,

ti porta verso un libro

e non un altro.

I nostri li abbiamo sfogliati

e chiusi troppo in fretta,

per riporli quasi intatti

sui ripiani del tempo.

E affiora solo adesso

un’ombra di rimpianto,

per ciò che non abbiamo letto,

e non leggeremo mai più,

della magia, di noi due.




6° Classificato
MENZIONE D'ONORE

Sante Serra

con l'opera:  
Bus linea 37


(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)
 


Ti ho rivista
fra studenti annoiati
e borse della spesa.
Occhi contro occhi
sorriso contro sorriso.
Alla prima fermata
sei scesa. È salito il nulla,
senza spingere.





7° Classificato
MENZIONE D'ONORE

Raffaele Ventola

con l'opera:  
Fiori d'acqua

(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)


 
Te lo racconterà il vento,
di quanto il mare urla forte, nelle notti d’inverno:
se chiudi gli occhi adesso, sentirai il suo tedio... avvolgerti il cuore.

E quel lago, sposo del cielo
dove si affacciano i tuoi giorni e ti raccontano i miei...
adesso bagna le prime ninfee;
avvolte in abbracci di foglie a suggellare amore.

Il mio pensarti si aggrappa alle nuvole, a sera
e segue rotte di solitudini, di silenziosi voli di gabbiani,
calcando strade di neve e riverberi di stelle...
per poterti ancora raggiungere.

Si svuota il calice del tempo
nelle prigioni dove non germoglia mai il sole,
e crescono le mie inquietudini,
bagnandosi di silenzi insopportabili.

Ma tu non fermarti ad aspettare,
segui il tuo cuore, non spegnere le nostre lune:
Io ti porterò in serbo come maggio porta in serbo la primavera;
un seme già vive beato, del fiore che cela dentro.






8° Classificato
(pari merito)

MENZIONE D'ONORE

Alessandra Nateri Sangiovanni
con l'operaI giorni di Capaci




(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)



 Il tuo ultimo respiro
respira e grida in un giardino.

Sul tuo sangue alberi crescono vigorosi.
Le radici sulla tua parola.

Bimbi affondano le mani nella terra.
Piantano fiori e come sciami
d’api laboriose fanno rumore.

Il vuoto, il tuo vuoto, è pieno.
E la voragine colma di miele.

Amaro miele d’asfodelo.

Guarda: c’è il sole
sul giardino che non c’era.



8° Classificato
(pari merito)

MENZIONE D'ONORE

Sara Rodolao
con l'operaVorrei Spiegarti


(il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)


 
Non condanno, credi,
la leggerezza che indossi ogni mattina,
ma stasera il tuo sarcasmo spezza le ali ai miei gabbiani,
ammulina tristezza negli anfratti della mia rada.
Per un attimo penso di aprirti un varco ai miei pensieri,
poi mi invento una scusa per rimandare l’impatto,
potrei frantumare il tuo fragile universo.
Scelgo di tacere.
Vorrei spiegarti, vorrei tanto spiegarti
dell’umiltà necessaria a crearsi una presenza
con cui dividere l’anima in sere come questa
col pianto del cielo che batte contro i vetri,
ma tu continui a giocare a palla con i miei silenzi,
non ti accorgi della mia assenza.
L’urlo che non sgorga dalle labbra,
mi esplode nel cuore, ma il boato non ti giunge,
non vedi il filo spezzato,
né l’aquilone incastrato nei roveti,
tanto meno le gocce di cristallo che cadono furtive sul mio seno.
E mentre tu continui a ridere del mondo,
il dolore mi cammina sul cuore,
lasciando orme profonde come Il respiro del mare.
Scelgo il Silenzio…


 
8° Classificato
(pari merito)

MENZIONE D'ONORE

Valter Simonini
con l'operaFratellanza

 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)


 
Mi basta un palmo d’acqua per la sete,
quando le rupi spaccano la luce
e l’astro s’erge sopra il mezzogiorno;
erubescenti s’alzano i pensieri,
volano al mare calmo, che non urla,
anzi, mi manda un fiato primordiale
e canta ninnenanne di salmastro.

Forte è il bisogno d’essere abbracciati
quando la madre muore e non ci sei;
è allora che si alza, solitaria,
quella canzone antica che cantava
soffiando sui ginocchi insanguinati,
le mani calde, stese sulla fronte
e gli echi della radio per le stanze.

Adesso, solitario in questo immenso,
si formano le eidetiche parvenze,
sogni mai fatti, come i viaggi persi,
di splendide morgane obnubilanti
e avulsi vuoti che premono la mente;
Non posso sopportare questi orchi
che l’ombra fan calare dentro al cuore.

Calcare, eppure, devo questa strada
d’un ritornare che il respiro leva
verso la mera casa, incastonata
nei sassi sorridenti dei ruscelli.
Sera verrà di nuovo, sopra i borghi
e nel giaciglio freddo sentirò
gettarmi addosso il manto dal fratello.



9° Classificato


MENZIONE D'ONORE

Manuela Magi
con l'operaMandami a dire

 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)


 
Mandami a dire
che la brina sui giardini,
è solo il ricamo dell'aurora
e la delicata cucitura sul mattino.
Mandami a dire
che il mare arruffa i flutti
e mentre aspetta primavera,
deterge di freddi tocchi
le sponde di maree.
Dimmi cosa annega la pioggia
-quando scende-
se le orme frettolose dell'amore
si abbracciano nel buio della sera.
Vorrei poterti dire
che il gelo della solitudine
rimane appeso ai rami
e che la primavera
ne scioglierà le gocce,
fino a diventare copiose gemme.
Vorrei poterti dire
che il mare si poggia sugli atolli
e che l'estate asciuga la battigia
-mentre sogni-




10° Classificato


MENZIONE D'ONORE

Chiara Marinoni
con l'operaIl colore del silenzio
 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)




Che strano vedere i silenzi
affacciarsi ai balconi
nemmeno fossero fiori
mentre la solitudine stride
dove ogni colore
alberga tra i petali
e il cipresso fa ombra
dentro le feritoie del vento
seminando granelli
di domani ai più pazienti.
Comprendo l'ingenuità
del mio tracciare
un'intensità breve
dove tutto, fino in fondo
appare nei sogni
anche il colore del silenzio.


Sezione B 
Poesia a tema ispirata all’opera di E. Tadini: “Fiaba”






1° CLASSIFICATO

Sualen Riccardi

con l'opera
 
 " Image e Magie "



in premio targa in cristallo raffigurante l'opera pittorica
" FIABA " di Emilio Tadini
su gentile concessione degli eredi



 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)




Torreggerà un cappello
da indossare nel sogno,
una città per molti
-Babele nana, misera e nuda-

Un topo rosicchia il confine
Tra la luce e le immagini orrifiche
-corre indenne tra i due lati-

Amleto sembra perso…
Cosa chiudere a chiave?

Image e Magie
e la caverna dei giganti
giù dalla scala a chiocciola.
Visione onirica,
sonno che non è ricordo
Ma immersione.

Magia immaginifica colorata di rosso.

La lunga notte
E un mondo sotterraneo
che s’attorciglia ad un amo.

Image e Magie
Tra loro un mondo, una fiaba
dove si indossa una città sulla testa.





2° CLASSIFICATO

Giovanni Odino

con l'opera
 " Imperfetti mondi "
 
 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)

Quando il pensiero si stinge nel sonno,
altri imperfetti mondi si presentano.
(Come se fosse possibile viverli!)

Ci sono prati cosparsi di parole
arrese al calpestio del tempo.
(Di quale tempo? Dunque è questo il mio?)

Ci sono monti e fiumi e mari e spiagge
e venti che raccolgono i miei sguardi.
(È luogo di visioni e di silenzi!)

Non passa per quest’ansimi la vita:
qui giace solo fino alla mattina.
(Non basta, dunque, indugiarvi il senno?)


 


3° CLASSIFICATO

Flavio Provini

con l'opera
 " Magie di ieri, immagini d’oggi (Fra le mie fiabe) "
 
 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)

 

Non so più il bacio caldo e speranzoso
che ridesta la Bella Addormentata
dai sogni aurei di un magico riposo
e la ritorna viva e innamorata.
E quella scarpetta ignota in cristallo
lasciata al puro caso per le scale
mai trova la gemella per il ballo,
sussulta chi la prova: ‘aia, che male!”
Spelacchiato vivacchia il Lupo a stento
nella tana, non bazzica più il bosco
né adesca, né tenta camuffamento,
si nega al ruolo di cattivo e losco….
più non muta il ranocchio per magia,
gracida sempre verde e brutto assai,
della finzione serba nostalgia,
di quando tornava bello caso mai.
Che strano è Pinocchio, così sincero
col nasino dalla punta all'insù,
litiga coi più nel dir sempre il vero,
è adulto adesso, senz’alcun tabù.
La Fiammiferaia ora è via di strada,
s'è maritata scaltra a un bel banchiere,
vive una villa al mare, veste Prada,
ha cambiato i cerini col potere.
Biancaneve non la conosco più,
sembra Pocahontas tant’è abbronzata,
con la strega è volata a Malibu'
giacché dal principe s'è divorziata.
Dove s’è cacciata la Sirenetta?
Dicono che si lagna giù ai fondali,
con Eric è finita troppo in fretta:
gli uomini purtroppo son tutti uguali”!
Non rispondono all'appello altri eroi,
il gatto usa stivali a nascondino,
Pollicino bada agli affari suoi,
così alto ora…io lo ricordo piccino.

Fanciullo come me di quarant'anni,
memore dei nonni chinati al letto,
dei racconti d’orchi, nani e altri inganni
dove trionfava sempre il prediletto.

 

4° CLASSIFICATO 
MENZIONE D'ONORE

Lavinia Frati

con l'opera
" Il pescatore di crepuscoli

 
 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)




Fermo, al valico del sole

con la terra che è ormai quasi un miraggio

tendo la rete all’astro.


Guardo, la luce discendere veloce

aprire una voragine scomposta

che snuda il centro delle forme.


Muto, col respiro trattenuto

catturo il crepuscolo impigliato

la dispersione dell’azzurro sino al giallo.


Piano, sciolgo la stretta della rete

la vita si sgretola e mi invade

dissolto salgo poco a poco.




5° CLASSIFICATO 
MENZIONE D'ONORE

Carmelo Salvaggio

con l'opera
 " Favola
 
 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)

 
Immagina
un sussurro
che d’eleganza
vesta i giardini dell’anima.
Raccogli a piene mani fiori appena sbocciati
nei prati di questa incerta stagione che di grigio
ancora tinge paesaggi mattutini e di nero le ore della sera.
Io non so regalarti magie che contrappongano alla nostalgia venti nuovi di speranza
ma ci sono artisti che sanno dare voce vera alla misteriosa favola del nostro tempo.





6° CLASSIFICATO 
MENZIONE DI MERITO

Angie Patti

con l'opera

" un cappello di paglia "
 

 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)



un cappello di paglia
sul viso incorrotto
da solchi profondi
lo sguardo indaga
nel mondo del reale..
muove ai colori
le case e i palazzi
distanze improvvise
e luoghi comuni
oltre le buie finestre..
l'uomo scruta
inventa e segna
nella magia di sempre
mentre il tardo siede
silente e ignaro
senza verbo ripara
lontano dalla fiaba
dell'uccello che canta..
è sprezzante il cuore
all'immagine palese
si cerchi la chiave
nel delirio
e nell'incanto
poiché l'accesso
è trama dell'inedito..




7° CLASSIFICATO 
MENZIONE DI MERITO

Raffaele Ventola

con l'opera

" Oniriche fiabe "

 
 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)

 

Noi, saltimbanchi dell’essere,
rinchiusi dietro un vetro di parole non dette,
carillon solitari, nella stanza segreta dei ricordi,
voliamo con ali di cristallo…
come rondini in cerca di un nido,
sopra i folti giardini del tempo.
Poveri pagliacci tristi,
oniriche fiabe nel crepuscolare risveglio,
origami nelle mani del destino,
fogli bianchi dispersi nel vento della vita.
Ci sorprendiamo del cielo in tempesta
e ci innamoriamo di un pallido arcobaleno,
quando il sole lo tiene per la coda…
nella nebbia dorata del giorno.
E intanto guadiamo lontano, oltre il mare dei nostri occhi,
sperando di essere vele sui crinali del cielo,
sorrisi di bimbi su una giostra di un lontano luna park,
che girano, come girasoli nel prato,
tenendosi forte… dall’altra parte del sogno.

 

8° CLASSIFICATO 
MENZIONE DI MERITO

Pier Quirica Tola

con l'opera

" Il mio volo "

 
 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)



La leggerezza è un volo armonico
un movimento che dipinge l'aria
nasce dentro di noi, prima
di ogni fuga verso l'alto
è un vuoto colmo di cielo
è un desiderio di pace
è un raggio di sole nel buio
è un sapore di miele e limone
l'ostinazione a cercare maturità
nei particolari indefiniti, non mutano
solo perché vogliamo credere
in qualcosa di diverso, in qualcosa
a cui somigliare, respiro e slancio
nel salto che magari ci farà cadere ma
al nostro fianco, qualcuno ha imparato
ad amarci così come siamo, perché
la leggerezza in volo è abbandono...



9° CLASSIFICATO 
MENZIONE DI MERITO

Fabiano Braccini

con l'opera

" Anagrammi dell'immaginazione "
 
 
 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)



Tu respiri ogni magia, caro Maestro!
E abbracci l’emozione
degli infiniti spazi
dell’universo che ti prende il cuore
con lampi di colore rilucente,
volando senza peso,
tra gli aridi profili immateriali.

Enormi case arrampicate a schiera,
una sull’altra in bilico
e tutte a luci spente,
stanno anonime e grigie a misurare
il passare implacabile del tempo
con calendari fermi
sul mistero inquietante dell’eterno.

Schioccano i drappi e le ali da badessa.
Chi è più potente addita
quanto vorrebbe avere,
e intanto fugge strisciando di paura
chi sa di aver perduto la partita.
Con occhi acuti, arcigni,
la coscienza scruta, giudica e tace.

Manichini adescati dalla vita
spiccano al piano basso
mentre sul fondo l’ombra si fa scura.


9° CLASSIFICATO 
MENZIONE DI MERITO


Beratto Alessandra

con l'opera

" La magia delle parole ovvero Io e la poesia "
 
 (il testo della poesia premiata e inserita nell'Antologia)



Son sui fogli poesie con vocine solitóno ,
elenchi di parole sfrombie e stronfie ,
altre megie , zangrute e fosche
come nubi autugne ed impiovasche ,
dove il cuore s'attorcia muto
e poi pallido desmaglia in fiocaluce .
Altre ancor son ghiácciole e rabbiose ,
come cieli dicembrini biancoghiaccio
dove l'animo s'appalla groviglioso
e privigioia gemolecchio lento sviria .
Recitate da poeti con voce lassa ,
gli occhi al ciel in finte sgnacche ,
par di moda lo star aprencoluti
a guardar che la tristezza ambia e slambra .
Ma il mio cuore la magia sempre cerca
in parole segretelle e nascondine ,
in parole zímparlecchie a frugliascose
che suonino a zirli e tronfi trilli ,
come in cieli marzolini e ventallegri
dove il cuore si sonaglia in dondi e bricchi .
E' la malìa di parole che zimpiano a rifrulli ,
lasciando che il cuor rapito respiri a ludi ,
che tu rida in trastornilli e zimparlecchi
e in ascolto meravígi e stupornelli .
Non più rime cupe e fosche
o ricolme di ricordi privirisa ,
ti regalo solo frasi di celeste portentoso
come i cieli soldimaggio in cirri e nembi
Cuordaprile scrivo e creo
e a parole magicandre dono vita ,
poi festicchia e gaiallegra pirimpacchio
quando zurli , ridi e ciarli
e mi dici tra sorrisi ed euforiglia
Son felice per davvero , meraviglia ! ”

 

Sezione C - HAIKU





1° CLASSIFICATO
vincitore assoluto

Maria Teresa Piras

con l'haiku
    
refolo estivo -

si sfogliano i gerani

sul davanzale



in premio la pubblicazione della silloge

" Si sfogliano i gerani (sul davanzale) " 

in copertina l'opera " OASI "
su gentile concessione
del Maestro Intestazionale d'Arte Mario Salvo

edita da Edizioni Accademia Barbanera
CODICE I.S.B.N. 978-88-99692-49-0

silloge Haiku M.T.Piras 






2° CLASSIFICATO


Margerita Petriccione

con l'haiku


quiete d'utunno
profumano di vento
i campi arati


3° CLASSIFICATO


Maria Teresa Sisti

con l'haiku


pruno fiorito
tra i capelli raccolti
i primi sogni
4° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE


Lucia Griffo

con l'haiku


stille di luce
nel tramonto d'inverno
il mio vagare
 

4° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE


Nazarena Rampini

con l'haiku


ciliegio in fiore
insegnami a cadere
senza rumore
 

5° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE


Angiola Inglese

con l'haiku


l'ora di andare
la prima fioritura
dell'oleandro
 

5° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE


Rosaria Lo Bono

con l'haiku


Finestre aperte
Il glicine profuma
tutte le stanze
 

5° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE


Ornella Vallino

con l'haiku


Sera di maggio.
Una lucciola accende
la prima stella

6° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE


Pasquale Asprea

con l'haiku


luna di marzo
un po' mossa la terra
nel semenzaio
 
6° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE D'ONORE


Antonio Contoli

con l'haiku


il vecchio fico
oggi ha le braccia cariche
solo di vento
 

7° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO


Ornella Vallino

con l'haiku


 Gelida notte
A riempire il nido
solo la neve


7° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO

Cinzia Pitingaro

con l'haiku


 glicine in fiore
la casa abbandonata
profuma ancora
 

7° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO

Maria Laura Valente

con l'haiku
  

sullo scrittoio
un foglio resta bianco
luna d'autunno
 

8° CLASSIFICATO 

MENZIONE DI MERITO


Antonella Tissot

con l'haiku


notte d'estate-
nella ciotola il gatto
beve la luna
 

9° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO

Roberto Timo

con l'haiku


 neve d'aprile
si sciolgono nel cielo
gli ultimi fiocchi

9° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO

Mariella Zoppi

con l'haiku
 
 vele sul mare-
le gonfia il libeccio
come farfalle 
 

10° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO 

Claudia Messelodi

con l'haiku


prati a colori
dalle ultime nevi
spuntano i crochi
  

10° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO

Carla Maria Pellegrini

con l'haiku


gela la brina-
la fine ragnatela
sembra un ricamo
 

10° CLASSIFICATO 
(pari merito)
MENZIONE DI MERITO

Giovanna Restuccia

con l'haiku
 
il temporale -
cadono i boccioli
della camelia
 


Sezione D - Pittura




1° CLASSIFICATO
vincitore assoluto

SERENA CENDRON

con l'opera

 " Kaleidoscopio "
Acrilico su sassi dipinti interamente a mano – Base legno  52,5x 39,5c
    


in premio la pubblicazione dell'opera 
in copertina di Antologia 



" d'inchiostri, Amore e altre storie


edita da Edizioni Accademia Barbanera




2° CLASSIFICATO

CARMELO TOMMASINI

con l'opera

 " Maschera Totem "
olio su tela 73x60 



3° CLASSIFICATO

CARLA COLOMBO

con l'opera

 "  Momenti di gioia "
 olio a spatola su tela - dim. cm. 60x40




4° CLASSIFICATO 
Menzione d'Onore

PAOLA MENEGHIN

con l'opera

 " Risaie "
Acquerello 28,5x38,2 




5° CLASSIFICATO 
Menzione d'Onore

SERGIO RIVIERA

con l'opera

 " In collina le nuvole "
acrilico - cm 80 x 60 




6° CLASSIFICATO
Menzione d'Onore

SIMONA PANARA

con l'opera

 " Elena "
pastello cm 40 x 27 




7° CLASSIFICATO 
Menzione di Merito

 AURORA COPPOLINO

con l'opera

 " La diagonale che non c'è "
 Acrilico 40x50






8° CLASSIFICATO
Menzione di Merito

 PAOLA RICCHIUTI

con l'opera

 " Portolano immaginario "
acquarello su carta cucita, cm 70x50 





9° CLASSIFICATO
Menzione di Merito

 PAOLA GENTILE

con l'opera

 " Come una fiaba "
olio su tela 60x80 



10° CLASSIFICATO
Menzione di Merito

RICCARDO PAOLO RADICE

con l'opera

 " Sole di mezzanotte "
olio su tela - cm 40x50





   
Tutte le opere pittoriche pervenute al Premio
sono state videoproiettate durante la Cerimonia di Premiazione:
il video a cura di ImmagineArte
è visibile sul canale YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=sqqCszhsKiE
 
 


Sezione E 
Vernacolo “Memorial Antonio Regondi”




1° CLASSIFICATO
vincitore assoluto

  STEFANO BALDINU

con l'opera
 
 "  I vêgi che zugân a-e bocce  "



in premio Assegno di 100,00 Euro offerto dalla famiglia Regondi


 (il testo premiato e inserito in Antologia)

Queste doméneghe matinn-a che
se arvôn sorvia de noî a un resâto de sô
fra e pæte de spàlle do invèrno son giornâe
che repigiân scilabe interotte conservou
drénto i féuggi de giornâle, un òrgano sotovôxe
a sostegni a paròlla de Dîo inte equilibrio in sciô scilénçio.
È quæxi un dô quésta ànscia ch'o fâ mâ
de ûnn-a telefonâ, a prononçia de unn-a caréssa familiâre,
ûnn-a scimilitùdine de afètti un pö mêno distànti
a dâ un sénso a-a memöia;
cosci se vâ con quéllo pöco de feliçitæ inte vénn-e
a scrutâ questa crîxi, questa frêve che
consûmma e seguésse e o futûro inta forma
de armélle de ûnn-a mêza méia.
Esci è vitta ànche questa porçion de çe,
questo croxevèrba de onbre e de lûxi che passe
inte pêtene di rammi e che ne fa asomegiâ
a pedinn-e in atéiza de ûnn-a mesciata; esci è vitta
anche questo dòppodisnâ che acorde fra i cortîi
dexinénse de vôxi a sovertî o finâle de un giorno
comme unn-a fantinétta de l'éuggio sfinie sospésou fra a parpella e o tramonto.
Cosci se ne van, ûnn-a doppo l'âtra, queste doméneghe,
menûi de univèrso da alugâ in scilénçio
inte quàrche stàcca, in quéi bordigòtti
vixin a-o cheu amaciâti da e axinélle de âia
e no inporta si dovému pigiâ a vitta
comme e mêxinn-e, gossa doppo gossa, a noi o mondo
se paiâ sénpre o arubatâ de ûnn-a bòccia


I VECCHI CHE GIOCANO A BOCCE

Queste domeniche mattina che/si aprono su di noi ad un sussulto di sole/fra le scapole dell'inverno sono giornate/che riprendono sillabe interrotte conservate/dentro i fogli di giornale, un organo in sordina/a sostenere il Verbo di Dio in equilibrio sul silenzio.//E' quasi un dolore questa ansia struggente/di una telefonata, la pronuncia di una carezza familiare,/una metafora di affetti un po' meno distanti/a dare un senso alla memoria;/così si va' con quel poco di felicità nelle vene/a scrutare questa crisi, questa febbre che/consuma le certezze e il futuro nella forma/dei semi di una mezza mela.//Eppure è vita anche questa porzione di cielo,/questo cruciverba di ombre e di luci che passa/nel pettine dei rami e che ci fa assomigliare/a pedine in attesa di una mossa; eppure è vita/anche questo pomeriggio che accorda fra i cortili/desinenze di voci a sovvertire il finale di un giorno/come una pupilla sfinita sospesa fra la palpebra e il tramonto.//Così se ne vanno, una dopo l'altra, queste domeniche,/spiccioli di universo da riporre in silenzio/in qualche tasca di una giacca, in quei ripostigli/vicino al cuore macchiati da acini d'aria/e non importa se dovremo prendere la vita/come le medicine, goccia dopo goccia; a noi il mondo/ci sembrerà sempre il rotolare di una boccia


Dialetto: Genovese di Genova



2° CLASSIFICATO


 ENRICO SALA


con l'opera
 
 "  Fiûr selvàdegh  "

 (il testo premiato e inserito in Antologia)


Bevi
fiaa de ricôrd
fin a l'òrlu di mè penseer,
ciocch
de sògn negaa
in del lacc di maten.

La turna
la rùndin
in cerca del nîd,
gott de tèmp
perduu soeu i ûr moeutt
de ann senza sumènza

E rèsta
dumè l'udür
d' un fiûr selvàdegh
che cunt i oeucc saraa
l'è naa adree ai stèll


Fiore selvatico

Bevo / sorsi di ricordi / fino all'orlo dei miei pensieri, / ubriaco / di sogni affogati / nel latte dei mattini. // Torna / la rondine / in cerca del nido, / gocce di tempo / perdute sulle ore mute / di anni senza seme. // E rimane / solo l'odore / di un fiore selvatico / che con gli occhi chiusi / ha seguito le stelle.




3° CLASSIFICATO


  LAURA KLEMM

con l'opera
 
 "  Tangibile  "


 (il testo premiato e inserito in Antologia)



Joyau de plénitude
qui courbe mon regard
sur le silence soyeux
et l’âme glisse sur la nuit
au sacre de nos vies
alvéolée de tendresse.
De vous à moi
le souffle vogue
léger comme la plume
pour iriser l’espoir
et au petit matin
il reste le tanin
sur nos paupières de lunes.


Tangibile

Gioiello di abbondanza/che piega il mio sguardo/sul silenzio di seta/e l’anima scivola nella notte/alla consacrazione delle nostre vite/intrisa di tenerezza.// Da voi a me/il respiro vaga/leggero come una piuma/per irridere la speranza.//Al mattino/rimane il tannino/sulle nostre palpebre lunari.



4° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione d'Onore


  MARIA ANTONIETTA DOGLIO

con l'opera
 "  Quàder  "


 (il testo premiato e inserito in Antologia)


E a rest tèila bianca, 
 
a spet i color dël tò amor

për tenzime ’d lus.




Quadro



E rimango tela bianca/aspetto i colori del tuo amore/per tingermi di luce.




Dialetto Piemontese



4° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione d'Onore


ANNA MARIA LAVARINI

con l'opera" Scoltar la so vosse "


 (il testo premiato e inserito in Antologia)



E i batola
contandome fole
par farme coraio.

E i ciassa
par spaentarr strie
e ciamar primavere.

E i sona pifari
par strapegarme destante
da na realtà me stiga.

Parole sensa rosta
che core ude…
e che no me le chieta la paura.

Serarò for da l’usso
el bordel del giorno,
drento casa trovarò a spetarme
el Silenzio, un amigo vero
e…se la contaremo.

Ghe confidarò i me crussi
e lu ’l me scoltarà
e con parole de mel
me sugarà lagrime e sbreghi.

Scoltarò la so vosse,
na nenia che dise de sperar
e che, anca par mi ’n te ’l cel
se impissarà ancora, s-ciapi de stele 

 
ASCOLTARE LA SUA VOCE

E parlano/raccontandomi favole/per farmi coraggio.//E fanno chiasso/per spaventare streghe/e chiamare primavere.//E suonano pifferi/per trascinarmi lontano/da una realtà che mi istiga.//Parole senza freno/che corrono vuote…
/e che non mi quietano la paura.//Chiuderò fuori dall’uscio/il frastuono de giorno,/dentro casa troverò ad aspettarmi/il Silenzio, un amico vero/e… ce la racconteremo.//Gli confiderò i miei crucci/e lui mi ascolterà/e con parole di miele/mi asciugherà lacrime e ferite.//Ascolterò la sua voce,/una nenia che mi dice di sperare/e che, anche per me nel cielo/si accenderanno ancora, sciami di stelle.
 


5° CLASSIFICATO
Menzione d'Onore

AGNESE GIRLANDA

con l'opera" Serando i oci "


 (il testo premiato e inserito in Antologia)


Stradele de giara incandìa dal sol
e slavà dai temporai,
basa contré salveghe come leori
cucié ne le sòche del monte,
piene de spiriti ofeghé
da la nostalgia.

Strabuco nel dolso batolàr
de fringuéi e pispole
che se dindola come foie,
gaiarde farfale
sora la mascagna dei boschi
despetenè da’l vento.

Là, sul meàl de piera rosa
no gh’é ciaciare de care vecete
che rispólvara parfumi de fameia,
infumenté da la polenta
menà col triso
e cota nel stagnà de rame,
su i senoci de'n fogolar
sempre ’nfogà!

Su la sperangola de’n ricordo garbo
dorme on vecio paletò militar:
ombrela a la man, cuceto dei tati... e,
serando i oci, vedo slise pianele
caressar quarèi sbecolé da l’amor.


CHIUDENDO GLI OCCHI …

Stradine di ghiaia strinate dal sole /e slavate dai temporali, /baciano contrade selvatiche come lepri /acquattate nelle radure del monte /zeppe di spiriti offuscati dalla nostalgia. // Inciampo nel dolce chiacchierio /di fringuelli e pispole /che si dondolano come foglie, / gagliarde farfalle / sui capelli dei boschi /spettinati dal vento. // La, sulla soglia di pietra rosa / non ci sono chiacchiere di care vecchiette / che rispolverano profumi di famiglia, / affumicati dalla polenta / rigirata con la frusta / e cotta nel paiolo di rame, /sulle ginocchia di un focolare /sempre infuocato! // Sul bracciolo di un ricordo acerbo / dorme un vecchio paltò militare: /ombrello alla mano, culla dei bimbi … e, / chiudendo gli occhi, vedo lise pianelle /accarezzare mattoni sbrecciati dall’amore.



6° CLASSIFICATO
Menzione di Merito

ANGELO GALLO

con l'opera
 " Er  fojo  bianco "


 (il testo premiato e inserito in Antologia)



n fojo bianco co’ ‘na matita
vie’ dato a tutti all’inizzio de la vita:
prima nun sapemo manco come se fa
poi ce cominciamo le prime forme a disegna’
cioè le perzone come ce sembra de vedelle
basse, arte, de tanti colori, brutte e belle
cor tempo riuscimo puro a capille drento
così disegnamo ‘n soriso o ‘na lacrima de pianto.
mparamo a fa’li chiaroscuri de le perzone
oltre l’apparenze non tutte so’ bbone.
Poi ce mettemo ‘na casa ,quarche gatto, ’n cane,
n grande sole, li fiori ,’na cesta cor pane,
gente che va a lavora’ la matina presto
no stormo de rondini su ner celo
na ragazza co’ l’amore sur viso che fa ‘n ber gesto.
Vedi lì ce so’certi bambini felici ner parco a gioca’
n vecchio su ‘na panchina, tra ‘n po’ se ne va,
dice ar vento che oggi se sente strano
e lui je arisponne soffianno più piano.
Daje e daje passa er tempo de la vita
così sto fojo nostro ‘n giorno pare tutto pieno
ma quanno te sembra che va male ed è finita
guarda, c’è ‘n piccolo spazzio pe’ ‘n arcobbaleno.

Il foglio bianco 
 Un foglio bianco con una matita/a tutti viene dato all’inizio della vita:/prima non sappiamo neanche come si fa/poi iniziamo a disegnare le prime forme/cioè le persone come ci sembra di vederle/basse, alte, di diverso colore, brutte e belle/con il tempo riusciamo anche a capirle dentro/così disegniamo un sorriso o una lacrima di pianto/impariamo a fare i chiaroscuri delle persone/oltre le apparenze non tutte sono buone/Poi ci mettiamo una casa ,qualche gatto, un cane,/un sole grande ,i fiori, una cesta con il pane,/gente che va a lavorare la mattina presto/uno stormo di rondini su nel cielo/una ragazza con lo sguardo dell’amore che fa un bel gesto./Guarda li ci sono dei bambini felici che giocano nel parco/un vecchio su una panchina, tra un po’ se ne va/dice al vento che oggi si sente strano/e lui gli risponde soffiando più piano./Un po’ alla volta passa il tempo della vita/così questo nostro foglio un giorno pare tutto pieno/ma quando ti sembra che va male ed è finita/guarda ,c’è un piccolo spazio nell’arcobaleno/.



7° CLASSIFICATO
Menzione di Merito

ROSARIA LO BONO

con l'opera" A chiù bedda puisia "


 (il testo premiato e inserito in Antologia)



E fu timpesta ‘nta la to menti
ti parravu e li to occhi vagavanu assenti
all’impruvvisu calò la negghia
purtannu scunfortu a tutta la famigghia.
Li to pinzeri si pirderu ‘nta nautru munnu
circavi di capiri taliannuti ‘ntunnu
ogni cosa chiù nun t’apparteni
mancu ti ricordi di lu me’ beni .
Sti to’ manu ca di nica mi pascevanu
e ccu tantu amuri m’abbrazzavanu
ora tremanu comu fogghi o ventu
e m’accarizzanu senza nuddu sintimentu.
Ti taliu e ti strinciu forti a lu me’ pettu
finu chi chiuri l’occhi
matruzza mia ti portu rispettu
e ora ‘ntra li lacrimi ti dicu
ca jo sti manu ti li biniricu
e pi cchiddu ca ficiru pi la vita mia
ti dicu ca tu si la chiù bedda puisia
scritta ‘nto cori e ‘nta l’arma mia .


La più bella poesia

E fu tempesta nella tua mente/ti parlavo ed i tuoi occhi vagavano assenti/all’improvviso è scesa la nebbia/portando sconforto a tutta la famiglia/I tuoi pensieri si son persi in un altro mondo/cercavi di capire guardandoti intorno/ogni cosa più non ti appartiene/neppure ti ricordi del mio bene./Queste tue mani che da piccola mi imboccavano/e con tanto amore mi abbracciavano/adesso tremano come foglie al vento/e mi accarezzano senza nessun sentimento./Ti guardo e ti stringo forte al mio petto/fino che chiudi gli occhi/madre mia ti porterò rispetto/e ora piangendo ti dico/che io queste mani te le benedico/e per quello che fecero per la mia vita/ti dico che tu sei la più bella poesia/scritta nel cuore e nell’anima mia.



8° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito


ANTONELLA PROIETTI

con l'opera" La stracciatella "


 (il testo premiato e inserito in Antologia)
 
Magnavo, da bambina,
quanno faceva freddo,
na bbona minestrina,
che mamma me faceva co’ l’ovetto.
Me piaceva assai quer saporetto,
de bbuccia de limone,
noce moscata e parmiggiano,
e quer profumo che s’arzava piano.
Ma qquello che davero m’encantava
era quella maggìa ner pentolino,
ch l’ovo, da sbattuto drento ar piatto,
in tante scie dorate diventava
appena s’encontrava cor bollore.
E pure mo’, che nun so’ più
da ‘n pezzo regazzina,
pe’ famme ‘na carezza sopra er core,
me faccio ancora quella minestrina,
che sa de mamma, casa, e tanto amore.


 (La stracciatella: traduzione dal romanesco)

Mangiavo, da bambina,/quando faceva freddo,/una buona minestrina,/che mamma mi faceva con l’ovetto.//Mi piaceva assai quel saporetto/di buccia di limone,/noce moscata e parmigiano,/e quel profumo che s’alzava piano.//Ma quello che davvero m’incantava/era quella magìa nel pentolino/che l’uovo, da sbattuto dentro al piatto,/in tante scie dorate diventava/appena s’incontrava col bollore.//E pure adesso, che non son più/da un pezzo ragazzina,/per farmi una carezza sopra il cuore/mi faccio ancora quella minestrina,/che sa di mamma, casa, e tanto amore.



8° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito

ALBERICO CONTURSI

con l'opera" Cà de ringhera "


 (il testo premiato e inserito in Antologia)


Sì! Me senti on poo stracch!…
giornada de segnà!
Me stravacchi sù on basell de sass
vesin la scòcca che la donda on ciccin,
taccada a ‘na bròcca del platen
che la sbusa la tòppia,
in la cort de rizzada,
de la cà de ringhera.
El scrizz di cadenn
se compagna al cicciarament
de la gent tornada de bottega
che la se prepara al disnà.
L’autunn l’è scià … ven scur in pressa.
In la cort, cadregh e scagnèi
per i dònn che laoren a croscé
ò sgranen el rosari
arent la cappelletta.
Pòrt mai saraa su la ringhera
de la via Varesina…..
Cess e lavandin in del canton
vesin ai scal
tutt nett e controllaa
a rotazion da la gent.
Scòss di poggioeu
con vas de fior e rampicant
e di pagn stes
taccaa sù coi ciapparitt ai còrd.
Vardi el grand platen sguarnii di foeuj,
i sò ramm fann ragnera
nel ciel preparaa al ciar de luna pièna.
Se pizzen i lus in la cort
e, pian pianòtt, in cà
el silenzi le fa de padron.
Sì! Me senti on poo stracch!
Di chi ser…. là
resten domà di vegg fotografii
in bianch e negher….


Traduzione: Casa di ringhiera

Si! Mi sento un po’ stanco! …/ giornata particolare! / Mi straio sopra un gradino di sasso / vicino ad una altalena che dondola piano, / attaccata ad un ramo del platano / che buca la pergola, / nel cortile di selciato, / della casa di ringhiera. / Lo scricchiolio delle catene / si accompagna alle chiacchere / della gente di ritorno dal lavoro / che si prepara per la cena. / L’autunno è in arrivo … viene buio presto / Nel cortile, sedie e sgabelli / sono a disposizione delle donne che lavorano a uncinetto / o sgranano il rosario / vicino alla cappelletta. / Le porte non sono mai chiuse sulla ringhiera / della via Varesina … / I gabinetti e i lavandini sono in un angolo / vicino alle scale / puliti e controllati / a rotazione dagli abitanti. / Sui davanzali dei balconi / ci sono vasi di fiori e rampicanti / e dei panni stesi / attacati alle corde con le mollette. / Guardo il grande platano spogliato di foglie, / i suoi rami sembrano ragnatele / nel cielo pronto ad accogliere il chiaro della luna piena. / Si accendono le luci nel cortile / e, pian piano, in casa / il silenzio fa da padrone. / Si! MI sento un po’ stanco! / Di quelle sere trascorse / rimangono solo delle vecchie fotografie / in bianco e nero … /



9° CLASSIFICATO
Menzione di Merito


RENATO AROSIO

con l'opera" Ul cunsili da la mia nona "


 (il testo premiato e inserito in Antologia)


Dumes fa ho cugnusù una tusa
e l’ho immaginada vestida da spusa
l’era semplic e sincera
e m’è sciupa la stupidera
ho tra insem unacanzon sbalada
poc parol e una vus stunada
dentar ghera però m acuto d'amur
cal ta faceva vibrà senza rumur
sout vous gà l’ho cantada
sicur d'avela conquistada
per  i prim vintot dì
l’ho pensada not e dì
stavum insema e ma cumpurtavi ben
la rispetavi e sufrivi fin a la fen
mi cercavi parol per fat capì
ca  riusivi no a stà senza da ti
ma un car arnis cal saveva nient
al ma racuntà giuius e cuntent
che l’altra sera l'aveva invidada
han bevù, balà e le la s’era cunceduda
mi son restà lì cume un sas
mé vegnù una rabia, vurevi sparas
galò spiegada a la mia nona
e la ma di, sta santa dona,
una quei volta ga vor la frusta
per purtà a cà una roba giusta.
 Chi al dupera trop ul bel parlà
al ries a fa nient, al san tùcc!





Il consiglio della mia nonna
Due mesi fa ho conosciuto una ragazza /e l'ho immaginata vestita da sposa
/era semplice e sincera /e mi sono innamorato/ho messo assieme una canzone sballata /poche parole e una voce stonata /dentro però c'era un grido d'amore/che ti faceva vibrare in silenzio/sotto voce a lei l'ho cantata /sicuro d'averla conquistata /per i primi ventotto giorni /l'ho pensata notte e giorno/stavamo assieme e mi comportavo bene /la rispettavo e soffrivo fino alla fine/cercavo parole per fargli capire /che senza di lei non riuscivo a stare/ma un caro amico ,che nulla non sapeva, /gioioso e contento ammetteva/che la sera prima aveva invitato la Vanessa /avevano bevuto,ballato e lei si era concessa//lo sono rimasto di sasso /mi è montata una rabbia,ero al collasso/ho spiegato il caso a mia nonna /e mi ha detto,come una santa donna,/qualche volta occorre anche un po' di cattiveria /per concludere quello che a cui aspiriamo.//Chi usa troppo il bel parlare /rimane sempre senza risultati..a quanto pare!



10° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito


SALVATORE GAZZARA

con l'opera" ‘nfanzia ‘bbannunata "


 (il testo premiato e inserito in Antologia)


Comu difiniri dda matri senza cori
chi misi ô munnu cu tanti suffirenzi
nnannu pi ’bbannunari ’a sô criatura,
comu ’mpacciuta nun senti chiù nenti.
Ci ponnu jessiri ddi matri svinturati
chi magari viulenzi ’nnaru a patiri
chi ’ntô panzuni ’i purtaru sarvati
e comu fannu p’’a vita suli a lassari.
Chi diri ’i chi ’u guaiu cumminau
senza ciriveddu chist’omu pizzenti
fatti ’i sô commidi ’i spaddi ci vutau
lassau a menzu ’na strata ’sti ’nnuccenti.
I trovi sparpagghiati ’ntra l’asili
filici jocunu cu àutri picciriddi
si scatinunu niscennu ’ntô curtili
sti figghi senza patri su tanti beddi.
A tia Signuruzzu raccumannu
d’avìri ’a tô vardata supra iddi
na culpa chi ginituri hannu
si rivota supra ’sti ’nnuccinteddi

INFANZIA  ABBANDONATA

Come definire quella madre snaturata / / che a messo al mondo con tante sofferenze / andando ad abbandonare la sua creatura / come impazzita non sente più niente. – Ci possono essere quelle madri sventurate / che magari hanno subito violenze / che nel pancione li hanno portati conservati / e come fanno per la vita a lasciarli soli. – Che dire di chi il guaio ha combinato / senza cervello quest’uomo avventato / fatti i suoi comodi le spalle ha voltato / lasciando in mezzo una strada questi innocenti. – Li trovi sparsi negli asili / felici giocano con altri bambini / si scatenano uscendo nei cortili / questi figli senza padre son tanto belli. – A te Signore raccomando / di volgere il tuo sguardo sopra di loro / una colpa che i genitori hanno / si rivolta sopra questi piccoli innocenti.



10° CLASSIFICATO
(pari merito)
Menzione di Merito


PATRIZIA STEFANELLI

con l'opera" Storie di mare "


 (il testo premiato e inserito in Antologia)



Tra gliù dì e gliù fà gliù mare sta
e n'uozzariéglie sa la forze séje
n’n
 tè le rezze pe' la grossa pesca
ma nassetèlle juste pe' campà.

Quanne gliù sole s’affaccia, s'arretìra,
ama gliu frische de la propria riva
se 'na sirena glie chiame, isse aspetta,
la funa seje tesata a gliù pilone.

Che bèlle pésche fà nel mare qiuéte!
Uoie è bonacce e Viente sta addurmute
reme Uozzarieglie cuntente ntreménte
cante, comm’è ogni sere, la ballata
della femmina polpo cefalopode:
(eh sì, s'è fatto infine una cultura)

Disse la piovra al granchio: a te n’n venghe,
voglie girà intorno a nu citròngole
che dent' all'acqua è meglio de 'na vongole.
Tenghe tre cuori e poi mi mimetizzo;*
saccie gliu scuoglie, rena e calamare,
tenghe 'nu sacche ch'è chine d'inchiostre
se aglie nemice i chiù me ce avvicine.
Voglie saglì dal fondo de gliù mare
e me truvà 'na preda sopraffina:
'nu purpe purpe! Ma che sia verace!
Po' quanne è l'ora i me l'astrìngne forte:
oi begliu purpe, t’attòcche ‘sta sorte!".


(dialetto di Gaeta) 
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare/ed un gozzetto sa la forza sua/non ha le reti per la grossa pesca/ma nasse piccoline per campare.//Quando si affaccia il sole, si ritira/gli piace il fresco della propria riva/se una sirena lo chiama lui aspetta/con la sua fune tesata al pilone.//Che belle pesche fa nel mare calmo!/Oggi è bonaccia e Vento sta dormendo,/rema, Gozzetto, contento nel mentre/canta, come ogni sera, la ballata/della femmina polpo cefalopode:/(eh sì, s’è fatto infine una cultura)//“Disse la piovra al granchio: a te non vengo/voglio girare intorno ad un citràngolo/che dentro l’acqua è meglio di una vongola./Tengo tre cuori e poi mi mimetizzo/so dello scoglio, sabbia, e calamaro,/tengo un sacco che pieno è d’inchiostro/se ai nemici di più mi ci avvicino./Voglio salire dal fondo del mare/e cercarmi una preda sopraffina:/un polpo fesso! Ma che sia verace!/Poi quando è l’ora me lo stringo forte:/ohi bel polpo, ti tocca questa sorte!”




Targa premio speciale Presidenza del Premio 

assegnato dal presidente del premio
poetessa Maria Grazia Vai
conferito a

SIMONA CARBONI

per l'opera 
" Donne di maestrale "


( il testo della poesia )



DONNE DI MAESTRALE

Strappi di ciglia al vento
più belle per mirare ai
rivoli di burrasca.

Danze sul filo del
sospiro, aspettando
inchiostro da spargere.

Siamo echi d’incanto e
di ritorno, come i
tacchi di montagna nel
cielo che tace.

Sottigliezze di polsi
ricamano
processione di grani.

Rocce intarsiate di
smeraldi tra i marosi.

Siamo i risvolti dei passi sulle ombre del vento.



Targa alla carriera per merito artistico
conferita al Maestro d’Arte 
LORENZO MARIA BOTTARI








Presentazione  
e consegna delle Antologie Artistiche

" d'Inchiostri, Amore e altre storie... "



Edizioni Accademia Barbanera
CODICE I.S.B.N. 978-88-99692-47-6
http://accademiabarbanera.it/libri/la-couleur-d-un-poeme-2018/152


il cui ricavato è stato destinato a favore del villaggio UKUNDA (Kenya)  - obiettivo: avanzamento lavori della struttura adibita ad Orfanotrofio. Il villaggio Ukunda è situato a circa 25 km. a sud di Mombasa, al confine con la Tanzania, nella città di Diani Beach.

in copertina: l'opera pittorica vincitrice assoluta del Concorso

" Kaleidoscopio "
di Serena Cendron




Rosy Pozzi, madrina dell’evento e responsabile del Progetto 
“IL KENYA VISSUTO TRA SORRISI UMILTÁ E UMANITÁ “
ringrazia per il contributo solidale ricevuto





 






Un ringraziamento speciale alla giuria:



Sezione letteraria

Gianluca Regondi: poeta, scrittore, fotografo

Nunzio Buono: poeta, recensore

Giuseppe Guidolin: poeta

Lia Grassi: poetessa, haijin

Eufemia Griffo: poetessa, haijin

Marina Bellini: haijin

Davide Benincasa: scrittore, poeta, recensore

Sezione pittura
Mario Salvo, presidente della giuria artistica e maestro d’arte internazionale

Sezione letteraria senza diritto di voto

Moreno Tonioni, poeta, recensore, fotografo, haijin. Sua la cura delle motivazioni alle opere finaliste per ciascuna delle quattro sezioni in concorso: 
poesia, poesia a tema, kaiku e vernacolo.





e un pensiero a tutti gli autori che non hanno potuto raggiungerci
a cui vanno i nostri più grandi e colorati sorrisi
e il nostro arrivederci alla prossima edizione

Maria Grazia V ai 
(presidente del premio)



to be continued....




4 commenti:

Unknown ha detto...

Il vero artista non guarda al tubetto che paga,ma al colore che espande. L'altruismo dell'arte.

Unknown ha detto...

Il vero artista non guarda al tubetto che paga,ma al colore che
espande. L'altruismo dell'arte.

Poeisa Chiara ha detto...

Ciao Maria Grazie
anche quest'anno il concorso è stato un vero successo, grazie a te e a tutti. Personalmente mi è piaciuto tutto, sopratutto gli attori nel recitare le poesie, un 👏👏👏, bello davvero!!!! Il fatto poi che tutto è stato devoluto ai bambini più bisognosi del Africa ha dato uno scopo maggiore a far si che questo concorso sia ancora più bello. Grazie grazie grazie!
Un abbraccio
Chiara Marinoni

Unknown ha detto...

...la minzione di merito è relativa a chi, colmo d'impegno, accompagnato dallo spirito del loro cuore, a fatto si che avvenisse questo immenso travaso di animi ......... e pensate a volte l'uomo fa pure la guerra ....INCREDIBILE !!!...VI ABBRACCIO TUTTI CARI "POESIANTI" SERGIO

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