Notte di
Natale, si è impadronita della luce, il sacro bagliore
Sopra a mio
fratello, io e la corona di spine
Abbiamo
riempito di fumo lo schermo per renderlo quello che doveva essere
Non per
conoscerlo nella mia memoria
E ad
un tratto ho saputo che non ero eccezionale
Smarrito
sulla corsia laterale dell'autostrada
(Jagged
Vance, forte e con ghiaccio)
Potevo
vedere miglia e miglia e miglia davanti a me
Bon Iver – Holocene
puoi ascoltarla anche QUI sul mio blog di Scrivere.info
Non fa rumore lo scoppiettio che preme dentro al
cuore
e non si accende la terra che pure di tanto bianco
sanguina e si contrae. Qui dove attesa è la luce.
Dove magnificenza e gloria germogliano dagli
alberi,
sotto la paglia fresca, fra i palmi della notte
che il suo bagliore insegue per miglia miglia e
miglia.
Un canto che ancora pervade la strada di tutte le
strade.
Che giace, divampa e s’inerpica sopra le scapole.
Quel grido di spine che riempie di fumo tutte le
stanze.
E non ha fine. Che ancora persiste a volerti
chiamare
per nome. Nel nome del padre, del cielo e
dell’Amore.
Maria Grazia Vai
9dicembreduemila17
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