LUGLIO
lasciando al vento
la sola possibilità
di unirci sotto lo stesso volo.
Che i merli sappiano quanto cielo li attende.
Di polvere in polvere, andremo
uniti e soli
così che la brezza dei fossi
restituisca alla riva l’abbraccio di una conchiglia.
Andremo, fra i grappoli ambrati dell’uva novella
tra gli acini zingari della mia estate
così che le spighe si vestano a festa
e schiudano all’alba
la storia più bella delle più belle storie d’amore
Così, solo una volta
nel meridiano che unisce la mia
alla tua calligrafia
Semplicemente, così
come il glicine s’arrampica sulle scale
come il glicine s’arrampica sulle scale
o il miagolio dell’autunno si struscia alla porta,
tra i fiordalisi e le viole di Luglio
nella pozzanghera di una poesia
-implorando la fame di quell’abbraccio-
Andremo.
~· ~
Maria Grazia Vai
12agostoduemila17
A mio padre, a mia madre
l’azzurro profumo dei fiordalisi -nei miei cieli di Luglio
l’azzurro profumo dei fiordalisi -nei miei cieli di Luglio
sulle note di “ Mozart - Le Nozze Di Figaro - Voi, Che Sapete “
1 commento:
Navigando mi son fermato qui. Complimenti, bel blog! Felice Serino
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