poesia tratta dalla silloge
Mia luna
di
Maria Grazia Vai
e infine l’acqua e le Tue rose
alle tempeste della voce
maldestra
disordinata
nel gorgo del tuo sguardo
scendo
un acino per volta
Prima le labbra
le stanze, i giorni e la pioggia Poi tutte le erbe, le conchiglie,
le ombre
i comignoli accesi
e l’unico fiato sulla mia fronte -china
sulle tue rose d’amore
E infine l’acqua
e le tue forme
si fanno inchiostro densoe vivo
dentro cui -senza grumi e catene,
rinasco ancora
Prigioniera,
nella gola di un bacio senza fine Maria Grazia Vai
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