NINNA NANNA
C’è uno lembo sottile di malinconia
che cresce a dismisura lungo i
fianchi della parola
fianchi della parola
E silenzioso s’inabissa
e mi riveste della sua schiumosa essenza
Da quale profondità saprò -mai
allontanare quel nero pallore
che fluttuava nervoso tra i rovi e
le vene dell’ultimo fiato
le vene dell’ultimo fiato
Come potrò allontanarmi dalla sua lingua spezzata
prima che rauco
si faccia l’addio più poetico
e dolce?
L’ inverno che mi colora chi occhi
si fa rumore greve
e stinge la riva di un sogno
disseminando i petali
di una vecchia canzone d’amore
l’ultima concessa da quel flebile
sole
sole
che illuminava le croci
sul muro
che adesso, si fa memoria
Oltre le ciglia di un giorno -che morendo
ci serra l’ombra
e -p i a n o, si allontana…
maria grazia vai
26giugnoduemila16