2° edizione del Premio
Nazionale d'Arte per Poesia, Vernacolo, Haiku e Pittura
“La couleur d'un poème“
Iniziativa a sostegno di
“ Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus "
Sede
della premiazione
Casa Museo Spazio Tadini di Milano
L’evento culturale nasce con l’intento di promuovere la poesia
italiana contemporanea in lingua e in vernacolo, divulgare la bellezza della
natura e dell’universo in 17 sillabe, quella che gli antichi maestri giapponesi
chiamarono haiku, nonché l’estro creativo espresso attraverso la pittura. Anche
per questa edizione il tutto ha un nobile fine, ovvero quello di destinare parte
dei proventi dell’iniziativa alla Fondazione
Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus per l'Ospedale Saint Damien, il più
grande pediatrico dei Caraibi e centro di riferimento per tutta l’isola, voluto
da Padre Rick come esempio di struttura sanitaria da primo mondo, reso
possibile in un paese del quarto mondo come Haiti. Realizzato su progetto
tecnico italiano e grazie al determinante contributo della Fondazione Francesca
Rava – N.P.H. Italia Onlus, nel 2006, ha preso il posto del vecchio Ospedale Saint
Damien a Petionville, che era operativo dal 1988. Obiettivi: Assistere
gratuitamente i bambini che non possono trovare salvezza per alcune patologie
in nessun altro luogo con una struttura all’avanguardia in termini di
attrezzature, staff e servizi.
La cerimonia di premiazione si terrà il 23 settembre 2017 presso
la Casa Museo Spazio Tadini di Milano,
un luogo dove le arti si fondono, dove la Vita è una tela che ci disegna prima
ancora che i nostri passi conoscano la luce. Quando questo accade, lei ci passa
i colori, lasciandoci tra le mani del tempo il compito di continuare a riempire
ciò che “oggi” è bianco e che “domani” lo sarà di nuovo. E quello che ci rende
speciali è il coraggio di desiderare ogni giorno una nuova tinta, e
raccontarla…
1) Il concorso è articolato in 5
sezioni:
Sez. A - Poesia tema libero
Sez. B - Poesia a tema
ispirata all’opera di Emilio Tadini: la “Camera da letto”
Sez. C - Haiku
Sez. D - Pittura
Sez. E - Vernacolo “Memorial Antonio Regondi”
Emilio Tadini, la “Camera da letto”
2) Invio
delle opere:
Gli elaborati dovranno essere inviati per e-mail all’ indirizzo immagineart@libero.itallegando la copia del versamento della
quota di partecipazione con le seguenti modalità:
Sezione A - B -
C - E) poesia, haiku, vernacolo
Le opere sia edite che inedite dovranno essere allegate in formato
word (no pdf, no jpeg) completo dei dati dell’autore (nome, cognome, indirizzo,
tel, mail e riportare la seguente dichiarazione “Dichiaro che le opere sono
frutto del mio personale ingegno e Autorizzo l’uso dei miei dati personali ai sensi
dell’art. 13 D.L. 196/2003 “)
Sezione D) pittura
Si richiede solo l’invio dell’immagine fotografica delle opere
in formato fotografico (jpeg) ad altarisoluzione accompagnate da
una breve descrizione: titolo, dimensioni e tecnica utilizzata
3) Si
partecipa con un massimo di:
sezione
A) 5 poesie senza limiti di lunghezza a
tema libero
sezione
B) 5 poesie senza limiti di lunghezza
ispirate dall’opera “La camera da letto” di Emilio Tadini (pittore, scrittore,
saggista e poeta)
sezioneC) 10 haiku
sezione
D) 5 opere
sezione E) 3 poesie senza
limiti di lunghezza con la relativa traduzione
4) Quota di partecipazione: è
possibile partecipare contemporaneamente a più sezioni; per ogni sezione
è richiestoil pagamento di € 10,00 da versare con bonifico bancario IBAN:IT15P0760105138275548375551 - POSTE ITALIANE
intestato a Dr. Massimiliano Vai. Causale: Premio Nazionale d'Arte (nome
cognome del partecipante, sezione)e
inviare copia del bonifico unitamente agli elaborati. Il alternativa è
possibile effettuare una ricarica con poste pay (in questo caso richiedere gli
estremi via mail)
5) Scadenza invio
delle immagini delle opere e degli elaborati: entro le ore 24,00 del 31/03/2017
6) Non verranno accettate
opere che presentino elementi razzisti, denigratori, pornografici, blasfemi o
d’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione di ciascun tipo.
7) La Commissione di Giuria è composta da esponenti del
panorama letterario artistico nazionale:
Sezione letteraria
Gianluca
Regondi: poeta, scrittore, fotografo
Nunzio
Buono: poeta, recensore
Giuseppe
Guidolin: poeta
Lia
Grassi: poetessa, haijin
Eufemia
Griffo: poetessa, haijin
Davide
Benincasa: scrittore, poeta, haijin
Sezione pittura
Alessandro Merlo: pittore
8) Premi
Sez. A -
Poesia tema libero
1° classificato: targa e pubblicazione gratuita di una silloge
poetica di 60 liriche. L'autore avrà diritto a 50 libri in omaggio. La
copertina del libro verrà realizzata con un’immagine del pittore Alessandro Merlo
dal 2° al 3° classificato: targa
dal 4° al 10° classificato: menzioni all’Onore e al Merito
Sez. B -
Poesia a tema ispirata all’opera di Emilio Tadini, La camera da letto
1° classificato: targa con riproduzione dell’opera “La camera da
letto” su gentile concessione degli eredi.
dal 2° al 3° classificato: targa
dal 4° al 10° classificato: menzioni all’Onore e al Merito
Sez. C -
Haiku
1° classificato: il migliore haiku in assoluto verrà inciso su targa
personalizzata.
dal 2° al 3° classificato: targa dal 4° al 10° classificato: menzioni all’Onore e al Merito
Sez. D -
Pittura
1° classificato: targa; inoltre l’immagine vincitrice assoluta
del concorso verrà pubblicata sulla copertina dell’antologia artistico-poetica
che raccoglierà le più belle opere del concorso
dal 2° al 3° classificato: targa dal 4° al 10° classificato: menzioni all’Onore e al Merito
Sez. E - Vernacolo “Memorial Antonio Regondi”
1° classificato: targa e assegno di euro 100,00 offerto dalla
famiglia Regondi
dal 2° al 3° classificato: targa dal 4° al 10° classificato menzioni all’Onore e al Merito
9) Le migliori
opere poetiche unitamente alle 10 immagini pittoriche finaliste saranno
pubblicate a colori nel volume artistico"La couleur d'un poème" che
sarà ampiamente pubblicizzato e distribuito. L'antologia che dovrà essere
prenotata con pagamento anticipato di € 10,00 verrà presentata e consegnata
durante la cerimonia di premiazione. Il 50% del ricavato delle vendite
dell’antologia verrà destinato alla “Fondazione
Francesca Rava - N.P.H. Italia Onlus” a favore dell’Ospedale Pediatrico N.P.H. Saint Damien in Haiti
10) La
cerimonia di premiazionesi terrà il 23 settembre 2017,
presso lo SPAZIO TADINI di Milano. In questa sede saranno visibili in
videoproiezione tutte le opere pittoriche pervenute in concorso e si svolgerà
la premiazione.
11) Tutti i partecipantisono
invitati alla cerimonia di premiazione. In caso di impossibilità, i premi e le
antologie potranno essere spediti, addebitando le spese di spedizione. I premi
in denaro non verranno spediti.
12) La partecipazione al concorso
implica l’accettazione di tutti gli articoli che compongono il bando.
Promotrice, organizzatrice e presidente
del Premio Maria Grazia Vai, ImmagineArte info e contatti:immagineart@libero.it
L'arte poetica sfida un
pomeriggio torrido d'estate per l'evento di ImmagineArte che vede un'attesa
premiazione
SPAZIO TADINI
sabato 9 luglio 2016
Cerimonia di Premiazione
Concorso d’Arte per Poesia,
Vernacolo, Haiku e Pittura
La Couleur d'un Poème
" appunti di viaggio"
Presenzia il comitato d'onore il maestro
CARLO CORDUA
giurato della sezione Pittura
Carlo Cordua è nato a Napoli nel 1963. Disegna e dipinge fin dall’adolescenza,
per cui l’approdo alla pittura è stato solo la maturazione di un lungo processo.
Vive un tormentato rapporto con la natura, della quale continua a nutrire
immagini incontaminate di altri tempi. I suoi paesaggi ne sono la prova più
convincente. Il pittore sempre affascinato dalle infinite prospettive offerte
dall’incessante vitalità del mare, ma anche dalla tipica luce mediterranea,
tanto amata dagli impressionisti, che segna i profili delle colline della sua
terra. Ha esposto in prevalenza all’estero - Francia, Spagna, Canada, Argentina
- ma ogni mostra è stata vissuta come una prova senza appello e con una
partecipazione tanto sofferta da spingerlo spesso a rinunciare. I suoi pastelli
sono nei musei di Budapest, Wesprem, Cracovia, Pitest, Montreal.
Lavora in uno studio isolato e segreto, che si apre su un giardino di aranci e
limoni…
Nel ricordare l'immagine ufficiale del Concorso,
che dal giorno di inizio e per tutti questi mesi ci ha sin qui accompagnato, ne
approfitto per ringraziare l'Autore e Maestro Carlo Cordua per averci
donato i suoi bellissimi e poetici colori.
(La complessa figura della Poetessa dei Navigli raccontata attraverso i ricordi dell'amico Aldo Colonnello)
Il volume del canto mi innamora:
come vorrei io invadere la terra
con i miei carmi e che tremasse tutta
sotto la poesia della canzone.
Io semino parole, sono accorta
seminatrice delle magre zolle
e pur qualcuno si alza ad ascoltarmi,
uno che il canto l'ha nel cuore chiuso
e che per tratti a me svolge la spola
della sua gaudente fantasia.
(ALDA MERINI)
Il libro nasce da una esigenza interiore volta ad evidenziare il grande
rapporto di amicizia tra il sottoscritto e la grande Poetessa. Conoscenza
personale che avviene nell'anno 2006 e prosegue sino alla scomparsa di Alda, arricchita
da una frequentazione quotidiana, di esperienze in teatro, di ripetute
partecipazioni televisive. Il libro cerca di restituire i ricordi, il grande
affetto, la consapevolezza di avere compiuto un tratto di vita con una donna
che ha segnato in modo indelebile la Poesia della seconda metà del 900.
Durante la cerimonia è stata presentata e consegnata l’Antologia Artistica “
Inchiostri d’Autore “
che racchiude le opere più belle pervenute al concorso il cui ricavato è stato
devoluto alla
FONDAZIONE FRANCESCA RAVA N.P.H. ITALIA ONLUS per il progetto di Francisco, Panettiere nella Casa N.P.H. in Nicaragua
strada di casa - sui ricordi d’infanzia
la prima neve
2° CLASSIFICATO
BRAMANTI CARLO (AUGUSTA - SIRACUSA)
siedo al tramonto-
persino il vaso rotto
contiene luce
3° CLASSIFICATO
CATERINA SALE (IRGOLI -
NUORO)
obi di seta -
il glicine profuma
le ciocche scure
MENZIONE D’ONORE
FABIANO BRACCINI (MILANO)
tralci di vite
abbarbicate ai pioppi
per non smarrirsi
MENZIONE D’ONORE
ROBERTO TIMO (TRENTO)
sui fili d'erba -
le lacrime appese
dalla rugiada
MENZIONE D’ONORE
NADIA TEZZE (MONTECCHIO
MAGGIORE - VI - )
Fiori nel campo -
ogni soffio di vento
muta la vita.
MENZIONE D’ONORE
CLAUDIA MESSELODI
Pianto d’autunno -
s’accasciano i pensieri
come le foglie.
MENZIONE DI MERITO
PAOLA MENEGHIN (CHIVASSO -
TORINO)
fra bionde spighe
fragili cuori rossi
sono sbocciati
MENZIONE DI MERITO
PASQUALE ASPREA (GENOVA)
Mare in tempesta -
la pioggia si confonde
sulla scogliera
MENZIONE DI MERITO
GAIA ROSSELLA SAIN
(Chiopris-Viscone -UDINE)
bubola un gufo
al suo quarto di luna -
fa eco il silenzio
PREMIO SPECIALE GIOVANI
PENNE
sezione HAIKU
Alunni Scuola Media " Guido Gozzano "
classe 2aD
Rivarolo Canavese (TORINO)
(pergamena e pubblicazione
in antologia)
Marta Costantino
Campi dorati
accarezzano un'ombra
un uomo solo
Silvia Giacoletto
Splendono in alto
i frammenti del sole
dell'altra estate
Flavio Di Lisio
Luce di notte
bianche, cangianti nel blu
brillan le stelle.
Elena Muha
Tra lievi brezze
ardono silenziose
le foglie ambrate
Jonathan Traore
Freddo nel campo,
azzurro di rumori
grigio di canti.
Eivis Zhou
Bianco mattino:
il sole gira e inganna
immobile e alto.
Luana Talmon
Dopo la pioggia si spargono nell'aria ebbri profumi
Giovanni Audia (Bici - Haiku)
Due ruote gonfie
sfioran l'asfalto, allegre,
lei nel mio cuore.
sezione
VERNACOLO
" Memorial
Antonio Regondi"
opere classificatesi su un
totale di 60 liriche pervenute
1° ASSOLUTO
LUCIANO GENTILETTI (Roma)
con 39,5 voti
(in premio assegno di € 100,00 offerto dalla Famiglia Regondi)
Er
sogno sfranto
Er giorno ch'aspettava, mo
è arivato:
- Stanotte è quella giusta -, j'hanno detto.
La madre se lo tiene stretto ar petto,
se parte pe 'sto viaggio disperato.
Er mare fa paura, s'è
gonfiato,
nun serve pregà Cristo o Maometto,
quell'onna nun cià còre né rispetto,
er sogno der futuro è sprofonnato.
Nun sente più chi piagne e
se dispera,
nun cerca più la madre... nun je manca:
er silenzio ha stroncato la bufera.
Mo, finarmente, c'è arivato
a tera...
cià un orsacchiotto su 'na bara bianca...
faceva dodici anni a Primavera.
Il sogno infranto
(La tragedia di Lampedusa)
2° CLASSIFICATO pari merito
ENRICO SALA (ALBIATE -
MONZA BRIANZA)
con 38,5 voti
Lassum ul tèmp
Pelegreen senza sòsta hoo
vagaa
in del sentee del tèmp, fin al calà
di umber soeu i tramunt di câmp de sera,
senza mai truà ‘l tèmp per ‘na preghiera.
Adèss, che soeu la vita el
ralenta ‘l pass,
me ritroeuvi cunt i sacocc pièn de sàss
e cunt i pè dènter scarpùni impregnaa
da la palta de toeutt ul tèmp sprecaa.
La lüna stasera l’è ‘n
spècc, me vardi,
vedi i mè pecaa, dimm nò che l’è tardi.
Me se streng la gula, senti un gruppon.
Lassum ul tèmp per dumandà
perdon.
Lassum ul tèmp, prima de l’ultim fia,
de pagà toeucc i debit di mè pecaa.
2° CLASSIFICATO pari merito
CALOGERO PETTINEO (MONCALIERI-TORINO)
con 38,5 voti
Nun tinni iri
Taliami…
E riri…
Taliami ora
rialami duci paroli
e stuta l’ummira
ca sfascia u cori
scorda u duluri
muzzica u sciato
ca sciancatu m’nvesti
e accarizzami chianu
nu’nnaviri prescia
a notti è longa
nun tinni iri
stammi vicinu
e taliami ancora.
3° CLASSIFICATO
ANDREINA SOLARI (LEIVI -
GENOVA)
con 38 voti
Aregòrdi
O pâ vêi o fêo xêuo
scentòu inta macàia da stæ
ónde émmo smarîo pe de lóngo
a speànsa do teu ritórno...
Monto a crénn-a da scugêa
e te vegnŷo a çercâ.
In sciô pròu azerbòu 'na brancâ de crôxe
arenbæ a-a solitûdine da gêxa.
Da-a resàcca do mâ a teu vôxe câa:
“Asùccala cómme a vêgne a vìtta!”
Bocón amâo da colâ
magheu ciantòu int'na göga do cheu.
Dàggo recàtto a-o mandìllin de tæra... sciâto o dô.
Ti me ninâvi in scöso... e frigio o màrmou.
Ti me portâvi inte l'òrtixeu
co-i garlézzi di roscigneu... e alêugo e scioî.
Ti me porzéivi frûti dôsci pægi a l'amê
scìnn-a a quànde ò lasciòu o nîo
pò-u gîo da vìtta.
“Savéilo òua ónde te finîa!”.
Açéndo o lumìn... m’arecovio in pitìn.
Sò che zóbbo ciù peu ascâdâ
a-a manêa de vége arénte a-o fogoâ
aregòrdi che mai poriö scordâ.
Te dìggo quéllo che penso: “N'é pasòu do ténpo!”
Reciòcca l'ôa, a l'aregorda
o disnâ.
Finísciu l'òraçión, vàddo vîa
pe màn a-a teu filozofîa:
“Asùccala cómme a vêgne a vìtta!”
MENZIONE D’ONORE
FABRIZIO BREGOLI (CORNATE
D’ADDA - MONZA B.ZA)
con 37,5 voti
A Santå Mariå
I vignìå dal pónt del Mèlå,
da Cumèlå
da La Sgarnérå, da l’usterìå del Pès Gàt
söi söpèj de frà, o i pö fürtünacc
sö le carète o ‘n rüt de biciclètå
a catà sö gli scàrcc co la benedisiù
de meså primå, del prét, del padrù.
La pudètå la sbarbelàå a l’ücilì del sùl
e qualche fiöl curiùs el slongàå l’öcc
sotå le sutàne de le fiöle pö ‘n carne,
e quant l’érå sérå, sótå ‘l pórtech
a l’umbrìå del sùl dizimbrì d’utùer
i sgranàå chèl bèl ór de l’invèren
i senàå nel föch löster de mógoj
e ‘l risidùr el spartìå dù öf, dés dùdes
turtèj de söcå, chel gós bù de vì
chel póc pö grànt del nìent del tròp.
Rèstå quàter stràs de mür,
la stalå
l’érå de cimènt e de gramégnå
‘na tòlå, en furcù rözen rözenènt,
sa tùrnå cumpàgn de làder a Santå Mariå
negàdå en del nìgol spès de nèbiå
cumpàgn en de ‘na fatürå de ‘na strìå,
el vènt el ciàmå pö nisü a rìå
el cascå a cül bisù tra i cóp tra i càmp
el zélå j-àer, el dis va vìå va vìå
e la tò pèl la deèntå ‘n catìgol de stèle
e ‘ntànt ‘n cà cu le ulàne a pendulù
el caràgnå brìse de lünå.
MENZIONE D’ONORE
GUIDO DE PAOLIS - San Vito
Romano (RM)
con 37,5 voti
L’urdema fenestra
Abballe alla parte vecchia
egliu paese meo
‘ndo a nebbia profuma e caminu
e le luci so sulu un lumicinu,
comme pe magia m’aretrovo circondatu
da un munnu che ea datu pe sparitu.
Muri vécchi, case aroccate,
eppure quanti suuri so custate,
e drendo e’ femmene che aspetteno i maritu
pe magnà tutti ‘nzunu comme se usa a Santu Itu.
E’ quasi ora.
A luce gialla ‘egliu lampione
fa comparì i mulu straccu morto
che sòna sopre agli sérgi
pe tené svigliu i padrone
che gli sta a cavagliu tuttu storto.
E’ ora.
A campana ‘e Santu Biasu
arepete l’ore lente
pigliate dagli secoli passati
e portate ammézzo a tanta gente;
tutti areconosceno stu sono
soprattutto pe ì alla chiesa
enanzi a Geso Cristu a chiedegli perdono.
E’ passata l’ora.
S’è fattu tardi
e dovemmene areì me brucia drendo.
‘Nze sente più gnente apparte i vénto.
I péi senne vao, ma i core aremane
finu all’urdema luce eréto alle persiane.
MENZIONE D’ONORE
GAETANO CATALANI - ARDORE
MARINA (RC)
con 37,5 voti
Piccirìgliu meu
(Ad un bambino autistico)
U guard’assettàtu sup’a
rrina,
nte mani na paletta e fogghj sicchi,
fogghj ca u mari porta,
fogghj ca u ventu hjuhhja.
Cull’occhj’i percia una pe’ una,
ma n’e guarda,
tutt’i palori me’i senti,
ma non l’arricchja.
Fermàu a venticata di penzeri
e nto silenziu a na vota si chjudìu.
Ma u silenziu non si pot’arricchjàri,
si poti sentiri comu nu profumu
e i mbasciati du cori gliaìntr’arrivanu.
Aiutu cerca nte pertus’ill’anima,
ma non a ttia
e continua a guardari gli fogghj,
senz’u sorridi ma senza manc’u ciangi.
Fuju pemmu l’abbrazzu,
ma non mi guarda ntall’occhj,
pari na barca ngagghjata nto jacciu
ca senti vuci annegati nto tempu.
Nto tempu e nto spaziu,
intra e fora,
prim’e doppu.
MENZIONE D’ONORE
ANGELO GALLO (ROMA)
con 37,5 voti
Er poeta e er regazzino
Ner mentre un pallone
annava a raccoje ‘n pò ‘nqiueto
un regazzino smicciò n’ omo scrive ‘na frase
ar tavolo der bar Necci ar Pigneto
e meravijato curioso je chiese:
“So ‘n sacco de vorte che qui te vedo chino
a riempì sti foji co’ parole e scarrabbocchi
sei sempre penzieroso e ciai stanchi l’occhi
ma che lavoro fai? me sembri ‘no scribbacchino”.
“Ciai raggione fijo bello si te paro strano
mentre l’antri giocheno a scopone e beveno piano
a me piace osservà e scrive su sto ‘nfame monno,
su la natura, li sentimenti, su la vita
da quanno se nasce a quanno è finita
e su l’ingiustizzia che nun cià mai fonno”.
Er pischello ar dunque je prese ‘na penna e disegnò un core
poi agnede da li compagni sua, felice a giocà.
Er poveta co’stupore a penzà rimase a quer fiore
e su ‘a pura bellezza che tutti ciavemo avuto a quell’età.
MENZIONE DI MERITO
GABRIELLA TOMASINO (VERONA)
con 36 voti
Comme ‘o mare
Cumm' è niro ‘stu mare
chesta sera,
me pare assaje cujeto,
nu raggio argiento l'accarezza
e stu spettacolo annanze a mme
fa sta zitta ll'anema.
Me scippa ll'uocchie 'a luce
'e chesta luna
ca veco ‘n coppa, ‘n cielo,
chieno 'e tante stelle.
Io cammino 'n coppa 'a
riviera
e vveco 'e vvarche d'e piscature
chiene 'e rezze chesta sera,
pare dormono cujete 'n coppa a ll'acqua.
St'aria càvera è 'na
carezza ‘n copp'a faccia
ca me sconceca stu core,
pare ‘na voce ca sento,
comma vulesse parla' stu viento.
Vularrìa sèntere overo
'e pparole d'o viento,
ca saccio ammiscate e sperdute pè ll'aria.
Suspirano appriesso a mme,
ca parlo ’e pparole d'a notte,
ca so ddoce e so amare.
‘E penzo tutte e juorne:
so' pparole d'o core,
quanno penzo a tte.
MENZIONE DI MERITO
ALVARO STAFFA (ROMA)
con 36 voti
ER GIOCATORE
Guarda come cambia er
gioco, er tempo,
come si fosse n’accanito giocatore
che sopra ar tavolino da le carte
e a ogni giro le mischia e le ritira,
facennole uscì e rientrà ner mazzo
seconno come ‘n testa je riggira.
Così er tempo modifica la gente su sta’ tera,
che quanno ariva è vivace e divertente,
poi, quanno se ne deve anna’, nun è più gnente,
e ner mentre che ie fa sto’ aggiustamento
je cambia l’aspetto momento pe’ momento.
Nun me pensavo che potesse succede,
ma pure pe’ te le carte so’ cambiate:
me te ricordo quann’eri regazzina
ch’er viso tuo se illuminava co’n soriso
ar solo core appresso a ‘na palletta
o a pettinà li ricci de ‘na pupazzetta.
Puro co’ te er tempo ha giocato co’ le carte
mischianno er mazzo sopra ar tavolino
pe’ fa’ sparì quer ber visetto biricchino.
Te li te ricordi poi li primi incantamenti,
quanno er core te scoppiava drento ar petto
pe’ ‘na passione così intensa e così ardente
che solo a quindici’anni fa st’effetto?
Er primo bacio che te diedi sulla bocca
sfioranno quelle labbra vellutate
me venne da penza’ che fosse er paradiso,
così fremente, callo e appassionato
che pe’ tutta la vita nun l’ho più scordato.
Quant’acqua è mulinata a ponte Mollo
e quante carte ha mischiato er giocatore,
ma co’ la giovinezza che ce girava ‘n testa
nun c’era er tempo da pensa’
che puro a noi sarebbe arivato‘sto momento,
andove che dopo de esse’ stata mamma,
nun contenta, sei diventata pure nonna.
Quante carte è riuscito a cambia’ sto giocatore
co’ tutto er tempo che cì’avuto pe’ gioca’,
però nun gne so’ abbastati tutti st’anni
pe’ potemme leva’ da drento ar petto
‘na cosa che pe’ te conservo come ‘n fiore
e che ar monno de più bello nun ce sta:
è ‘n sentimento che ariscalla er core
più de’ la legna drento ar focolare,
e si lo voi sape’, se chiama sempre amore.
SEZIONE
POESIA
(opere classificatesi su 675 poesie pervenute al concorso)
1° ASSOLUTO BENITO GALILEA (ROMA)
in premio la pubblicazione
gratuita della silloge
" BREVI SOLITUDINI DAL MARE"
EDIZIONI ACCADEMIA BARBANERA
con 53 voti
Non odi i passi
Solo la notte avrà memoria
di queste veglie stellate se tu
prendi commiato dalla riva
e non odi i passi che giungono
alla presenza del cuore. Anche
l’onda trascina la lontananza dalle terre:
ogni ombra è insonne sulla porta.
Altri sono venuti a
chiedere ginepri
e sogni lungo il fiume quando l’acqua
era orfana di canti e tu alle brevi
estati davi ascolto tra i cortili.
Il nostro fiume non vive in questo verde
putrido che separa villaggi dai sentieri
se di nascosto portano ancora la luna saracena
a frantumare gli specchi della notte.
Mi riconosco in questo
esilio caro
e so del guizzo atteso che misura
ogni passo nell’eternità della parola.
Ma non sei tu che in ogni
stagione
annunci l’albero azzurro e lo deponi
a filo d’acqua nello sguardo dei bambini;
non sei tu, Madre, che dalle rive
svegli l’illusione consegnandola
a maree che hanno il seme della terra?
Dicono che un giorno
torneremo
con i nostri cappotti di papaveri
a riempire il cielo di colori,
ancora i gatti ai davanzali
a respirare una stagione intera.
Un giorno.
In copertina
“ LUNGO IL SENTIERO “
di Carlo Cordua
(olio su tela)
2°
CLASSIFICATO
pari merito
MANOLA GINI (PAVIA)
con 50,5 voti
Nel silenzio avvolgente
Sapeva d' inverno
la pioggia sul muro
con gli echi nel vento
portati lontano
l'erba bagnata
respira di nuovo
si affaccia la sera
su vetri parlati
su versi
abbracciati alle gocce
la flebile luce
saluta la notte
nel silenzio avvolgente
accompagnato al tempo
sapeva d' inverno
la pioggia sul muro
sapeva di noi.
2°
CLASSIFICATO
pari merito
PIERANGELA FLERI (PALERMO)
con 50,5 voti
Gocce d’illusione
Luci spente
abbagliano i pensieri
di quest’orfano esistere.
Senza brama di tempo
gocce di pioggia
cadono lente
Tenute in equilibrio
sulle ciglia del giorno
da palpebre dischiuse
Un repentino imbrunire
-solo un timido battito d’ali acerbe-
Un sigillo d’attimi
intriso d’illusioni
quel declinare di sole
in una magrezza di pensiero.
3°
CLASSIFICATO
GIUSEPPE GUIDOLIN (VICENZA)
con 50 voti
Crune
Recidendo i ricordi
lungo nodi sfalsati
sui contorni del tempo
si sanguina sul filo
tra fossili incuranti
di piante d'affetti
insensibili alle radici
e non esiste respiro
natura di parola
che possa riecheggiare
dal fondo dei pensieri
dove scuce un velcro
nell'anima
la malinconia
MENZIONE
D’ONORE
MAURIZIO PAGANELLI (MILANO)
con 49,5 voti
L’ambiente umano
L’autunno è troppo caldo
affinché il bosco
incominci a dissolvere nel rosso.
Strisciando in strami d’oro, il passo
muove un frullo d’ali recise.
In punta alla falesia
il mare è un susseguirsi di figure
che sventolano appese a un fil di luce
tirato fra grigi tetti d'ardesia.
Gli scogli riprendono
fiato,
i gabbiani si inchiodano al vento,
l’afa affumica i pini
ed io, che non voglio smarrirmi
dietro opache finestre,
a modo mio, santifico la festa,
poiché temo il non vivere
piuttosto che la morte.
Dalla cresta del monte,
felice d'esser solo,
osservo un peschereccio immobile
per tutto il pomeriggio.
A tratti i campanacci delle auto
sovrastano il ronzio dei motorini,
ma tutto resta piccolo e distante
e non può fingersi altro.
MENZIONE
D’ONORE
RODOLFO VETTORELLO (MILANO)
con 49,5 voti
Indossavo un kaftan fino ai piedi
( a una bambina kamikaze )
Brulicante di tutto, la
piazza:
di mercanti, di cose e animali.
L’aria ferma rimbomba di folla
e il ronzio delle mosche sovrasta
il frinire di mille cicale.
Ho soltanto dieci anni
ma assomiglio a mia madre
per il cinto che cinge i miei fianchi;
sopra vesto un kaftan fino a i piedi
da sembrare una bambola grande.
Ho imparato da poco
questo modo per farmi notare.
Mi circondano in tanti
per guardarmi e toccarmi
invitandomi al gioco.
Mi soffermo e mi arrendo ridendo
alle mani protese.
Non so dire di più di quel
giorno:
un bagliore improvviso e uno scoppio
e il mio corpo si è sciolto in un soffio.
Il potere di un telecomando,
nella polvere rossa di sangue,
mi ha dispersa in migliaia di stelle.
Dopo il pianto delle autoambulanze,
come niente mai fosse successo,
nella piazza ormai vuota di folla
torna come ogni volta il silenzio.
MENZIONE
D’ONORE
MANUELA MAGI - TOLENTINO
(MC)
con 49,5 voti
Ci sono meraviglie di risvegli
Sfuggivo il tatto delle
mani
e rabbrividivo il tepore acre dell'amore
che disteso accanto alle mie gambe
si raggomitolava sul mio ventre
-aveva pelle di stagioni
avverse-
mentre le scoscese salite
si confondevano ai miei occhi
e si raggrinziva la notte
e rovesciava il mare.
L'amore ha sempre loculi di
morte
nelle smarrite sere senza note
e fende con la pioggia improvvisa
i fianchi doloranti dei vinti.
Ci sono meraviglie di
risvegli
e sogni dimenticati altrove,
se le lenzuola intrecciano i respiri
nell'ora che si corica l'attesa.
Nell'infinito precipitiamo
ancora
senza vedere dove si rinnova il volo
quando le foglie di una nuova primavera
riparano le inevitabili cadute
-il vuoto a volte,
inghiotte le innegabili memorie-
MENZIONE DI
MERITO
CORRADO AVALLONE (SENAGO -
MILANO)
con 49 voti
Lampedusa, se un giorno
Quando
in una notte limpida e stellata,
inatteso udrai l’aspro rumore della pioggia
e il fragore della tempesta scuoterà la tua porta
ascolta, è la disperata invocazione
di mille innocenti vite negate.
Se
un mare lacerato dall’indignazione,
con collera scaglierà le sue acque
sulla scogliera dell’egoismo e dei privilegi
medita,
è forse l’estremo invito per una genuina solidarietà.
Sciagurato quel giorno,
quando una tiepida brezza, ignara ambasciatrice,
sgomenta ti consegnerà echi di agonia
e il ripugnante odore della paura.
Interroga allora la tua coscienza
perché fatale e chiara apparirà la sua disfatta.
MENZIONE
DI MERITO
EROS NAVA (CALCINATO -
BRESCIA)
con 49 voti
Soltanto un fiore
com’è vago il colore
di questa spoglia vita
il piacere e il dolore
nella sfida più ardita
e quanta gelosia
ti scorre fra le dita
per l’arcana bugia
l’afrore adesso scocca
come impura magia
carnoso dalla bocca
e l’effimera pace
l’anima ormai mi tocca
sopra un cuore che giace
rorido d’aureo pianto
riscopro ciò che piace
in un supremo canto
entrambi siamo preda
perduti dentro un manto
perché nessuno leda
questo vivido lume
che l’infinito arreda
forse giunta da un nume
nei valli e sulle cime
tra le disciolte brume
tu languida e sublime
ma cos’è poi l’amore
delirio delle rime
solo soltanto un fiore
MENZIONE DI
MERITO
PIETRO CATALANO (ROMA)
con 49 voti
Così conto i
giorni
Mi hai insegnato ad amarti,
lunghe colline ondulate
verso il rosaio senza spine
ho vissuto i miei anni migliori.
Corse sulla battigia e risa,
mani strette guardando l’orizzonte
finché la luna si concede al giorno.
Oggi ho imparato il cinismo
del falco
- il canto scende lento nella notte -
il tempo non fa sconti alle menzogne
e leggero bussa il vento all’innocenza
portando via il coraggio dei giorni
smarriti nel campo di primule viola,
appassite nell’ora del commiato triste.
Così conto i giorni
dell’autunno
- l’anima si scuote quando è viva -
e m’accorgo che la strada sale
verso l’ignoto, l’età non concede tregua
ai tormenti dell’anima, oggi la cetra
tace alla carezza lieve del vento.
MENZIONE DI
MERITO
MARIA GRAZIA FRASSI
(ROBECCO D’OGLIO - CR )
con 49 voti
I tonfi cadenzati delle grucce
I tonfi cadenzati delle
grucce amiche
strascichi o sussurri di passi consueti
passi che non sentono la voglia della resa
tra voci lievi di saluti noti
espandersi nel farsi della sera
gradita veste che traspare e dà respiro
al tepore di un' incerta primavera.
Poi smarrirsi
poi svanire.
Cessano una sera...
Finché altro suono
il battere di un bastone lento
che viene da una strada più lontana
diventa conosciuto amico
col cenno arguto di un saluto
e dura ogni giorno che non piove
poi si attutisce
a darti il senso di un sorriso
del tempo che si spegne
e del morire.
E gli anni scorrono veloci
come grani dei rosari tra le dita
o più veloci
come ruote sulle strade un po' sterrate
e i colpi dei bastoni saranno o sono i nostri,
chissà se dietro i vetri c'è chi ascolta,
sempre più vuoti gli spazi delle case.
E batti più forte
perché l'eco nel vuoto possa ricordare
le storie della gente che ha vissuto avuto e dato.
MENZIONE DI
MERITO
LILIANA MOREAL (CATANIA)
con 49 voti
Mestiere quotidiano
Sostenere con levità
smatassando ogni filo
e lasciare che il vento
sollevi nuvole libere
già pronte e generose,
trasparenti e timorose
per le vastità
da attraversare,
o gonfie d’ira
per temporali
da tempo compressi.
Sostenere i temporali
delle nuvole
non è facile:
i lampi saettano dentro
lacerando
delicati luoghi dell’anima
o strati spessi e opachi.
Sostenere saldi
il boato del tuono
e cercare la scintilla
che lo genera
poiché è la luce adamantina
che scava approdi
su cui appoggiare la mano
aperta all’altro.
SEZIONE
PITTURA
(su un totale di 87 opere
pervenute)
1° ASSOLUTO e
copertina dell’Antologia
LIA FANTONI
con l’opera
"IL CANTO DEGLI ALBERI LUCE"
Acrilici su tela, 100 x 100
2°
classificato
GIOVANNI ODINO
con l’opera
“ L’uomo e il tempo”
43x32 Tecnica mista
tempere; pastelli a cera;
pennarelli; evidenziatori
3°
classificato
ANNA RITA CACCIATORE
con l’opera Il Distacco “
70x100x3, acrilico su tela
MENZIONE
D’ONORE
Claudio Fiorentini
con l’opera Khaos 5
tecnica mista su tela 35x50
MENZIONE
D’ONORE
Antonio Cinelli
con l’opera “ Galassie “
olio su tela 80 x 80
MENZIONE
D’ONORE
PAOLA MENEGHIN
con l’opera “ Airone bianco “
54x35 Tecnica Acrilico
MENZIONE
D’ONORE
Giada Ottone
con l’opera “ Tigre Bianca (Il risveglio)”
cm 60x50, acrilici su tela
MENZIONE
D’ONORE
Marcello La Neve
con l’opera “ ORIGINI “
olio su tela cm, 60x80 del 2016
MENZIONE
D’ONORE
Carla Colombo
con l’opera “ Marée D’Amour “
80 X 60 smalto su legno
MENZIONE
D’ONORE
Tiziana Carcagni
con l’opera “ ARABA FENICE ”
…Milano ha ospitato le voci e i colori più belli di luglio...
Il mio ringraziamento
personale a ciascuno di voi. Agli autori, gli artisti, al comitato d'onore, la
giuria, gli ospiti che hanno dato spessore ad un bellissimo meriggio di mezza
estate.
Con un particolare grazie a Francesco Tadini e Melina Scalise per averci
accolti e coccolati nel salone di
SPAZIO TADINI
Grazie a tutti!!!
(con un pensiero e un
abbraccio a chi non ha potuto raggiungerci)