COME IL SALE ALLE PIETRE
T’avrei saputo
dire
dire
come l’acqua alla sabbia
come il fiume all’orizzonte
che svanisce e di
nascosto
nascosto
vive
L’avremmo visto
coi lamenti delle vene
coi lamenti delle vene
da quel coagulo d’amore
che ancora preme gli occhi
e ancora mi è
luce e infarto,
luce e infarto,
mancanza e lontananza
Lo riconosco dal silenzio
dallo sciabordio del cielo
tutte le volte che qualcosa
muove il vento e
le tue stelle
le tue stelle
Non sei diverso
dall’inverno
dall’inverno
da quel tutto che evapora
come la neve
Piano
senza lasciare
traccia e rumore
traccia e rumore
Come l’onda alle risaie
come il sale
alle pietre
recise.
Maria Grazia Vai
27luglioduemila14
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