NEMMENO
IL CIELO
La prima neve l’ho scritta per te
eri d’agosto e avevi l’odore
di un taglio senza nome
Forse l’inverno t’avrebbe nascosta
come fosse una carezza di foglie rosse
piovuta da lontano
M’avresti guardata cadere
sui girasoli, sull’argine del bosco,
tra i ceppi arrugginiti un tramonto
che si attarda per non morire
E nel dire, chiedesti perdono
Ed era il quindici
incatenato sull’ultimo strato delle
mie labbra d’amore. Lì, t’avrei taciuto
come un ricamo di vetro sopra gli scogli
Inciso e perduto dalla tua voce
di madreperla e vento.
maria grazia vai
20luglioduemila14